Questo borgo in Abruzzo è finito in un disegno di Escher e anche in Doctor Who
- Postato il 31 agosto 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Non capita spesso che un minuscolo centro italiano finisca per diventare protagonista in due mondi così distanti come l’arte del Novecento e una celebre serie televisiva britannica di fantascienza. Eppure è successo: un borgo abruzzese, arroccato tra le montagne, ha saputo catturare l’immaginazione dell’artista olandese Maurits Cornelis Escher e, decenni dopo, è stato scelto come ambientazione simbolica in Doctor Who, una delle produzioni più longeve e amate della BBC.
Si tratta di Castrovalva, frazione di Anversa degli Abruzzi (L’Aquila), incastonata a oltre 800 metri di altezza su uno sperone roccioso che domina la Valle del Sagittario.
Raggiungerlo non è semplicissimo: si percorre una strada tortuosa che sale fino alla cima, ma la ricompensa è immediata. Il borgo è piccolissimo, conta poche decine di abitanti, ma custodisce un fascino che va oltre la sua dimensione ridotta. Passeggiare tra le case in pietra e i vicoli stretti significa compiere un viaggio indietro nel tempo, in un’Italia autentica e silenziosa.
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All’apparenza un piccolo villaggio come tanti, questo luogo custodisce però una storia che unisce prospettive impossibili, geometrie visionarie e avventure spaziali.
Il disegno di Escher
Nel 1929 Escher intraprese un viaggio in Italia centrale, spingendosi fino all’Abruzzo. Rimase folgorato dalla particolare disposizione urbanistica di questo borgo, incastonato su un costone roccioso che sembra sfidare le leggi della prospettiva. Non a caso, proprio qui realizzò una delle sue opere più celebri, intitolata Castrovalva, una litografia che ancora oggi è considerata uno dei punti di partenza del suo inconfondibile percorso artistico.
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L’opera immortala il borgo con le sue case ammassate l’una sull’altra, con stradine che si arrampicano verso la cima e un equilibrio architettonico che sembra impossibile. La veduta, apparentemente semplice, in realtà è un gioco di prospettive che anticipa gli universi paradossali che Escher svilupperà negli anni successivi.
Doctor Who
La storia di questo borgo non si ferma però all’arte. Sessant’anni dopo, nel 1982, il nome “Castrovalva” fece la sua comparsa in uno dei momenti più importanti di Doctor Who: l’episodio che segnò il debutto del Quinto Dottore, interpretato da Peter Davison.
Nella serie, Castrovalva diventa un mondo immaginario, un labirinto di illusioni e prospettive ingannevoli, chiaramente ispirato alle opere di Escher. Il villaggio abruzzese, attraverso il filtro della fantascienza, si trasforma così in un luogo senza tempo, perfetto per raccontare la complessità dell’universo e la natura ambigua della realtà.
Il legame tra Escher e Doctor Who non è casuale: le geometrie impossibili dell’artista hanno spesso ispirato scenografi e registi, ma l’utilizzo diretto del nome Castrovalva rende questo borgo unico nel panorama internazionale.
Arte, natura e turismo lento
Oltre al legame con Escher e Doctor Who, Castrovalva è inserito in un contesto naturale di straordinaria bellezza. La vicinanza con la Riserva Naturale Regionale delle Gole del Sagittario lo rende meta ideale per chi ama il trekking, le passeggiate panoramiche e il turismo lento.
Il borgo stesso è diventato un punto di riferimento per gli appassionati d’arte che vogliono vedere dal vivo la prospettiva immortalata da Escher, ma anche per i fan di Doctor Who, che vi trovano una curiosa connessione tra finzione televisiva e realtà.
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Ciò che rende Castrovalva speciale non è solo la sua bellezza paesaggistica, ma il modo in cui è stato percepito e reinterpretato dalla cultura internazionale. Non molti piccoli centri possono vantare di essere entrati nella storia dell’arte grafica e, allo stesso tempo, di avere un posto nell’immaginario collettivo di una delle serie sci-fi più amate al mondo.
Questo patrimonio immateriale si traduce oggi in un rinnovato interesse turistico e culturale, che offre al borgo la possibilità di raccontarsi in chiave contemporanea senza perdere la sua autenticità.
Cosa vedere
Oggi Castrovalva conta una manciata di abitanti, ma conserva intatto l’aspetto medievale e offre un’esperienza di visita particolare, sospesa nel tempo.
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Il panorama dalla piazzetta principale: lo stesso che catturò l’attenzione di Escher, con la vista spettacolare sulla Valle del Sagittario.
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I vicoli medievali: stretti e silenziosi, ideali per una passeggiata lenta tra case in pietra e scorci panoramici.
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La chiesa di Santa Maria della Neve, risalente al XVII secolo, che custodisce affreschi e opere lignee di pregio.
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Il percorso di accesso: la strada che porta al borgo è già un’attrazione, con curve che si inerpicano tra la montagna e punti di sosta che permettono di osservare il borgo “da fuori”, come fece Escher.
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