Raoul Bova e il caso privacy: coinvolto anche il Torino FC nel reclamo al Garante
- Postato il 1 agosto 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO — Anche il Torino FC finisce nel mirino della bufera mediatica e legale che coinvolge Raoul Bova. L’attore, difeso dall’avvocata Annamaria Bernardini de Pace, ha infatti presentato un reclamo formale al Garante della Privacy chiedendo la rimozione immediata di contenuti audio, messaggi e chat diffusi senza consenso. Contenuti che sarebbero stati usati — sostiene l’attore — in modo lesivo e strumentale anche da alcune aziende e società sportive, tra cui figura proprio il club granata.
Il cuore dell’inchiesta riguarda una presunta estorsione subita da Bova, la cui vicenda è esplosa pubblicamente dopo una puntata del format YouTube Falsissimo, creato da Fabrizio Corona, che avrebbe diffuso conversazioni e materiale privato dell’attore. Ma il reclamo di Bova non si limita all’ex paparazzo: nel mirino sono finiti anche i grandi colossi digitali come Google, YouTube, TikTok, X e Meta, ossia le piattaforme su cui il materiale sarebbe stato veicolato e rilanciato.
L’affondo sui meme
A stupire, però, è la presenza nella documentazione anche di Ryanair, SSC Napoli e Torino FC. Secondo l’esposto, i tre soggetti — a vario titolo — avrebbero ironizzato pubblicamente sulla vicenda attraverso i propri canali social, contribuendo così alla sua ulteriore viralizzazione. Alcuni dei post o contenuti pubblicati sarebbero già stati rimossi, ma non è bastato a evitare il coinvolgimento nel procedimento.
L’ipotesi alla base del reclamo è quella di una “strumentalizzazione di materiale personale e riservato“, che avrebbe violato la normativa sulla privacy. La scelta di includere il Torino FC (insieme ad altri soggetti apparentemente estranei al cuore dell’affaire) indica un tentativo dell’attore di frenare la diffusione e ridicolizzazione pubblica della vicenda.
Si preannuncia dunque una battaglia legale complessa, che coinvolge tanto il diritto alla privacy quanto il ruolo — e le responsabilità — dei profili social aziendali nel rilanciare e commentare contenuti sensibili.
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