Pro-Pal da ridere: parlano di squadrismo e vogliono censurare il libro di Capezzone
- Postato il 13 novembre 2025
- Italia
- Di Libero Quotidiano
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Pro-Pal da ridere: parlano di squadrismo e vogliono censurare il libro di Capezzone
Almeno un po’ di creatività, diamine! E invece nulla. La retorica è sempre la stessa: «Fuori sionisti e fascisti dall’università!». Un disco rotto. Che noia questi collettivi rossi che imperversano negli atenei italiani... L’ultima mobilitazione, convocata dal sedicente gruppuscolo “Sapienza contro la guerra”, è un presidio contro Daniele Capezzone e David Parenzo, colpevoli di essere ospiti della Facoltà di Economia per la presentazione dell’ultimo libro del direttore editoriale di Libero (“Trumpisti o Muskisti, comunque fascisti. Sinistra a caccia di nemici”). Un incontro organizzato da Associazione Maieutica a cui prenderanno parte anche il suo presidente, Matilde De Giovanni, e il preside della stessa facoltà, il professor Giovanni Di Bartolomeo.
“Per un sapere non complice” è il grido di battaglia che campeggia sulle locandine dei pro-Pal che invitano all’adunata per cercare di boicottare l’evento in programma domani. «Nella nostra università non accettiamo incontri tra fascisti e sionisti. In un momento in cui i movimenti neofascisti si sentono legittimati da un sistema che li protegge e che li lascia agire indisturbati, vediamo moltiplicarsi gli attacchi squadristi gli studenti. Mentre a Gaza si consuma un massacro quotidiano, sostenuto dalle potenze occidentali, c’è chi continua a parlare di “pace” nei termini falsi e ipocriti di Trump e dei suoi alleati: una “pace” costruita sulle rovine della Palestina, che non è altro che l’ennesima giustificazione all’occupazione e all’apartheid», arringano i pacifinti saltando di palo in frasca. Sarà forse per via della confusione che alberga nelle loro zucche vuote? Del resto soffrono di visioni perenni: a sentir loro ci sono camicie nere ovunque...
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Capezzone e Parenzo erano già finiti nel mirino dei collettivi della Sapienza, rispettivamente nel 2022 e nel 2024. Nel primo caso il pomo della discordia fu un incontro organizzato da Azione universitaria sul capitalismo e dovette intervenire pure la polizia a garanzia dell’articolo 21 della Costituzione, ovvero la libertà di pensiero e di parola. Un optional per gli antagonisti travestiti da studenti. Nel secondo caso, invece, a scatenare le polemiche fu un dibattito sulla parità di genere. Il conduttore de L’aria Che Tira non poteva parlare sia in quanto ebreo sia perché aveva accettato l’invito del movimento studentesco legato a Fratelli d’Italia (sempre Azione universitaria). Per questo finì chiuso in un’aula senza la possibilità di uscire. Ah, la democrazia dei compagni. Ma la Sapienza, si sa, è un mondo a parte. Soprattutto dopo il 7 ottobre del 2023, quando Hamas ha scatenato l’inferno in Israele.
Chi non è allineato alla propaganda pro-Pal va silenziato. E così, in occasione del “No Meloni day” di domani, sempre nell’ateneo romano i soliti noti di Cambiare rotta hanno pensato bene di realizzare fantocci del premier, del ministro dell’Università Anna Maria Bernini e del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri per poi adagiarli ai piedi di un albero. Gasparri ha scritto una lettera al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e alle forze dell’ordine per denunciare l’intimidazione. La sua colpa? Aver approntato un disegno di legge affinché in Italia si mettano al bando razzismo e antisemitismo che dilagano a sinistra. Un affronto per quei “bravi ragazzi” allergici al contraddittorio, sempre coccolati da Pd e sodali e sempre pronti a giocare la carta dell’antifascismo come scudo dietro cui commettere le peggiori nefandezze. Son comunisti, cosa vogliamo aspettarci?
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