Regionali Veneto, una lista Zaia senza Zaia? Lui non si sbilancia ma avverte gli alleati: “Può arrivare al 45%”

  • Postato il 8 luglio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Luca Zaia coccola ancora i sondaggi sulla sua persona, anche se l’ultimo responso sostiene che il più popolare dei governatori è diventato, per un’inezia, il friulano Massimiliano Fedriga, che lo ha scavalcato al primo posto. A domanda dei giornalisti durante la posa della prima pietra in un cantiere ferroviario a Roncade, in provincia di Treviso, il presidente del Veneto rilancia: “L’ultima statistica dice che una lista come la mia può arrivare al 40-45%. Cercheremo di capire se il centrodestra la vuole valorizzare oppure no, dopo capiremo cosa fare”.

Tutti vorrebbero sapere se Zaia è disposto a correre con una lista che porta il suo nome per le elezioni regionali di novembre, anche se non può più candidarsi a governatore per eccesso di mandati, visto che è ininterrottamente in carica dal 2010. Lui risponde a modo suo, calando l’asso del peso personale, ma cercando anche di nascondersi. “Sono imbarazzato a parlare della mia lista, visto e considerato che non l’ho mai utilizzata come strumento politico, ma come strumento di adesione e di rispetto nei confronti di chi magari ha sempre voluto sostenermi, ma non votava il centrodestra. Quindi ci vuole rispetto per tutti. Dopodiché dico che i dati parlano da soli”. Quando nel 2022 venne eletto per la terza volta con il 76,79% dei voti, la lista “Zaia Presidente” prese il 44,57%, eleggendo 23 consiglieri regionali e lasciando la “Lega per Salvini premier” al 16,92%, con soli nove seggi. In Veneto la popolarità di Zaia è ancora molto forte, ma avallare una lista con il suo nome significherebbe uno scontro con Fratelli d’Italia e forse anche con il segretario del Carroccio Matteo Salvini, che pochi giorni fa ha ribadito che non ci saranno guerre nel centrodestra per decidere il candidato veneto. Salvini chiederà che sia un veneto, ad esempio il segretario regionale Alberto Stefani, ma non sembra disposto alla crociata.

In questi anni Zaia non ha mai risposto alla chiamata di chi gli chiedeva di mettersi alla testa dei veneti per conquistare maggiore peso all’interno del partito. In questo passaggio delicato è quindi ancor più circospetto. Dopo che alcuni giorni fa non si è presentato a una convention di 400 amministratori leghisti a Treviso, molti dei quali tentati dalla corsa solitaria, le sue parole sono la prova ulteriore di una estrema cautela. Forse anche il segnale che non è intenzionato a combattere battaglie fratricide. “Le liturgie vanno rispettate, hanno detto che faranno un tavolo, poi il territorio risponderà “presente” o “assente”. Oggi nella mia posizione ho difficoltà a esprimere un’opinione. Siamo in un’acqua torbidissima dello stagno. Finchè non c’è limpidezza, è difficile capire”. Azzarda un paragone: “Tutti siamo in una stanza buia e tutti cerchiamo un interruttore. Vediamo chi lo trova”.

In realtà molti punti sono chiari. La Lega deve recuperare molti voti a Fratelli d’Italia e vuole mantenere la poltrona al vertice della Regione. Una parte della base vorrebbe una levata di scudi, un sussulto di identità, anche per portare alle urne i non pochi leghisti delusi. Zaia tergiversa: “Non sono andato all’incontro di Treviso perché avevo altro da fare e perché ritenevo giusto che fosse un incontro pubblico per amministratori e sindaci. Non è stata una mancanza di rispetto. Esserci avrebbe significato polarizzare l’attenzione. A volte si va a volte non si va”. Alla fine non scioglie l’enigma. L’assemblea leghista di Treviso ha espresso contenuti sui temi dell’amministrare, ma sul tema delle alleanze e delle richieste si è fermata di fronte all’indicazione del segretario Stefani: la Lega rimarrà unita nel centrodestra, anche se insisterà nel chiedere la presidenza. Lo ha ribadito Matteo Salvini, in collegamento dall’estero. “Farò di tutto per avere un nostro candidato, ma il centrodestra è un bene prezioso”. Della Lista Zaia non ha neanche parlato e Zaia, per il momento, si adegua.

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Il Fatto Quotidiano

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