Pro-Gaza, rischio incidenti: cosa può accadere sabato
- Postato il 1 ottobre 2025
- Esteri
- Di Libero Quotidiano
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Pro-Gaza, rischio incidenti: cosa può accadere sabato
A Roma tutti appesi al destino della Flotilla. A quello che accadrà di qui alle prossime ore, a quella che potrà essere la reazione di Israele in caso di movimenti navali azzardati da parte della barche “umanitarie”. E già si cominciano a registrare le prime avvisaglie. La questione palestinese infiamma l’estrema sinistra e la manifestazione annunciata per sabato prossimo a Roma – un corteo da piazzale Ostiense a piazza San Giovanni – viene preannunciata come molto partecipata e abbastanza “calda”. C’è il rischio di sfracelli modello Milano della scorsa settimana; tanto più che gli arrivi da fuori della Capitale si cominceranno a notare tra mercoledì e giovedì e al primo contatto tra Marina israeliana e Flotilla le conseguenze le vedremo nella città eterna. Ieri hanno cominciato gli studenti, occupando il liceo Cavour.
Il comunicato studentesco è esplicito a firma dei collettivi e dalla sigla Osa. «Blocchiamo tutto per fermare lo Stato terrorista di Israele» hanno scritto i ragazzi su uno striscione srotolato sulla balaustra della scuola insieme a bandiere della Palestina. «Oggi 29 settembre occupiamo il liceo Cavour fianco a fianco con gli studenti e le studentesse che da anni si mobilitano al fianco del popolo e della resistenza palestinese e che il 22 settembre sono scesi a centinaia in piazza per lo sciopero generale!», scrive il movimento studentesco Osa dopo aver occupato all’alba il liceo. «L’occupazione del Cavour è un altro miglio percorso dall’equipaggio di terra, che con la continua mobilitazione sostiene la navigazione della Global Sumud Flotilla verso Gaza per rompere il blocco navale di Israele», aggiungono gli studenti. Un linguaggio abbastanza presuntuoso, che mette sullo stesso livello la missione in mare con l’occupazione, non esattamente complicata, di una struttura scolastica.
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Ma i ragazzotti del Cavour non sono soli. Oggi ci sarà ancora spettacolo. Il gruppo di Cambiare Rotta, assieme a diversi collettivi, verso la mobilitazione di sabato, ha annunciato che gli studenti daranno vita a un corteo alla Sapienza di Roma alle 15. «Mentre la Global Sumud Flotilla si avvicina coraggiosamente alle coste di Gaza smascherando la complicità del governo Meloni, scuole e università si preparano a bloccare tutto in sostegno al popolo palestinese». La giornata del corteo di lunedì scorso «si è conclusa con l'occupazione della facoltà di lettere dove gli studenti hanno chiesto alla rettrice – raccontano i ProPal - senza ottenere risposta, di poter partecipare al Senato accademico del giorno dopo per discutere la piattaforma delle rivendicazioni dello sciopero. Nel frattempo come Cambiare Rotta abbiamo occupato rettorati (Genova) e facoltà (Bologna) e costruito presidi permanenti in tutte le città. Questo venerdì, mentre continuava l'occupazione del liceo Rossellini, centinaia di studenti della Sapienza si sono riuniti in assemblea e hanno deciso di occupare un’aula a Scienze politiche, rinominata Sumud, per dare vita a un presidio permanente dove organizzare la lotta contro il genocidio», ricordano gli studenti sui social.
«Oggi salutiamo gli studenti del liceo Cavour, accogliamo il loro appello a bloccare tutto e rilanciamo al corteo di domani in Sapienza, alla Minerva per lanciare un segnale chiaro alla rettrice Polimeni e al governo Meloni: basta complicità con Israele!, concludono». Ormai siamo al riciclaggio di vecchie frasi che abbiamo già conosciuto negli anni peggiori della Repubblica. E per non farci mancare niente, anche a Milano si fanno sentire. Sette attiviste di Palestine Action Italia hanno bloccato ieri mattina alle 7.40 l'ingresso principale della sede di Nerviano di Leonardo spa incatenandosi al cancello e mostrando striscioni con la scritta Palestina Libera. A riferire l’azione i il movimento e Ultima Generazione in una nota nella quale hanno spiegato che le manifestanti hanno dialogato con i dipendenti dello stabilimento e che anche «un lavoratore si è unito al blocco».
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