Regionali in Calabria, l’esercito dei candidati bocciati dalle urne
- Postato il 7 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Regionali in Calabria, l’esercito dei candidati bocciati dalle urne
Sono tanti i nomi illustri che in queste elezioni Regionali in Calabria sono rimasti fuori dal Consiglio, un vero e proprio esercito di candidati di fatto bocciati dagli elettori
È stata una notte di passione, quella tra lunedì e martedì, per tanti aspiranti consiglieri in attesa che su Eligendo comparisse il riparto dei seggi e l’indicazione degli eletti. Le sorprese, in quell’ultimo atteso aggiornamento, non sono mancate, neanche stavolta, complice un sistema elettorale che si poggia su doppi riparti, quozienti corretti e gioco dei resti.
Tra gli esclusi eccellenti troviamo diversi consiglieri regionali uscenti. È il caso, ad esempio di Katya Gentile, che vede crollare dopo quattro anni le sue preferenze dalle 8mila del 2021 alle 3mila di questa tornata. In mezzo, il passaggio da Forza Italia alla Lega e una “separazione” elettorale forse storica con l’altro pezzo della famiglia, lo zio Tonino e il cugino Andrea.
Loro sono rimasti in Forza Italia – Andrea è deputato azzurro – e in questo turno di elezioni regionali hanno sostenuto Antonio De Caprio, primo dei non eletti in Forza Italia con 4.786 preferenze ma sicuro di conquistare un seggio come ‘supplente’ di Gianluca Gallo, mister 30mila preferenze avviato alla riconferma come assessore. Restiamo nel centrodestra e nella circoscrizione Nord. Non centrano l’obiettivo della rielezione in Fratelli d’Italia Pietro Molinaro e Sabrina Mannarino, la scorsa volta entrati in corsa, subentrando a Loizzo e Orsomarso eletti in Parlamento.
REGIONALI IN CALABRIA, I CANDIDATI BOCCIATI NEL CENTROSINISTRA
Nel centrosinistra tra i delusi della tornata a Cosenza l’uscente Franco Iacucci, che nel Pd chiude quarto, ed Enza Bruno Bossio, superata per quasi mille voti dalla news entry Rosellina Madeo (sostenuta dall’ex capogruppo dem, rimasto fuori dalle liste, Mimmo Bevacqua). I dem sperano di riacciuffare un secondo seggio qualora Pasquale Tridico decidesse di tornare a Bruxelles, ma in caso di sue dimissioni con alta probabilità, secondo un calcolo ufficioso, lo scranno toccherebbe al M5s nella circoscrizione centro (quindi Elisabetta Barbuto), salvo aggiustamenti derivanti dalla verifica dei voti e dei verbali.
Beffato per poco più di 50 voti il capogruppo uscente del Movimento 5 Stelle Davide Tavernise, superato da Elisa Scutellà, neoeletta a Palazzo Campanella. A sorpresa arriva anche l’esclusione dal Consiglio di Pina Incarnato, erede del socialista Luigi, candidata in una lista – Democratici progressisti – che sembrava fatta ad hoc per la sua elezione. Meglio di lei però, per mille voti e poco più, ha fatto il collega di Giunta Francesco De Cicco, che approda a Palazzo Campanella. Fuori dai giochi anche Giuseppe Graziano, che dopo aver rotto con centrodestra e Occhiuto, è stato tra i protagonisti della costruzione del campo larghissimo e sostenitore della prima ora di Pasquale Tridico. In Casa Riformista, però, a prevalere è la renziana Filomena Greco, che lo stacca di quasi 1.500 preferenze.
IL CASO WANDA FERRO E LA MANCATA RICONFERMA DI RAFFAELE MAMMOLITI
Nella circoscrizione centro manca la rielezione l’uscente Antonello Talerico in Forza Italia nonostante le oltre 8mila preferenze e il capogruppo uscente in Consiglio degli azzurri Michele Comito. Altra esclusa eccellente la sottosegretaria Wanda Ferro, che supera le 10mila preferenze ma finisce seconda nella lista di Fratelli d’Italia dietro il rieletto Antonio Montuoro. Manca la riconferma, nel centrodestra e nella Lega, Pietro Raso.
Nel centrosinistra, sempre nella circoscrizione centro non ce la fanno l’uscente Raffaele Mammoliti né l’ex candidata presidente del 2021 Amalia Bruni, entrambi in corsa con il Pd. Stessa sorte per Francesco De Nisi, anche lui come Graziano fuoriuscito del centrodestra. E anche lui come Graziano rimasto senza seggio. Con un rammarico in più: aver portato oltre 7 mila preferenze, circa la metà del bottino di Casa riformista nella sua circoscrizione e più di quelli che hanno portato in Consiglio, a Cosenza, Filomena Greco. È la legge elettorale, bellezza.
Nel reggino, a Sud, non ce la fanno l’uscente Pino Gelardi della Lega, l’assessore Caterina Capponi, nella stessa lista, Giovanni Muraca nel Pd. Fuori, perché la lista Democratici progressisti non prende seggio, anche l’ex consigliere regionale Nino De Gaetano, che per qualche ora ieri aveva potuto sperare.
Il Quotidiano del Sud.
Regionali in Calabria, l’esercito dei candidati bocciati dalle urne