Promozione, Bragno salvo in anticipo ma Ferraro punge: “Atteggiamenti che non mi sono piaciuti”
- Postato il 13 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Mister Flavio Ferraro ha parlato in diretta a Mixed Zone della salvezza del Bragno. Un risultato raggiunto con largo anticipo ma all’allenatore non è andato giù il calo di tensione della squadra e avrebbe voluto un atteggiamento più ambizioso per chiudere con più dei 32 punti conquistati. Ci sono i presupposti per andare avanti, ma nei prossimi giorni ci saranno i colloqui con la società in cui spera che l’organigramma veda arrivare nuove persone.
“Sono felice per la società – commenta in diretta -. Dedico il risultato al presidente Roberto Ferraro, l’anima della società che la gestisce con due collaboratori. Gliela dedico in modo particolare perché in questi giorni ha subito il pesantissimo lutto di sua mamma”.
“Sono arrivato con la squadra a zero punti che aveva una buona condizione fisica ma aveva il morale sotto i piedi e c’era parecchio da lavorare – prosegue – . I ragazzi mi hanno seguito e abbiamo fatto bene. Abbiamo invertito immediatamente la rotta, poi abbiamo avuto una pausa non nuova a questo gruppo con una serie di quattro sconfitte consecutive. Poi dopo siamo ripartiti vincendo tre partite e due pareggi che ci hanno permesso di salvarci. Poi a quattro giornate dalla fine, dopo il 2-2 di Ceriale, i ragazzi hanno capito di essere praticamente salvi e lì si sono di nuovo spenti i riflettori”.
“Questa cosa non mi è piaciuta per niente e non l’ho ancora digerita. Ci eravamo costruiti un abito bellissimo e poi per sbadataggine abbiamo trovato il modo di sbrodolarlo con qualche macchia che nel calcio rimane. Questo mi ha infastidito non poco a tal punto di fare riflessioni importanti per il futuro. Al gruppo bisogna riconoscere sicuramente il merito che tra mille fatiche centra l’obiettivo salvezza da quattro anni, però questa stagione lo si poteva fare in maniera molto più semplice mettendo insieme 38/40 punti. Anche se sono al termine della mia carriera di allenatore mi ritengo una persona ambiziosa, quindi mi sarebbe piaciuto chiudere il campionato in questo modo. Questo è un limite ma essendo l’allenatore ci avrò messo anche del mio, quindi non voglio sottrarmi alle responsabilità. Obiettivo centrato ma avrei gradito fare molto meglio e me lo sarei goduto molto di più”.
“Abbiamo fatto dei risultati importanti arrivando ad un certo punto che eravamo ottavi in classifica. Dalla partita pareggiata contro il Little Club, dominata, siamo imbattuti in risultati negativi. Dopo la ripresa è riaccaduto in seguito alla partita di Ceriale”.
“Ci sono stati dei comportamenti e atteggiamenti che non mi sono assolutamente piaciuti ed è un peccato. Pensavo di essere riuscito a dare una mentalità diversa a questo gruppo, invece devo constatare che le problematiche avute da Monte, Adami e Frumento le ho avuto anche io ad un certo punto. Mi infastidisce perché abbiamo fatto dei sacrifici disumani tutto l’anno, allenandoci ospiti della Carcarese. Come giusto che sia loro avevano la precedenza, ma noi dovevamo allenarti a -4° alle 20 e non è che si possa chiedere ai ragazzi determinate cose a quelle temperature. Ho lavorato con Binello, il mio unico collaboratore che voglio ringraziare. Non avevo un secondo, un preparatore atletico. Mi sarebbe piaciuto festeggiare in maniera migliore rispetto che è stato. Rimane l’obiettivo primario. Teniamo le cose buone ma non mi posso dimenticare di alcune prestazioni. Si può sbagliare, anche io ho commesso degli errori e mi faccio sempre un’autocritica ad ogni allenamento e partita. Un conto è sbagliare per poca attenzione e partecipazione. Questo va a cozzare con quella che è sempre stata la mia mentalità”.
“Allestire il gruppo non è semplicissimo per una squadra della Val Bormida. Questo gruppo avrebbe bisogno di un certo tipo di restyling per fare un salto di qualità, sempre compatibilmente alle possibilità economiche. Dopo un ciclo di 4-5 anni penso sia il momento di cambiare qualcosina, altrimenti uno si rassegna a rimanere un gruppo di amici che gioca esclusivamente per divertirsi. Il divertimento ci deve essere, per l’amor del cielo, però in Promozione serve un pizzico di più di personalità”.
“Sono legato al presidente da un’amicizia che dura da una vita e tacitamente c’è la volontà di continuare ancora da entrambe le parti. Appena passato il suo momento tristissimo ci siederemo ad un tavolo. Se rimarrò a Bragno devono cambiare parecchie cose nei limiti del possibile. Troppo stancante ripetere una stagione come quella di quest’anno. Innanzitutto bisogna che il Bragno ritorni ad avere un proprio campo, anche per un discorso economico. Poi bisogna rimpolpare assolutamente il parco dirigenziale, ci vuole qualche presenza in più che la categoria richiede assolutamente”, conclude.