Raoul Bova parla per la prima volta di Martina e Rocío: ecco la mia verità
- Postato il 15 settembre 2025
- Di Panorama
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A 54 anni, Raoul Bova si trova a fronteggiare la sfida più complessa della sua vita pubblica e privata. Non un ruolo cinematografico, ma un intreccio vero di emozioni, silenzi, accuse e speculazioni. Di fronte alle telecamere di Verissimo, l’attore ha scelto di raccontare la propria versione dei fatti, consapevole che ogni parola alimenterà il dibattito.
«È stato un momento particolarmente intenso – ha spiegato – che ho dovuto elaborare. Non ho accettato le minacce, mi sono rifiutato di cedere. Ho denunciato subito, perché credo nella giustizia».
Pur ribadendo la propria fermezza, Bova non ha potuto evitare di confrontarsi con le insinuazioni e i sospetti sollevati dalla vicenda.
La ricostruzione dei fatti
La vicenda ha origine da una minaccia anonima arrivata tramite messaggio: qualcuno avvertiva Bova che materiale privato, in particolare audio, sarebbe stato presto pubblicato a meno che non avesse “parlato” o “negoziato” con i ricattatori. L’attore ha prontamente portato la questione in mano alla magistratura, denunciando il tentativo di estorsione.
Nonostante la denuncia, gli audio venivano diffusi pubblicamente, con grande eco sui social e nei media. Questa esposizione ha trasformato una vicenda privata in uno scandalo di portata nazionale, con infinite derivazioni di gossip, giudizi e prese di posizione.
Il capitolo degli audio “dagli occhi spaccanti”
Al centro dello scandalo ci sono alcuni messaggi vocali inviati dall’attore a una giovane modella milanese, Martina Ceretti, 23 anni. Questi vocali, diffusi per la prima volta da Fabrizio Corona attraverso il suo podcast, contengono frasi che sono diventate virali e simbolo della vicenda, come quella in cui Bova si rivolge a Martina con un tono affettuoso e un’espressione particolare: «Buongiorno essere speciale, dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti».
Questa frase, che da sola sembra uscita da un romanzo rosa anni ’90, si è trasformata in un tormentone mediatico, ripresa e commentata senza sosta. La definizione “occhi spaccanti” è diventata così il simbolo del confine sfumato tra la vita privata e l’interesse pubblico.
Dietro questa diffusione c’è Fabrizio Corona e accanto a lui c’è Federico Monzino, 29enne imprenditore milanese, la cui posizione è al centro delle indagini, in particolare sul passaggio del materiale audio a Corona. Monzino si definisce persona informata sui fatti ma non indagato come autore di reati.
L’indagine della Procura di Roma è attiva per chiarire i reati connessi, tra cui tentata estorsione, diffamazione aggravata e violazione della privacy. Gli inquirenti cercano di ricostruire chi abbia avuto accesso ai contenuti privati e come questi siano finiti in mano a Corona.
Fabrizio Corona, Martina Ceretti e l’ex suocera
Fabrizio Corona, con la sua esperienza da “re dei paparazzi”, ha sicuramente giocato un ruolo chiave nel trasformare questa vicenda privata in uno show mediatico, diffondendo contenuti sensibili, lanciando sospetti e alimentando l’attenzione morbosa del pubblico.
Martina Ceretti, modella e influencer milanese, è diventata protagonista suo malgrado di questa storia. Non risulta indagata, ma è stata ascoltata come persona informata sui fatti. Il suo telefono è stato sequestrato dalla Procura per accertamenti. Il suo rapporto con Bova è al centro di speculazioni, ma finora resta tutto nell’area delle ipotesi non confermate.
In un momento così delicato, Raoul Bova ha deciso di affidarsi a un sostegno autorevole e inaspettato: l’avvocata Annamaria Bernardini de Pace, mamma della sua ex moglie Chiara Giordano, e figura nota per le sue competenze nel diritto di famiglia e tutela della privacy. La scelta di appoggiarsi all’ex suocera per la difesa legale ha suscitato sorpresa e commenti, suggerendo la complessità dei suoi rapporti familiari e la ricerca di stabilità in una fase di grande fragilità.
Intervento delle istituzioni
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo, indagando su tentata estorsione e altri possibili reati. Parallelamente, il Garante della Privacy ha intimato a Fabrizio Corona di rimuovere gli audio dal web, per limitare ulteriori danneggiamenti alla sfera privata di Bova.
Rocío e le ombre sulla relazione
Il clamore mediatico ha inevitabilmente travolto il rapporto con Rocío Muñoz Morales, sua compagna e madre delle sue figlie. Le voci di crisi erano già presenti da qualche tempo, ma la diffusione degli audio e le insinuazioni sulla presunta relazione di Bova con Martina Ceretti hanno accelerato e amplificato la tensione.
Bova ha scelto di preservare la riservatezza: «La nostra situazione la sappiamo io e Rocío – ha detto –. Non sempre serve comunicare tutto. Il gossip non può dettare i tempi e i modi della vita privata». Ma il silenzio, come spesso accade, ha creato spazio a ulteriori speculazioni.
Il peso dei social e dei giudizi
Nel racconto dell’attore emerge la sensazione di essere stato vittima non solo di un ricatto, ma soprattutto di una violenza mediatica con pochi precedenti. «Se ha fatto venire pensieri strani a me, che sono un uomo adulto, cosa può provocare tutto questo a una ragazza fragile?», ha dichiarato.
D’altro canto, alcuni osservatori evidenziano come i protagonisti di queste vicende non siano meri agnelli sacrificali, ma anche attori con responsabilità e scelte che hanno attirato attenzione e critiche publiche.
Un uomo tra verità e immagine
Nonostante tutto, Bova prova oggi a guardare avanti, a voltare pagina. «Io ero forte della mia verità e non temevo rivalse. Non immaginavo un clamore simile, ma vado a testa alta», ha confidato.
Il suo percorso racconta l’impossibilità di separare completamente la vita privata dalla macchina mediatica, soprattutto per chi è personaggio pubblico. Questo “copione della vita” è il più difficile da recitare, perché implica mantenere un equilibrio tra ciò che si è, ciò che si mostra e ciò che il pubblico decide di vedere