Regionali in Calabria, come funziona la legge elettorale
- Postato il 22 agosto 2025
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Il Quotidiano del Sud
Regionali in Calabria, come funziona la legge elettorale
Elezioni regionali in Calabria, ecco come funziona la legge elettorale per l’elezione del presidente della Regione e il consiglio regionale
L’ELEZIONE del governatore calabrese e del Consiglio è regolata dalla legge regionale numero 1 del 2005 e, per quanto qui non previsto, dalle leggi nazionali 108 del 1968 e 43 del 1995. Il sistema elettorale è proporzionale, con premio di maggioranza e soglia di sbarramento. Le liste per l’elezione del Consiglio sono su base circoscrizionale. Tre le circoscrizioni: quella nord e quella sud corrispondono rispettivamente alle province di Cosenza e Reggio, mentre quella centro comprende le province di Catanzaro, Crotone e Vibo. Le liste circoscrizionali sono collegate a una lista regionale, che contiene – dopo lo svuotamento del fu listino bloccato – solo l’indicazione del candidato governatore.
IL RIPARTO DEI SEGGI
I seggi da assegnare in Consiglio sono trenta, oltre il presidente della Giunta regionale. Di questi, 24 vengono assegnati con criterio proporzionale e sono così divisi tra le circoscrizioni: 9 a quella nord, 8 alla centrale e 7 alla sud. I seggi sono ripartiti tra le liste circoscrizionali secondo il metodo del quoziente corretto (o metodo di Hagenbach-Bischoff), quelli che residuano vengono poi suddivisi nel collegio unico regionale sulla base dei quozienti interi e dei resti maggiori. Gli altri sei seggi, invece, vengono assegnati con metodo maggioritario, in base all’esito del riparto proporzionale. L’obiettivo è assicurare al presidente eletto una maggioranza solida.
Il meccanismo previsto dalla norma regionale è il seguente: se la coalizione che ha vinto ha ottenuto, con il riparto proporzionale, un numero di seggi pari o superiore a 15, si vedrà attribuire 3 seggi ulteriori (e gli altri 3 andranno alla minoranza); se non ha raggiunto almeno 15 seggi, ne avrà assegnati altri 6. Il riparto dei seggi assegnato con criterio maggioritario avviene con metodo proporzionale.
Uno dei seggi attribuiti alle liste non collegate al candidato eletto viene assegnato al ‘miglior perdente’, ovvero all’aspirante governatore sconfitto che ha ottenuto il miglior risultato.
LE SOGLIE DI SBARRAMENTO
La legge elettorale calabrese prevede una doppia soglia di sbarramento. Non sono ammesse al riparto dei seggi le liste circoscrizionali il cui gruppo, anche se collegato a una lista regionale che ha superato la percentuale dell’8 per cento, non abbia ottenuto, nell’intera Regione, almeno il 4 per cento dei voti validi.
COME SI VOTA
Il sistema di voto è stato aggiornato nel 2020, per prevedere la doppia preferenza di genere. L’elettore può votare per una lista circoscrizionale collegata al candidato presidente prescelto e nell’ambito di questa lista può esprimere fino a due preferenze, purché riferite a candidati di sesso diverso.
IL CONSIGLIERE SUPPLENTE
L’ultimo intervento di modifica della legge elettorale risale all’aprile di quest’anno, quando è stata introdotta l’incompatibilità tra le figure di assessore e consigliere regionale. Un consigliere eletto nominato assessore, quindi, verrà sospeso dal ruolo in aula e al suo posto subentrerà il primo dei non eletti. E resterà in carica finché l’assessore rimarrà in Giunta. Una novità di non poco conto: per gli aspiranti consiglieri in corsa significa maggiore possibilità di entrare a Palazzo Campanella, se il proprio candidato presidente viene eletto. Tanto più che il numero degli assessori, dopo il via libera al ddl “Disposizioni in materia di composizione di giunte e consigli regionali e di incompatibilità” a inizio agosto, è destinato a passare da 7 a 9.
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