Raddoppio Finale-Andora, il sindaco Demichelis: “Unica strozzatura in tutta la Liguria, opera necessaria”
- Postato il 24 aprile 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Andora. È una vera e propria “stazione di mezzo”: un punto di passaggio tra un passato remoto e un futuro che, molto – ma molto – lentamente, sta prendendo forma. Da un lato ci sono le rotaie di una linea storica, con una data di nascita che fa impressione solo a leggerla: 1857, completata nel 1872. Dall’altro, una nuova linea, moderna, più veloce, pensata per il domani.
Parliamo, ovviamente, della stazione ferroviaria di Andora: inaugurata quasi dieci anni fa, oggi è un po’ come una finestra sul futuro. Un futuro che, per alcuni, non promette bene, soprattutto quando si parla di stazioni lontane dal mare e dai centri abitati. E proprio da qui possiamo iniziare a capire cosa potrebbe succedere altrove in provincia di Savona.
Ma cosa rende oggi la stazione di Andora così particolare? Di certo il fatto di essere una sorta di spartiacque tra passato, presente e futuro. Se si rivolge lo sguardo verso la Francia, il raddoppio fino a San Lorenzo al Mare è già cosa fatta. Ma se guardiamo verso Savona, ci ritroviamo davanti a quella che – come racconta il sindaco Mauro Demichelis – molti definiscono una vera e propria “strozzatura, l’unica della Liguria”.
“Sono stati spesi tantissimi milioni di euro per fare il raddoppio Andora-San Lorenzo al Mare – ricorda il primo cittadino andorese ai microfoni di IVG – e se ora non vengono spesi altrettanti soldi per fare l’Andora-Finale Ligure, la prima parte sarebbe un po’ sprecata”.
A vederla così, non è solo Demichelis ma anche uno dei sindaci più conosciuti del ponente ligure, Claudio Scajola. Nelle scorse settimane, l’ex ministro ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al governo, oltre che al governatore Marco Bucci e a RFI. Il tema? Lo stallo del raddoppio Finale-Andora, manco a dirlo.
Ma oggi, com’è la situazione ad Andora? La stazione non è vicina al mare, ma non è nemmeno persa tra i monti. E in quasi dieci anni di operatività, con servizi sempre più integrati, proviamo a capire qualcosa anche rispetto alle critiche che vengono mosse al progetto del raddoppio fino a Finale: in particolare la questione della distanza dai centri e dal litorale di quelle che saranno le future stazioni di Pietra, Loano-Borghetto e Albenga (ne abbiamo parlato nel dettaglio anche qui).
Secondo Demichelis, “sicuramente ne hanno avuto dei benefici gli andoresi, anche perché la stazione resta comunque piuttosto baricentrica ed è un buon punto di aggregazione per gomma, ferro, e ricordiamo che da noi è presente anche l’uscita dall’autostrada”.
IL SINDACO DI BORGHETTO PARLA DEL RADDOPPIO A “LA TELEFONATA”
E i servizi integrati? Tra le critiche più dure che vengono fatte al nuovo progetto ci sono proprio quelle relative ai timori di realizzare nuove stazioni come “cattedrali nel deserto”. Insomma, tra associazioni e comitati territoriali, il mantra è: “Guardate cosa è successo nell’imperiese e guardate il drastico calo di passeggeri, compresi gli studenti”.
Da questo punto di vista Andora ha fatto la sua parte. Infatti, il capolinea delle due società di trasporto pubblico locale (sia imperiese che savoense) è proprio nella stazione di Andora: “Ma è evidente – sottolinea Demichelis – che l’aumento del numero delle fermate su Andora, quindi anche dei treni, è direttamente proporzionale al raddoppio. È molto difficile aggiungere treni se non vi è raddoppio. Si può pensare a qualche fermata in più, anche su Andora, ma sicuramente non è questo l’obiettivo, anche perché noi dobbiamo guardare al territorio come ad un quadro d’insieme. Andora ha l’uscita dell’autostrada e quindi ha possibilità in più rispetto ad altri comuni che per loro sfortunata non ce l’hanno”.
C’è chi è pronto a scommettere che l’opera di raddoppio – e spostamento della ferrovia a monte – partirà entro la fine del 2026 (senti che cosa ha detto a questo proposito il sindaco di Borghetto Santo Spirito Giancarlo Canepa nel corso del podcast di IVG “La Telefonata”). E infatti, in questi mesi, qualcosa si sta muovendo. La conferma arriva anche dal sindaco Demichelis: “Ho visto che già da un anno la Soprintendenza ha iniziato a fare dei lavori, come alcuni scavi per capire dove far passare il tracciato – ha detto il primo cittadino -. Ovviamente si tratta di scavi che poi sono stati ricoperti, anche perché quando hai fatto le prove devi ricoprire”.
Ma c’è di più: “So dal presidente della regione – ha ricordato Demichelis – che i lavori di progettazione sono già partiti e sono finanziati. Quello che manca sono oltre 1.500 milioni di euro per completare l’opera. L’assessore Scajola e lo stesso Bucci hanno confermato il massimo impegno durante l’ultimo incontro, quando abbiamo inaugurato la parte a valle della stazione. Non so se i lavori inizieranno nel 2027 o 2026, ma posso dire con certezza che c’è una forte volontà di portare avanti questo progetto. Non solo da parte dell’amministrazione comunale, ma anche da Rfi. E questo secondo lotto è fondamentale, non solo per Andora, ma per tutta la nostra regione, visto che questa zona è la porta d’ingresso verso la Francia. Dobbiamo potenziare l’Andora Finale ligure, anche perché oggi è rimasta l’unica strozzatura che abbiamo in tutta la Liguria”.
Insomma, per credere che i lavori inizino entro la fine del 2026, bisogna essere davvero ottimisti (se non altro per gli annunci visti negli ultimi decenni). Tuttavia, è altrettanto vero che negli ultimi mesi qualcosa sembra muoversi sul serio. Quel che è certo è che, per ora, la stazione di Andora rimane sospesa, tra il passato e il futuro, in attesa di un’opera che, chissà, un giorno potrebbe mandare in pensione un tracciato nato 168 anni fa.