Quali sono e perché i Paesi indesiderabili per Trump
- Postato il 5 giugno 2025
- Di Agi.it
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Quali sono e perché i Paesi indesiderabili per Trump
AGI - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato un nuovo divieto di ingresso per cittadini di 12 Paesi e restrizioni parziali per altri 7. Ecco quali sono e perché Afghanistan Il proclama presidenziale firmato da Trump elenca una serie di accuse contro Kabul e su tutte il fatto che i Talebani sono un gruppo terroristico globale.
La decisione arriva poche settimane dopo che l'amministrazione Trump ha annunciato la fine dello status di protezione temporanea per gli afghani residenti negli Stati Uniti. L'Afghanistan è inoltre accusato da Trump di non disporre di un'autorità centrale "competente o collaborativa" per il rilascio di passaporti o documenti civili.
Come per altri paesi nella lista di Trump, viene citata anche la questione dei cittadini afghani che superano la scadenza del visto. Iran Il proclama lo identifica come stato sponsor del terrorismo, un'accusa non nuova che va di pari passo con quella di dare sostegno a gruppi come Hamas e Hezbollah. Teheran è anche accusata di non collaborare con gli Stati Uniti sui rischi per la sicurezza e di non aver mai accolto i cittadini espulsi. Somalia Motivazioni simili vengono fornite nel caso della Somalia definita un "rifugio sicuro per i terroristi".
Come l'Iran, anche la Somalia è accusata di non aver accettato i cittadini espulsi dagli Stati Uniti. Tuttavia, Trump ha sollevato un ulteriore punto: "La Somalia si distingue dagli altri Paesi per la mancanza di comando e controllo del suo territorio da parte del suo governo, il che limita notevolmente l'efficacia delle sue capacita' sotto diversi aspetti".
Libia
Tripoli è citata per la sua "storica presenza terroristica", dipinta come una minaccia alla sicurezza degli americani ed è criticata per l'incompetenza nel rilascio dei passaporti.
Haiti
Il documento sottolinea che "centinaia di migliaia di immigrati clandestini haitiani si sono riversati negli Stati Uniti durante l'amministrazione Biden". Trump sottolinea i vari rischi che cio' ha comportato, tra cui la creazione di "reti criminali" e gli elevati tassi di superamento della scadenza del visto. I dati dell'Ufficio del censimento degli Stati Uniti suggeriscono che oltre 852.000 haitiani risiedevano negli Stati Uniti nel febbraio 2024, sebbene non forniscano una ripartizione delle loro date di arrivo. Molti sono arrivati dopo un devastante terremoto nel 2010 o dopo essere fuggiti dalla violenza delle gang. Il Presidente sottolinea anche la mancanza di un'autorita' centrale ad Haiti
Ciad, Congo-Brazzaville, Guinea Equatoriale
Trump accusa questi paesi esclusivamente di avere tassi di permanenza oltre la durata del visto relativamente elevati.
Il Ciad è accusato di aver mostrato "un palese disprezzo per le leggi sull'immigrazione degli Stati Uniti" con un tasso di permanenza oltre il consentito del 49,54%. Congo-Brazzaville e Guinea Equatoriale hanno tassi equivalenti rispettivamente del 29,63% e del 21,98%. Tuttavia, questi tassi sono inferiori a quelli del Laos, che è soggetto a restrizioni minori.
Myanmar
Quella che Trump chiama ancora Birmania è accusato di un elevato tasso di superamento della durata del visto. Come altri Paesi nella lista, tra cui l'Iran, è accusato di non collaborare con gli Stati Uniti nell'accogliere i cittadini espulsi.
Eritrea, Sudan e Yemen
Per ciascuno di questi Paesi, la prima accusa mossa da Trump è la loro dubbia competenza nel rilascio di passaporti e documenti civili. Eritrea e Sudan sono inoltre accusati di avere tassi di superamento della durata del visto relativamente elevati. L'Eritrea è inoltre accusata di non aver reso disponibili agli Stati Uniti i precedenti penali dei propri cittadini e di rifiutarsi di accettare i cittadini espulsi. Come la Somalia, anche lo Yemen è accusato di non avere il controllo sul proprio territorio.
Restrizioni parziali
I cittadini di altre sette nazioni sono soggetti a restrizioni parziali: il Venezuela è accusato di non avere un'autorità centrale "competente o collaborativa" per il rilascio di passaporti e documenti simili. Vengono nuovamente menzionate accuse di superamento della durata del visto e il rifiuto di accettare espulsioni.
Cuba viene etichettata come un altro "Stato sponsor del terrorismo", una definizione adottata dagli Stati Uniti nel 2021 e condannata dall'Avana. Viene menzionato anche il rifiuto di accettare espulsioni, così come il superamento della durata del visto, cosi' come accade con Burundi, Laos, Sierra Leone, Togo e Turkmenistan.