Regionali Calabria, l’uomo dai 30mila voti, Gianluca Gallo: «Non negozierò deleghe»
- Postato il 12 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Regionali Calabria, l’uomo dai 30mila voti, Gianluca Gallo: «Non negozierò deleghe»
Intervista a Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura nella passata legislatura, eletto in consiglio regionale con oltre 30mila voti: «Quelle preferenze erano un obiettivo. Frutto di un lavoro lungo anni»
CASSANO – «Sì, ci speravo. Era un obiettivo che mi aveva posto il presidente Occhiuto quando in apertura della campagna elettorale aveva dichiarato che io avrei preso 30 mila voti. Io ci speravo e me lo aspettavo perché in campagna elettorale avevo riscontrato tanto affetto dovunque andavo, trovavo entusiasmo e tanta gente che mi diceva che mi avrebbe sostenuto; dappertutto si facevano scommesse sul mio risultato elettorale».
«CONTINUO A LAVORARE PER LA CALABRIA CON GRANDE UMILTÀ»
«Quando senti questo vento ti accorgi che il risultato sarà un risultato straordinario. È stata un po’ sofferta la notte del 6 ottobre, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Ho lavorato intensamente. Non ho scritto a nessun beneficiario del Psr, non ho incontrato operai forestali. Sono andato in giro raccontando l’esperienza di questi anni e quello che è stato fatto. Credo che le 30 mila preferenza siano il risultato di un lavoro di tanti anni. Un dato sensazionale che probabilmente, come dicono in tanti, rimarrà nella storia, ma che non mi fa perdere il contatto con la gente. Io resto coi piedi per terra e con grande umiltà e responsabilità continuo a lavorare per la Calabria».
GIANLUCA GALLO: «RESTO CON I PIEDI PER TERRA»
Ad affermarlo è stato il neoconsigliere regionale Gianluca Gallo nel rispondere, nel corso dell’intervista, alla domanda se si aspettava e come si spiega le 30165 preferenze che elettori della provincia di Cosenza gli hanno tributato alle ultime elezioni regionali.
Consigliere Gallo, in campagna elettorale, il centrodestra ha sempre manifestato grande sicurezza per la vittoria. Così è stato, anche se in alcune occasioni, in particolare con la pubblicazione degli ultimi sondaggi che davano l’onorevole Tridico in recupero, si sono colti segnali di preoccupazione. Qual è stata la vostra reale percezione in quei momenti?
«Io ho avuto quasi sempre certezza che noi avremmo vinto, l’ho avuta sia per i primi sondaggi e sia nei sondaggi successivi. Ho visto sempre piazze molto piene, una partecipazione entusiasta e tanti calabresi vicini e solidali rispetto al nostro progetto politico, al nostro racconto, alla nostra proposta politica. Ho sempre immaginato che ci fosse un equilibrio più o meno nella provincia di Cosenza ma che nelle altre province fossimo in netto vantaggio. È vero, la vittoria è stata netta forse anche leggermente più netta rispetto alle nostre previsioni. Io prevedevo 12/13 punti di distacco».
Lo scrutinio finale ha assegnato alla coalizione di centrodestra il 57,26%. All’interno di essa, le liste che si richiamano a Forza Italia (Forza Italia, Occhiuto Presidente e Forza Azzurri) rappresentano oltre il 31%. Come interpreta questo forte consenso?
«Forza Italia ha compiuto uno sforzo importante nella fase di preparazione delle liste. Ha articolato il suo impegno elettorale in tre liste lavorando intensamente per poterle costruire e il risultato ci ha ripagato di questo sforzo. In Calabria siamo un partito che nel corso degli anni si è ben articolato e ben radicato sul territorio, che ha capito un po’ prima di altri che la fase calante del presidente Berlusconi avrebbe dovuto essere supportata con una organizzazione abbastanza radicale del partito e noi ci siamo organizzati. I risultati sono abbastanza evidenti in tutta la Regione. Tante persone, amministratori e tanti dirigenti politici in questi anni si sono avvicinati al nostro partito che ha avuto questo straordinario successo».
Le elezioni regionali del 5 e 6 ottobre non hanno sancito solo la vittoria del centrodestra, ma hanno anche registrato un astensionismo record. Come centrodestra, avete intenzione di analizzare le cause di questo crescente distacco tra elettori e politica? E di proporre possibili soluzioni?
«Rispetto alle ultime due elezioni io credo che ci sia stato forse un dato leggermente migliore. Oramai è un dato consolidato che meno del 50% degli aventi diritto partecipi alle elezioni regionali anche nelle altre regioni in cui si sta votando. Io credo che riusciremo a riavvicinare un po’ di gente alle urne solo con il buon governo e spiegando alla gente che la politica può fare le cose e le fa. Per aumentare la partecipazione al voto dobbiamo restituire entusiasmo alla gente e farle capire che la politica può lavorare e lo può fare in maniera seria e pulita».
Gianluca Gallo, il presidente Occhiuto ha riconosciuto pubblicamente l’ottimo lavoro da lei svolto come assessore all’Agricoltura. Il ministro Lollobrigida l’ha definita “il miglior assessore all’Agricoltura d’Italia”, e già durante l’apertura della campagna elettorale a Cassano, il presidente ha annunciato l’intenzione di affidarle nuovi settori strategici. Il turismo è sicuramente uno dei comparti chiave per il futuro della Calabria. Lei si sente pronto?
«Non ho mai negoziato nessuna delega né col presidente Santelli né col presidente Occhiuto. Sarà così anche questa volta: non negozierò nessuna delega. Non chiederò nulla. Lascio il presidente Occhiuto libero di decidere perché al di là di quanto detto in campagna elettorale è chiaro che deve decidere in tutta serenità e deve naturalmente valutare ogni situazione nell’ambito di una squadra che ha rivinto le elezioni della quale io faccio parte».
Nonostante durante la sua gestione dell’assessorato all’Agricoltura siano stati attivati diversi strumenti, dal PSR ai fondi per l’innovazione agricola e gli incentivi verso i giovani agricoltori, l’agricoltura calabrese continua a scontare criticità croniche: filiere deboli, marginalità dei piccoli produttori, difficoltà d’accesso ai mercati e un’enogastronomia che fatica ad affermarsi fuori dai confini regionali. Alla luce di ciò, può indicarci quali misure strategiche la Regione dovrà e potrà attivare per superare queste criticità?
«Io credo che noi abbiamo emergenze soprattutto di natura immateriale. La prima emergenza è quella dell’innovazione perché noi ci avviciniamo ai giovani soltanto se saremo pronti all’innovazione, sia tecnologica che scientifica; se li convinceremo che si può governare un’azienda agricola anche con uno smartphone da remoto. Poi c’è l’emergenza “formazione”, perché anche in agricoltura bisogna sapersi formare.
Noi continueremo a finanziare i corsi di formazione e lo stiamo già facendo attraverso Arsac per migliorare e aggiornare continuamente i nostri imprenditori e i nostri agricoltori. Ancora c’è l’emergenza legata alla cooperazione perché chi è solo non ha la possibilità di raggiungere mercati per cui i nostri produttori devono essere sempre più capaci di stare insieme e quindi costituire delle forme associative che li rendano più forti di fronte a mercati sempre più difficili e che vedono la nostra regione in una posizione naturalmente periferica. Infine, c’è l’emergenza della promozione e della comunicazione.
Negli ultimi anni siamo molto migliorati, ma bisogna insistere e proseguire. Vorrei aggiungere due aspetti: il primo è l’orgoglio dell’appartenenza che ci è mancato e il secondo è la consapevolezza delle nostre potenzialità che finora non abbiamo avuto. Aggiungo anche un’ambizione che ci deve essere in tutti i campi, da chi produce a chi trasforma, a chi fa enogastronomia, quella della qualità».
Consigliere Gianluca Gallo, durante la campagna elettorale, il centrosinistra vi ha accusato più volte di aver dirottato i fondi destinati all’Alta velocità verso altri lidi. Qual è la realtà dei fatti? La Calabria avrà nell’immediato l’Alta Velocità? Sarà coinvolta anche la tratta ionica?
«Sull’Alta Velocità ritengo che non ci sia progettualità per la tratta jonica. C’è un ammodernamento in corso con la elettrificazione. Noi abbiamo finanziato anche ulteriori tratti e credo che in questa nuova legislatura sarà completata. La realizzazione dell’Alta Velocità è naturalmente legata alla realizzazione del ponte sullo Stretto ed è un investimento di grande importanza che per la prima volta entra nei programmi del governo. Oggi con l’ipotesi del ponte sullo Stretto ritorna di grandissima attualità la questione Alta velocità rivendicata dal governo Occhiuto in tantissime circostanze, naturalmente resta da definire soltanto il tracciato».
Consigliere Gallo, alla luce del suo importante risultato elettorale, le è già stata manifestata dal suo partito, a livello nazionale o regionale, la volontà di coinvolgerla nella sfida delle elezioni politiche del 2027? Lei sarebbe d’accordo?
«Non ho avuto nessun segnale dal mio partito. Nessuno mi ha detto nulla rispetto a determinate candidature o ipotesi di candidature. Non so cosa potrà accadere. Per ora sto lavorando molto intensamente, come assessore regionale, in questo progetto di riscatto della Calabria e penso di voler continuare perché bisogna lasciare una traccia importante del proprio passaggio. Il futuro non lo possiamo prevedere, in ogni caso io sono felice di lavorare in Regione e, se il presidente Occhiuto vorrà, sarò felice di stare al suo fianco anche in questa nuova avventura».
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Regionali Calabria, l’uomo dai 30mila voti, Gianluca Gallo: «Non negozierò deleghe»