Putin licenzia il ministro dei Trasporti Roman Starovoit: poco dopo viene ritrovato in auto senza vita. “Suicidio”

  • Postato il 7 luglio 2025
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Alla mattina è stato formalizzato il suo licenziamento dal presidente Vladimir Putin. E poche ore dopo la pubblicazione, sul sito del Cremlino, del decreto che determinava la fine del suo incarico, è stato ritrovato senza vita all’interno della sua auto a Odintsovo, una cittadina ad ovest di Mosca, con una ferita da arma da fuoco. Roman Starovoit, 52 anni, era da 14 mesi – da maggio 2024 – a capo del ministero dei Trasporti. Secondo una portavoce del Comitato investigativo russo, Svetlana Petrenko “la versione più accreditata – ha detto riferendosi alle cause delle morte – è il suicidio”. Starovoit era stato in precedenza per cinque anni governatore della regione di Kursk, parzialmente invasa dalle truppe ucraine a partire dall’agosto dell’anno scorso. Tre mesi fa si era appreso di un’inchiesta per frode relativa agli appalti per la realizzazione di strutture difensive nella regione che aveva portato all’arresto del successore di Starovoit, Alexei Smirnov. Al suo posto, Putin ha deciso di nominare capo del ministero dei Trasporti ad interim il suo vice, Andrei Nikitin.

L’invasione ucraina e l’inchiesta – Il presidente della Commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, ha confermato la notizia del suicidio dopo che il Comitato inquirente aveva reso noto il ritrovamento del corpo privo di vita, con un colpo di arma da fuoco, e che gli investigatori “sono al lavoro sulla scena per determinare le circostanze della morte”. Sulla scena della morte è stata ritrovata la pistola che gli era stata donata come premio nel 2023 dal ministero degli Interni. Pare che l’ex ministro si sia tolto la vita “fra sabato e domenica”, come ha spiegato una fonte inquirente a Forbes Russia. Starovoit, 52 anni, prima di essere chiamato al ruolo di ministro dei Trasporti nel maggio del 2024, era stato governatore della regione di Kursk dalla fine del 2018. Il suo successore Aleksei Smirnov, già vice di Starovoit, poi licenziato e arrestato, insieme al suo vice Aleksei Dodov, lo scorso aprile, per corruzione e appropriazione indebita di oltre un miliardo di rubli, per la mancata costruzione delle fortificazioni che sarebbero state necessarie a ostacolare l’incursione delle forze ucraine nell’agosto dello scorso anno, ha testimoniato contro di lui nel quadro dell’inchiesta penale. L’operato di Starovoit come governatore era stato oggetto di critiche dopo l’incursione delle forze ucraine nella regione che aveva governato, nell’agosto dello scorso anno. Il suo nome non è comparso nelle diverse indagini aperte ma le fortificazioni che i militari ucraini hanno superato senza fatica lo scorso agosto erano state costruite durante il suo mandato di governatore, con appalti da 15 miliardi di rubli (191 milioni di dollari) e cantieri aperti per quasi tre anni. Putin ha operato una serie di licenziamenti dopo l’inizio dell’incursione delle forze di Kiev oltre il confine. Al posto di Smirnov era stato nominato il deputato Aleksandr Khinshtein.

Nelle ore che hanno preceduto il suicidio di Starovoit, il ministero che guidava era stato scosso da due eventi di portata tutt’altro che trascurabile. Il 6 luglio il traffico aereo era stato sospeso in diversi aeroporti del Paese, fra cui al Sheremetevo di Mosca e il Pulkovo di San Pietroburgo a causa di attacchi di droni ucraini. E nello stesso giorno due esplosioni si sono verificate sulla petroliera Eco Wizard, forse appartenente alla flotta ombra russa, nel porto di Ust’-Luga, regione di Leningrado. La petroliera trasportava un carico di ammoniaca e si è verificata una fuoriuscita di notevole entità della sostanza. In seguito, la petroliera si è inclinata sul lato sinistro e ha iniziato ad affondare. I danni hanno causato la fuoriuscita di ammoniaca dai serbatoi. È stato il sesto episodio di danneggiamento di navi appartenenti alla “flotta ombra” russa, che trasportano petrolio e altri carichi in elusione delle sanzioni. Il 27 giugno, al largo delle coste libiche, si è verificata un’esplosione sulla petroliera Vilamoura che trasportava un milione di barili di petrolio.

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Il Fatto Quotidiano

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