Referendum 2025: per cosa si vota l’8 e il 9 giugno
- Postato il 1 maggio 2025
- Di Panorama
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Lavoro e cittadinanza. Su questo si vota l’8 e 9 giugno, dicendo sì o no a cinque referendum abrogativi, promossi da sindacati (Cgil in primis) e movimenti civici. La tornata referendaria coincide con il secondo turno delle elezioni amministrative in diversi comuni e regioni
Referendum 2025: i cinque quesiti referendari dell’8 e 9 giugno
Sono cinque i quesiti referendari per l’appuntamento di giugno. Quattro riguardano tematiche legate al lavoro e il quinto invece il diritto di cittadinanza degli stranieri extra Unione Europea
1. Reintegro in caso di licenziamento illegittimo
Il primo quesito mira a ripristinare la tutela per i lavoratori licenziati senza giusta causa, abolita dal Jobs Act nel 2015. In caso di esito positivo, il giudice potrebbe ordinare il reintegro nel posto di lavoro, non solo il risarcimento economico.
2. Licenziamenti nelle piccole imprese
Il secondo referendum vuole eliminare il tetto massimo di indennizzo economico per i licenziamenti senza giusta causa nelle aziende con meno di quindici dipendenti, restituendo al giudice la piena discrezionalità nella quantificazione del danno.
3. Contratti a termine
Il terzo quesito si propone di cancellare le norme introdotte negli ultimi anni che facilitano l’utilizzo dei contratti a tempo determinato.
4. Sicurezza sul lavoro negli appalti
Il quarto referendum punta ad aumentare la responsabilità delle imprese appaltanti in caso di infortuni sul lavoro, abrogando norme considerate dai promotori insufficienti a garantire sicurezza durante i lavori appaltati.
5. Cittadinanza agli stranieri non UE
Il quinto quesito riguarda la cittadinanza. Si propone di ridurre da dieci a cinque anni il periodo minimo di residenza legale in Italia necessario per richiederla, rendendo la normativa più inclusiva per i cittadini stranieri stabilmente residenti.
Quando e come si vota a giugno 2025 per i referendum abrogativi e come funziona per i fuori sede
Le urne saranno aperte domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15. Perché il risultato dei referendum sia valido, è necessario che si raggiunga il quorum: deve votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto. Gli elettori iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) riceveranno il plico per il voto per corrispondenza, secondo la procedura consueta.
C’è una novità. Per la prima volta, anche gli studenti e lavoratori con domicilio temporaneo in province diverse da quella di residenza potranno votare fuori sede. Chi vuole farlo deve mandare entro il 4 maggio la richiesta al comune di domicilio temporaneo, allegando copia della tessera elettorale, un documento d’identità e una certificazione che attesti la condizione di fuorisede. I Comuni hanno poi tempo fino al 3 giugno per rimandare il documento di ammissione al voto, necessario per votare l’8 e il 9 giugno.