Quando Maria Luisa Ramponi minacciava: “Abbiamo riempito la casa di gas per lottare contro un pignoramento ingiusto”
- Postato il 15 ottobre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Riascoltando oggi le parole di Maria Luisa Ramponi, il loro peso appare ancora più inquietante: “Con mio fratello lottiamo da cinque anni per avere giustizia. Ci hanno portato via tutta l’azienda agricola e adesso la casa. Volevano fare lo sgombero, ci siamo opposti in tutti i modi. Abbiamo riempito la casa di gas per riuscire a lottare”. Il video, del novembre 2024, documentava le minacce dei fratelli Ramponi di far saltare l’azienda agricola. Ieri, purtroppo, quelle parole sono diventate tragica realtà: Maria Luisa – secondo le prime ricostruzioni – ha lanciato molotov nel casolare di Castel D’Azzano, provocando un’esplosione che ha ucciso tre carabinieri e ferito altre quindici persone.
Il 24 novembre dello scorso anno, intabarrata in un paltò con uno zuccotto e una sciarpa rossa, Maria Luisa parlava rabbiosa e lucida, quasi prefigurando la tragedia di via San Martino 22: “Abbiamo riempito la casa di gas per riuscire a lottare. Sono cinque anni che lo facciamo contro gli avvocati che ci hanno rovinato. Cinque anni fa ci siamo trovati una firma falsa in un mutuo. Stiamo subendo calunnie di ogni tipo, non sappiamo più cosa fare, non abbiamo più nulla. Subiamo, subiamo… ci hanno portato via cose per un milione di euro di valore”. Poi concludeva: “Ci è rimasta solo la casa e ora vogliono portarci via anche quella. Ma faremo di tutto…”.
La sindaca di Castel D’Azzano Elena Guadagnini racconta: “L’anno scorso hanno chiesto di incontrarmi, per la prima volta hanno manifestato il loro disagio e ci siamo mossi. Li abbiamo convocati tramite i Servizi sociali… Ma loro hanno sempre rifiutato”. E ancora: “Ora sono allibita, addolorata per quei tre morti… Un epilogo inimmaginabile”.
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