Rapina a Kim Kardashian: la star in aula "Temevo di morire"
- Postato il 13 maggio 2025
- Di Agi.it
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Rapina a Kim Kardashian: la star in aula "Temevo di morire"
AGI - Kim Kardashian, stella statunitense delle reti sociali, ha iniziato la sua testimonianza nel tribunale di Parigi dove sono sotto processo le dieci persone sospettate di averla rapinata nel 2016 nella capitale francese. "Ciao! Sono Kim Kardashian e voglio semplicemente ringraziare tutti, specialmente le autorità francesi, per consentirmi di testimoniare oggi e raccontare la mia verità", ha esordito la quarantaquattrenne, vestita di nero e con gli occhiali da sole sul naso.
La rapina
Il 3 ottobre 2016 uomini armati irruppero nella stanza d'albergo dove si trovava Kardashian, a Parigi per la settimana della moda, la legarono e la tennero sotto tiro mentre si appropriavano dei preziosi gioielli che l'ex modella aveva portato con se'. Il valore della refurtiva era pari a dieci milioni di dollari, una cifra che rende quella ai danni di Kardashian la rapina a mano armata più redditizia compiuta negli ultimi vent'anni nella Ville Lumiere. Del malloppo faceva parte anche l'anello di fidanzamento con diamanti da 4 milioni di dollari che la 'regina delle influencer' aveva ricevuto dall'ex marito, il rapper Kanye West.
Kardashian ha raccontato che si era "convinta" che "fosse finita" e che i suoi rapinatori "l'avrebbero violentata" e le avrebbero "sparato". "Ero certa che sarei morta quella notte", ha aggiunto la celebrità, dopo aver raccontato tra i singhiozzi, asciugandosi spesso gli occhi, di come avesse implorato i suoi aggressori di risparmiarla. "Ho detto 'possono prendere tutto, ma io devo tornare a casa, ho dei bambini, per favore'.", ha ricordato Kardashian nella sua testimonianza presso la Corte d'Assise di Parigi.
Il processo ha avuto un'enorme eco mediatica. Quasi 500 i giornalisti accreditati presso lo storico tribunale di Ile de la Cite, all'esterno del quale già all'alba si era assiepata una folla di curiosi e di fan. "Ero venuta a Parigi per la settimana della moda e Parigi è sempre un posto che amo cosi' tanto", ha proseguito Kardashian, spiegando che, dopo l'ingresso dei rapinatori mascherati nella sua stanza, aveva creduto di trovarsi di fronte un gruppo di poliziotti "perché era in uniforme". "Quindi ho sentito uno degli uomini ripetere 'anello' più volte, 'anello, 'anello', per poi puntarmi contro il dito", ha proseguito la star dei reality show che, in un primo momento, non aveva "compreso che chiedessero dei miei gioielli".
Il malvivente riuscì a trovare da solo l'anello di diamanti. I suoi complici, dopo aver legato Kardashian, iniziarono quindi a cercare altri preziosi, continuando a puntare la pistola su di lei. "Ero certa che mi avrebbero sparato, quindi recitai una preghiera per la mia famiglia", ha detto ancora Kardashian.
Gli imputati sono per lo più pregiudicati di età avanzata con un lungo curriculum criminale. Due di loro hanno ammesso le loro responsabilità. Si tratta del sessantottenne Aomar Ait Khedache, detto 'Vecchio Omar', che ha ammesso di aver legato la Kardashian ma ha negato di essere stato la mente del colpo, e il 71enne Yunice Abbas, che ha addirittura scritto un libro sulla rapina. Gli altri otto imputati negano invece ogni accusa.