Qualità delle acque a Genova, un tavolo tecnico per affrontare le criticità e prevenire i divieti di balneazione
- Postato il 6 ottobre 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 4 Visualizzazioni


Genova. Il tema della qualità delle acque è stato al centro dell’attenzione della Commissione V, riunitasi questa mattina a Palazzo Tursi. Nella sua relazione a inizio lavori, l’assessora all’Ambiente Silvia Pericu ha spiegato che l’Amministrazione comunale intende affrontare in modo concreto e strutturato le criticità emerse durante la stagione balneare 2025, pur in un contesto già attentamente monitorato grazie al lavoro di Arpal e Ireti, che forniscono dati puntuali e costanti sullo stato del mare. Secondo l’assessora Pericu è necessario avviare un percorso condiviso per individuare le cause delle anomalie e definire soluzioni efficaci.
La lettera del Difensore civico regionale ha contribuito al dibattito in Commissione: la stagione appena conclusa, aperta il 1° maggio e chiusa il 30 settembre, è stata segnata da piogge abbondanti che hanno spesso messo sotto stress il sistema fognario cittadino, provocando episodi di sovraccarico e conseguenti sversamenti in mare. «Siamo concordi con il difensore civico regionale – dichiara l’assessora Pericu – per cui questa è una questione urgente e non più derogabile. Come amministrazione appena insediata vogliamo affrontarla con decisione. Il nostro obiettivo è attivare al più presto un tavolo con Regione Liguria, Arpal e Ireti per proseguire il monitoraggio e definire soluzioni strutturali e innovative, anche attraverso azioni sperimentali».
«In due occasioni – continua l’assessora Pericu – si sono verificate chiusure temporanee di spiagge, a Ponente e a Levante. Le criticità non derivano tuttavia solo dalle precipitazioni: in alcuni casi sono stati individuati scarichi privati irregolari nei rivi, che finiscono per compromettere la qualità delle acque marine. Consideriamo – ha evidenziato in commissione l’assessora – gli sversamenti fognari irregolari nei rivi i principali indiziati dei problemi della qualità dell’acqua del mare».
Le aree maggiormente interessate sono state a ponente, Castello Genovese, Cerusa, torrente Rexello, lungomare di Pegli e piazza Niccolò da Voltri; a levante, Boccadasse, Priaruggia e Sturla ovest.
Proprio Priaruggia sarà oggetto di uno studio campione: qui per tre anni consecutivi la qualità delle acque è risultata “scarsa”, e la normativa prevede che, dopo cinque anni consecutivi, scatti un divieto permanente di balneazione. L’obiettivo dell’Amministrazione è evitare questa prospettiva intervenendo entro i prossimi due anni. Per questo motivo il Comune intende accelerare l’attività di monitoraggio, individuare le responsabilità e richiedere, ove necessario, il ripristino del corretto funzionamento degli impianti. L’assessora Pericu ha ribadito, inoltre, l’importanza della partecipazione dei cittadini, chiamati a segnalare tempestivamente eventuali anomalie e a consultare i dati aggiornati sulla qualità delle acque, che dovranno essere pienamente accessibili in ogni fase, non solo al momento dell’emissione delle ordinanze di divieto. «Abbiamo il dovere di garantire la trasparenza e di lavorare insieme per mari più puliti e sicuri: è una responsabilità condivisa verso l’ambiente, i cittadini e il futuro della nostra città» ha concluso l’assessora Pericu.
Il commento del difensore civico Francesco Cozzi
Un coordinamento fra Iren, Città metropolitana, Comune di Genova e Regione per garantire una rete efficiente di depurazione delle acque nere e assicurare, dunque, la piena balneabilità del mare lungo le spiagge del capoluogo ligure. E’ l’invito del Difensore civico regionale Francesco Cozzi durante l’audizione che si è svolta questa mattina nella competente commissione consiliare del Comune di Genova. «Ho apprezzato lo spirito costruttivo e di collaborazione da parte di tutti i soggetti intervenuti – dichiara il Difensore civico – per risolvere i problemi legati alla balneabilità lungo la costa. Grazie ad una regia fra i diversi enti competenti Iren potrà, una volta ottenuta la mappatura di tutti gli impianti sia di uso domestico che industriale, procedere con gli interventi necessari». L’audizione ha seguìto la lettera inviata il 5 agosto scorso dallo stesso Difensore civico di Regione Liguria, nella sua veste di Garante regionale per il diritto alla salute, ai vertici di Iren, all’assessore all’Ambiente del Comune di Genova, agli organi competenti della civica amministrazione, ad ARPAL, al ATO Servizio Idrico Integrato della Città Metropolitana e alla Asl 3 per segnalare le criticità in merito alla qualità dell’acqua nel tratto di costa genovese. «Occorre – aggiunge Francesco Cozzi – rimuovere ogni criticità relativa alla vetustà delle condutture delle acque nere pubbliche riscontrate da Iren, definire una puntuale ricognizione degli scarichi abusivi e regolarizzare gli allacci privati irregolari. Gli interventi di competenza pubblica vanno inseriti nel Programma di intervento del Gestore presso l’Ato Servizio idrico di Città metropolitana o, se non rientrano fra le opere riconoscibili nella tariffa – aggiunge – occorre prevedere la copertura finanziaria da parte del Comune, anche con il contributo di Regione Liguria». Il Difensore civico ha sottolineato che fra le criticità da risolvere più urgentemente c’è quella della spiaggia di Priaruggia dove, per 4 anni consecutivi, è stato necessario intervenire vietando la balneazione, in quanto la normativa dispone che l’acqua di balneazione deve essere vietata permanentemente alla balneazione dopo 5 anni consecutivi in cui tale acqua è stata classificata “scarsa”. Proprio a questo scopo nell’audizione in Comune Francesco Cozzi ha richiesto fermamente la collaborazione degli Enti al fine di scongiurare una simile ipotesi. Il problema della balneabilità, inoltre, riguarda, anche se in misura minore, le spiagge di Sturla ovest, Pegli e Voltri.