Raid Usa in Yemen, Houthi: “Colpito centro per migranti, almeno 68 morti”

Almeno 68 persone sono morte in attacchi aerei statunitensi che hanno colpito lo Yemen. Secondo i ribelli Houthi le forze americane avrebbero colpito una prigione che ospitava migranti africani. Il Pentagono non ha rilasciato dichiarazioni immediate. L’attacco è avvenuto nel governatorato di Saada, roccaforte degli Houthi. Nei filmati trasmessi dal canale satellitare di notizie al-Masirah, vicino alla milizia sciita, si vedono cadaveri e altri feriti.

Un corrispondente dell’emittente ha affermato che circa 100 migranti erano trattenuti nel centro e il canale ha successivamente fatto sapere che almeno 30 persone sono state uccise. Non c’è stata alcuna conferma indipendente immediata sul bilancio delle vittime. Le immagini analizzate dall’Associated Press indicano che sia verificata una sorta di esplosione, con i muri di cemento che appaiono cosparsi di frammenti di detriti e ferite riportate dai presenti.

Il Comando Centrale dell’esercito americano, in una dichiarazione di questa mattina, prima che si diffondesse la notizia dell’attacco, ha cercato di difendere la sua politica di non fornire dettagli specifici sulla sua estesa campagna di attacchi aerei. Gli attacchi hanno suscitato polemiche negli Stati Uniti per l’utilizzo da parte del Segretario alla Difesa Pete Hegseth dell’app di messaggistica non classificata Signal per pubblicare dettagli sensibili sugli attacchi. “Per preservare la sicurezza operativa, abbiamo intenzionalmente limitato la divulgazione di dettagli sulle nostre operazioni in corso o future”, ha dichiarato il Comando Centrale. “Siamo molto cauti nel nostro approccio operativo, ma non riveleremo dettagli specifici su ciò che abbiamo fatto o su ciò che faremo”.

Etiopi e altri migranti africani sbarcano da anni in Yemen, Paese devastato dalla guerra, per cercare di raggiungere l’Arabia Saudita in cerca di lavoro. I ribelli Houthi guadagnano con il traffico di disperati oltre confine.

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