Quindicenne scomparsa a Brembate, torna l’incubo Yara Gambirasio

  • Postato il 18 agosto 2025
  • Di Panorama
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Da otto giorni di Alessia Daminelli non si hanno più notizie. La quindicenne di Brembate di Sopra è uscita di casa il 10 agosto senza cellulare e senza documenti. Da allora, il silenzio. Un silenzio che pesa come un macigno e che in paese riapre ferite mai rimarginate: lo spettro della scomparsa di Yara Gambirasio, la tredicenne svanita nel nulla nel 2010, aleggia ancora una volta sulle strade del comune bergamasco.

L’angoscia della famiglia

La famiglia di Alessia ha denunciato subito la scomparsa, muovendosi senza sosta per tenere viva l’attenzione. L’appello è stato rilanciato dall’associazione Penelope, che da anni si occupa di persone scomparse. “Aiutateci a ritrovarla” è la frase che i genitori continuano a ripetere, aggrappandosi a ogni possibile segnalazione. Sui social circolano ormai ovunque le foto della ragazza, condivise anche da chi non la conosce: i volti sorridenti delle sue immagini diventano l’unico appiglio per chi spera di incrociarla per strada.

L’ultimo avvistamento

Di Alessia si conserva un’immagine precisa: un metro e sessanta di altezza, circa 58 chili di peso, capelli castani e occhi marrone scuro. Il 10 agosto indossava un pantalone di cotone verde oliva e una maglietta bianca con un disegno, una borsa a tracolla di stoffa nera. Tra le mani teneva solo una piccola cassa Bluetooth blu elettrico, come se stesse andando incontro a una giornata normale. Ma da quella sera, più nulla.

Quindicenne scomparsa a Brembate, torna l’incubo Yara Gambirasio

Una condizione fragile

Il fatto che Alessia sia uscita senza cellulare e senza documenti aggrava la preoccupazione. Non ha con sé nulla che possa aiutarla a orientarsi o a chiedere soccorso. I genitori temono che si trovi in una condizione di estrema vulnerabilità e invitano chiunque l’abbia vista a contattare immediatamente le forze dell’ordine. In queste ore la sensazione è che ogni minuto sia prezioso, che il tempo giochi un ruolo determinante.

Un paese che ricorda

Brembate di Sopra conosce bene il dolore di una giovane vita scomparsa nel nulla. È lo stesso paese da cui, nel 2010, era sparita Yara Gambirasio. Il paragone è inevitabile e pesa come un’ombra sulla comunità. Allora ci vollero tre mesi per ritrovare il corpo della tredicenne. Oggi, quindici anni dopo, la paura è di rivivere lo stesso incubo.

Una comunità mobilitata

Il paese si è stretto attorno alla famiglia. Le foto di Alessia sono appese nei bar, rilanciate nei gruppi Facebook, diffuse su WhatsApp. C’è chi si organizza per cercare nei parchi, chi condivide dettagli di presunti avvistamenti. L’associazione Penelope insiste: anche il più piccolo particolare può rivelarsi decisivo. Un gesto, un incontro, una parola scambiata per strada. Tutto può aiutare.

Otto giorni nel vuoto

Sono otto giorni di silenzi e di attese, di notti insonni e telefonate senza risposta. Otto giorni in cui ogni squillo di telefono fa sperare e tremare. A Brembate di Sopra l’angoscia è tornata a bussare alla porta, riportando con sé il ricordo di una ferita che non si è mai davvero chiusa. Ora, però, l’intera comunità lotta perché la storia di Alessia possa avere un epilogo diverso.

Autore
Panorama

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