Quando si considera un ostacolo il rispetto dello stato di diritto. Si scrive giustizia, si legge Orwell
- Postato il 27 maggio 2025
- Di Il Foglio
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Quando si considera un ostacolo il rispetto dello stato di diritto. Si scrive giustizia, si legge Orwell
Al direttore - “Sionisti” is the new “juden”.
Jacopo Giliberto
Come diceva Jean Paul Sartre, l’antisemita moderno non ha bisogno di cambiare idea, gli basta solo cambiare parola.
Al direttore - Foto vecchie di mesi per documentare oggi la “strage di nove figli di una dottoressa a Gaza”, circostanze e nomi incerti e contraddittori, annunci senza alcun riscontro in documenti reali e certificati, come quello della imminente morte per fame, addirittura il giorno dopo per chi leggeva, di 14.000 bambini di Gaza. Foto di veri bambini denutriti iracheni, scattate nel 2017, spacciate come scattate oggi a Gaza e sparate a raffica sui social da persone in buona e in cattiva fede. Non si sostiene che non sia in atto una guerra dura e crudele e nemmeno che non ci siano vittime civili (del resto, Hamas i civili li usa programmaticamente come scudi umani). Credo però che l’alacre fabbrica di bugie in cui i russi sono maestri stia lavorando a pieno ritmo e in piena armonia con certe fake news su Gaza. Fateci caso: ogni notizia sugli attacchi contro i civili in Ucraina è accompagnata in sincrono da notizie tanto spaventose quanto non verificate (o meglio, certificate dal ministero della Salute di Hamas) sui bambini di Gaza. Hamas e Russia uniti nella lotta, anche in questo.
Nicoletta Tiliacos
Al direttore - Ho letto con interesse l’intervista pubblicata sul suo giornale al presidente dell’Anm, dottor Parodi. Le scrivo perché sono rimasto sinceramente colpito da alcune delle risposte che il presidente ha dato sul tema delle intercettazioni e su quello delle vittime di errori giudiziari. Il dottor Parodi, con onestà, afferma che il vero nodo, riguardo alle intercettazioni, sono i reati contro la pubblica amministrazione, arrivando a sostenere che, quando si avviano indagini nei confronti di un politico, si parte da un’ipotesi di reato, ma che poi, ascoltando, si può incappare in altre situazioni di interesse investigativo. Questa affermazione sembra, solo a me? giustificare la pratica delle intercettazioni “a strascico”: ipotizzo un reato e poi, magari, ne trovo un altro – tutto da dimostrare – che nulla ha a che fare con la richiesta iniziale fatta al gip. Ricordo a tutti che questa pratica è stata più volte sanzionata dalla Corte di cassazione. L’idea che la magistratura debba e possa svolgere un’azione moralizzatrice a priori nei confronti della politica è davvero preoccupante, soprattutto se espressa dal vertice dell’Anm. Spero sinceramente di aver frainteso il contenuto della risposta del dottor Parodi, al quale ricordo che il sottoscritto – a proposito di gip che autorizzano proroghe di intercettazioni senza valutare la fondatezza delle richieste del pm – è stato intercettato, indirettamente, per tre anni. L’ipotesi iniziale era di associazione mafiosa, poi diventata turbativa d’asta, poi corruzione e infine traffico di influenze. Sette anni per essere prosciolto in fase di indagini preliminari, dopo che prima la Cassazione e poi la Corte costituzionale sono dovute intervenire per sanzionare l’operato del pm e dell’ufficio gip.
A questo si collega la risposta sulle ingiuste detenzioni e sugli errori giudiziari. Davvero si può liquidare la questione con problemi di organico e di risorse? Davvero si può continuare a non vedere che esiste una chiara responsabilità da parte dei pm e dei gip, che potrebbero drasticamente ridurre il numero di coloro a cui viene distrutta la vita a causa di intuizioni investigative spesso labili fin dall’inizio? Davvero si può affermare che parte della responsabilità sia in capo a chi viene indagato, che non collabora abbastanza? Trovo questo modo di presentare la questione leggermente inquietante. Ho avuto modo di conoscere personalmente il dottor Parodi e non dubito della sua genuina sofferenza di fronte ai casi di persone vittime di mala giustizia. Tuttavia, non posso non rilevare, nelle sue risposte, una difesa acritica e autoassolutoria della categoria che rappresenta.
Una categoria fondamentale per l’equilibrio della nostra democrazia, ma che non può ritenersi infallibile e intoccabile, come invece spesso è accaduto fino a oggi. I dati delle sanzioni della sezione disciplinare del Csm e le valutazioni di professionalità sono lì a dimostrarlo. Presidente Parodi, ogni innocente a cui viene stravolta la vita da un’indagine condotta male è una ferita alla credibilità della magistratura, oltre che una ferita alla democrazia.
Stefano Esposito
Quando la giustizia inizia a considerare il rispetto dello stato di diritto come un ostacolo nella lotta contro il malaffare succede spesso quello che vediamo purtroppo spesso in Italia: i magistrati iniziano a esondare, i peccati diventano reati, la privacy diventa un inutile orpello, la gogna diventa un metodo abituale e le intercettazioni diventano non più uno strumento di indagine finalizzato a confermare alcuni indizi ma uno strumento autonomo, incontrollabile, pervasivo, attraverso il quale cercare indizi in modo indiscriminato anche a costo di entrare senza motivo nelle vite degli altri. Si scrive giustizia, si legge Orwell.
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