Putin presenta il nuovo missile nucleare, Trump ribatte: “Pensi a porre fine alla guerra”
- Postato il 27 ottobre 2025
- Di Panorama
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«Dovrebbe far cessare la guerra. Una guerra che avrebbe dovuto durare una settimana sta per iniziare il suo quarto anno. È quello che dovrebbe fare invece di testare missili». Così si è espresso il Presidente americano Donald Trump, interrogato in merito alla notizia del nuovo missile nucleare svelato ieri al mondo dal Presidente russo Vladimir Putin.
Secondo Trump, che ha risposto alle domande dei giornalisti a bordo dell’Air Force One in volo verso il Giappone, il test del nuovo missile russo “Burevestnik” è stato «inappropriato». I toni del Presidente americano continuano insomma a essere duri nei confronti di Putin, dopo l’imposizione di sanzioni economiche ai colossi del petrolio Lukoil e Rosneft.
Trump ha ora in programma il bilaterale con il Presidente cinese Xi Jinping il prossimo 30 ottobre, durante il quale, secondo i media americani, il tycoon tenterà di convincere il leader cinese a usare la sua influenza su Putin per fermare la guerra in Ucraina.
La nuova arma di Mosca
Domenica 26 ottobre Vladimir Putin ha annunciato in pompa magna la conclusione con successo dei test del missile da crociera nucleare Burevestnik, definendolo un’arma «unica», «che nessun altro paese al mondo possiede».
La buona novella al popolo russo è stata data durante un incontro con il Capo di Stato Maggiore Valery Gerasimov e i comandanti dei gruppi di forze impegnati nell’operazione speciale, nel corso del quale Putin ha indossato per la terza volta dall’inizio dell’invasione una divisa militare mimetica, a sottolineare l’importanza del momento.
Il generale Gerasimov ha riferito a Putin i prodigi della nuova arma, il cui test decisivo si è svolto il 21 ottobre, con il missile che ha volato per circa 14.000 chilometri rimanendo in volo per circa 15 ore.
Gerasimov ha voluto specificare che «questo non è il limite» della gittata del missile, che potrebbe volare per ancora più tempo. Secondo il comandante russo, il Burevestnik ha dimostrato capacità di manovra verticale e orizzontale, evidenziando «elevate capacità di aggirare i sistemi di difesa missilistica e aerea».
Il 9M730 Burevestnik, il cui nome si traduce come “uccello delle tempeste”, è un missile da crociera a bassa quota lanciato da terra, non solo capace di trasportare una testata nucleare, ma anche dotato di propulsione atomica.
Questa caratteristica distintiva, basata su un piccolo reattore nucleare che riscalda l’aria per spingere il missile in avanti, consente al Burevestnik di volare per distanze molto maggiori rispetto ai tradizionali motori, potenzialmente per giorni e coprendo decine di migliaia di chilometri.
È progettato per volare a quote estremamente basse, stimate tra 50 e 100 metri, rendendo più difficile il rilevamento da parte dei tradizionali sistemi radar di difesa aerea. L’Institute for Strategic Studies aveva riferito nel 2021, citando una rivista militare russa, che il missile potrebbe avere una portata teorica fino a 20.000 chilometri.
L’occasione è stata ovviamente colta per lanciare un messaggio politico. Il Burevestnik ha infatti permesso a Putin di affermare che «le forze nucleari della Russia sono le migliori del mondo», senza dimenticare il simbolismo di presentare un nuovo missile da crociera nucleare mentre Kiev continua a chiedere a gran voce i Tomahawk, i corrispettivi americani del missile, dotati però di testata convenzionale e gittata limitata ad un massimo di 2500 chilometri.
Insomma, una vera e propria “dimostrazione di forza”, che arriva in un momento in cui Mosca sembra sentire (dopo mesi) una maggiore pressione americana.
Droni ucraini e presunti accerchiamenti
Sul campo di battaglia, nel frattempo, la notte tra domenica 26 e lunedì 27 ottobre il Ministero della Difesa russo ha affermato di aver «intercettato e distrutto» 193 droni ucraini a lungo raggio sul territorio russo.
L’attacco ha causato almeno un morto e diversi feriti. Il governatore della regione di Bryansk, Aleksandr Bogomaz, ha riferito che un minibus è stato colpito nel villaggio di Pogar, uccidendo l’autista e ferendo cinque passeggeri.
A Mosca, nonostante il sindaco Sergei Sobyanin abbia confermato l’abbattimento di 34 droni in un periodo di sei ore, non sono stati segnalati danni a terra, anche se due importanti aeroporti moscoviti, Domodedovo e Zhukovsky, sono stati temporaneamente chiusi come misura precauzionale.
Al fronte, durante lo stesso incontro di domenica 26 ottobre in cui Putin è stato informato del test del Burevestnik, il Capo di Stato Maggiore Gerasimov ha riferito al presidente che le forze russe avrebbero accerchiato circa 10.000 soldati ucraini in due direzioni chiave: Pokrovsk e Kupyansk.
Tali affermazioni sono state respinte con forza dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definendole «una menzogna totale». In un’intervista, Zelensky ha dichiarato: “Questa è una bugia completa. La bugia è progettata per gli Stati Uniti, il dittatore russo [Putin] vuole convincere Trump che sta vincendo».
Secondo analisti militari indipendenti, la situazione sul campo è più sfumata di quanto affermato da entrambe le parti. L’Institute for the Study of War (ISW) ha osservato che non ci sono prove geolocalizzate che indichino un vero accerchiamento di forze ucraine.
Tuttavia, le uniche vie di rifornimento sono coperte dal fuoco di artiglieria e dai droni kamikaze russi, fatto che rende la ritirata molto complicata e il rifornimento delle truppe praticamente impossibile.