Re Carlo e altri sovrani, anche per loro è tempo di spending review

  • Postato il 27 luglio 2025
  • Di Panorama
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Il treno privato della famiglia reale d’Inghilterra se ne andrà in pensione entro il 2027. Niente più viaggi a bordo delle sue cabine storiche un po’ démodé ma tanto chic, niente saluti benedicenti dalle finestre adornate dalle pesanti tende di broccato, insieme a nuore, figli e nipoti come piaceva tanto alla Regina.
Troppo oneroso per questi tempi di crisi, devono aver detto a re Carlo III, il quale ha così deciso di metterlo definitivamente a riposo. Una delle tante mosse della monarchia britannica che per sopravvivere deve modernizzare la sua immagine, ma soprattutto ridurre i costi di una gestione ritenuta da molti troppo dispendiosa.

Costi fuori controllo per la royal family
Il convoglio privato che ha scarrozzato la royal family fin dal 1840 era divenuto ormai troppo costoso sia da mantenere che da allestire. Tanto per fare un esempio, un viaggio di due giorni in febbraio, dallo Gloucestershire allo Staffordshire, era costato 44 mila sterline. Troppo, persino per una delle dinastie più amate del mondo, ultimamente finita nell’occhio del ciclone a causa delle ingenti spese di ristrutturazione delle varie dimore, che negli ultimi dieci anni hanno fatto triplicare i fondi statali destinati al suo mantenimento.
Solo il rifacimento di Buckingham Palace è costato in totale 369 milioni di sterline, mentre le spese di viaggio delle teste coronate hanno raggiunto quota 4,7 milioni. Per l’ultimo viaggio a Samoa della coppia regnante i contribuenti britannici hanno sborsato 400 mila pound e sicuramente molti di loro si saranno chiesti se non se ne poteva fare a meno.

Re Carlo tra ambiente e conti da ridurre
Il primogenito di Elisabetta, peraltro noto per la sua sensibilità ambientale piuttosto spiccata anche quando questa tendenza non era affatto di moda, ha colto l’occasione per portare avanti la modernizzazione dei mezzi di trasporto di famiglia che sempre più utilizzano biocarburanti, come una delle Bentley del cospicuo parco auto. È molto probabile che in un futuro, Carlo e famiglia inizino a spostarsi con mezzi elettrici, contribuendo alla riduzione dei costi di trasporto.
Un passo che però non basta a far tacere i mugugni verso le spese di rappresentanza sempre in rosso. I conti reali, appena diffusi, per il biennio 2024-2025, che descrivono i finanziamenti del Tesoro destinati alla “ditta”, mostrano che il contributo è rimasto invariato, a 86 milioni di sterline per il quarto anno consecutivo, ma entro il 2027 i finanziamenti dovrebbero raggiungere i 132 milioni.

Meno trasparenza da William, e il ducato incassa
Tasto delicato, soprattutto per una famiglia in cui non tutti i membri seguono le regole della trasparenza incrementate negli ultimi anni da Carlo, fin da quando era ancora principe di Galles.
Suo figlio William, che ne ha ereditato il ruolo, ha omesso di rendere pubbliche nel rendiconto annuale le spese e le tasse pagate, mossa non particolarmente popolare di questi tempi, soprattutto se si pensa che gli immobili presenti nel ducato di Cornovaglia e Lancaster si sono assicurati accordi di affitto per milioni di sterline con le forze armate, il servizio sanitario pubblico e le scuole, come rivelato da un’inchiesta giornalistica effettuata dall’emittente televisiva Channel 4 e dal Sunday Times.

La Svezia rischia la bancarotta reale
Se le spese dei reali britannici suscitano polemiche, se la passano decisamente ancor peggio altre dinastie di sangue blu come quella svedese, ultimamente a rischio bancarotta.
Re Carlo Gustavo ha presentato al governo il suo bilancio triennale avvertendo che l’appannaggio annuale di 14,6 milioni di euro non sarà sufficiente per coprire gli esborsi e gli impegni connessi ai doveri di rappresentanza.
Secondo quanto dichiarato dal direttore finanziario della Casa reale, Jan Lindman, i conti avrebbero virato al rosso in seguito alle ultime visite di Stato dei rappresentanti di Danimarca, Finlandia e Francia.
Troppo onerosa anche la gestione dei palazzi e dei giardini reali, ma quello che più preoccupa sono le celebrazioni per gli anniversari di famiglia previsti nel 2026, come gli ottant’anni dello stesso monarca, da festeggiare in contemporanea con le sue nozze d’oro con la regina Silvia.
E al momento risultano a rischio anche le celebrazioni dei cinquant’anni della principessa ereditaria Victoria. Dovrebbero avvenire nel 2027, ma per ora i finanziamenti latitano e non è chiaro se il governo sarà disposto a concedere un ulteriore supporto.

Belgio: il principe Laurent e l’assegno negato
Di certo non lo farà il governo belga, nei confronti del principe Laurent, fratello minore del re Filippo.
Pur avendo ricevuto dallo Stato 388 mila euro di fondi a fronte di incarichi di rappresentanza, l’uomo avrebbe avuto l’ardire di chiedere la previdenza sociale per sé e la famiglia, richiesta prontamente rigettata dal tribunale belga, il quale però ha ammesso che il principe avrebbe diritto a una pensione che forse gli verrà concessa in futuro attraverso l’emendamento della legge attuale.

Monaco: i conti segreti dei Grimaldi
L’appannaggio del principe belga e le sue note spese risultano comunque irrisorie se comparate con quelle della famiglia Grimaldi del Principato di Monaco.
Alberto II è finito nei guai dopo aver licenziato, nel 2023, senza troppe spiegazioni, il suo amministratore finanziario Claude Palmero, che aveva tenuto i conti della famiglia reale per decenni.
Lui si è vendicato svelando ai media le magagne contabili del figlio dell’indimenticata Grace Kelly. Nel mirino, ancor più di lui, la moglie Charlène, a suo dire rea di aver dilapidato in un anno 300 mila euro solo per capi di abbigliamento e accessori.
In base agli appunti resi pubblici dall’ex amministratore, Charlène avrebbe speso negli ultimi otto anni ben 15 milioni di euro.
La diatriba tra Palmero e Alberto è finita in tribunale, con l’ex contabile che continua a sbandierare le spese milionarie di tutta la famiglia, e con quest’ultima che smentisce a colpi di carte bollate, ma va da sé che la vicenda non contribuisce di certo all’immagine della famiglia monegasca.

Spagna: una monarchia virtuosa
A fronte di dinastie reali troppo spendaccione, spicca l’eccezione virtuosa della famiglia spagnola di re Filippo VI, che dalla sua proclamazione ha sempre perseguito una gestione moderata delle risorse pubbliche destinate a lui e ai familiari.
Il budget fissato per l’anno fiscale del 2025 prevede un aumento del 3 per cento rispetto all’anno precedente, da distribuire tra i membri dell’istituzione, ma le figlie della coppia reale, Sofia e Leonor, non riceveranno neanche un euro, fino alla fine dei loro studi accademici, sebbene già abbiano iniziato a esercitare alcuni compiti di rappresentanza.
E il premier Sánchez, sentitamente ringrazia…

Autore
Panorama

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