Regione, tre i fronti di indagine aperti e le persone coinvolte potrebbero aumentare
- Postato il 5 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Regione, tre i fronti di indagine aperti e le persone coinvolte potrebbero aumentare
Il presidente della Regione Calabria Occhiuto si trova a dover fronteggiare tre fronti di indagine, il primo che lo riguarda direttamente, il secondo riguardante la Dulbecco ed ora l’inchiesta che ha portato alle acquisizioni documentali anche nei suoi uffici, e le persone coinvolte potrebbero aumentare
CATANZARO – Come nel mitico film “L’inferno di cristallo”. Dove il grattacielo è la Cittadella e il fuoco che divampa e sale fino all’ultimo piano, sono le Fiamme (gialle) della Finanza. I militari della Gdf, l’altro ieri, hanno iniziato la loro attività investigativa piombando al terzo piano della sede regionale a Germaneto, poi sono saliti all’ottavo. E ieri mattina le Fiamme gialle sono arrivate fin al decimo piano, dove si trovano gli uffici presidenziali del governatore Roberto Occhiuto.
Il primo giorno della visita della Guardia di Finanza, il presidente, da Bruxelles, dove si trovava per impegni istituzionali, non ha inteso proferire parola sul blitz delegato dalla procura di Catanzaro. Ma quando, ieri mattina, ha saputo che l’attività della Gdf era passata dai piani inferiori alle stanze dell’ufficio di presidenza del decimo piano, non ha perso tempo a rilasciare una dichiarazione ai giornalisti. «L’avevo detto: controllate tutto. Mi stanno prendendo in parola» ha affermato Occhiuto.
INDAGINE ALLA REGIONE, LE PAROLE DI OCCHIUTO
«Nelle ultime ore la Guarda di Finanza, su input della Procura della Repubblica di Catanzaro, sta svolgendo degli accertamenti negli uffici della Cittadella regionale. Ben vengano – ha puntualizzato il presidente – i controlli e gli approfondimenti: i dipartimenti della Regione Calabria non hanno nulla da nascondere ed hanno agito sempre in totale trasparenza e secondo quanto previsto dalla legge. Uno dei tratti distintivi del mio governo è stato il rigore con il quale abbiamo e stiamo amministrando la cosa pubblica, con in cima la sanità».
Parole decise, ma non spavalde, lontane parenti di quelle pronunciate dallo stesso Occhiuto, in occasione dell’avviso di garanzia per un’ipotesi di corruzione, recapitato al governatore ai primi di giugno. Per quell’informazione di garanzia, o avviso di proroga delle indagini preliminari, il presidente della Regione è andato finanche in televisione, su Rete 4 negli studi di Nicola Porro, per urlare la sua innocenza e denunciare una presunta fuga di notizie sull’inchiesta che lo riguardava.
TRE FRONTI DI INDAGINE CHE GUARDANO ALLA REGIONE GUIDATA DAL GOVERNATORE OCCHIUTO
Oggi il governatore, rispetto a questo nuovo filone investigativo, appare ben più cauto. Le indagini, sia quella per l’ipotizzata corruzione, sia quella che sta andando avanti in questi giorni in Cittadella, sono coordinate dalla procura di Catanzaro ed eseguite dalla Gdf del capoluogo. E medesimo abbinamento – pm di Catanzaro e finanzieri – vale per un’altra delicata inchiesta, deflagrata pochi giorni fa, con l’arresto (domiciliare) del prof Vincenzo Scorcia, primario di oculistica della Renato Dulbecco, Inchiesta che sicuramente avrà attratto l’attenzione di Occhiuto, non solo per la materia trattata (Sanità pubblica e privata), ma anche per i soggetti coinvolti, figurando tra gli indiziati due medici suoi consulenti e con cui è da anni in ottimi rapporti.
In meno di un mese, aperti dallo stesso ufficio inquirente, abbiamo avuto tre distinti fronti investigativi che interessano direttamente o indirettamente il governatore della Calabria. Certamente, però, ciò che è avvenuto tra giovedì e ieri scuote maggiormente l’intera Regione. La massiccia attività investigativa riguarderebbe soprattutto il comparto della Sanità, ma potrebbe toccare altri settori.
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MASSIMO RISERBO DA PARTE DELLA PROCURA
Il riserbo è ferreo, ma qualche dettaglio è cominciato a filtrare. Sotto la lente dei pubblici ministeri pare siano finite le procedure di autorizzazione e accreditamento di strutture sanitarie private e la relativa assegnazione di finanziamento da parte della Regione Calabria. Sicuramente i finanziari si sono presentati nell’ufficio del dirigente generale ad interim del dipartimento Salute, Tommaso Calabrò. Contattato telefonicamente il dirigente ha confermato il fatto, precisando che la Guardia di Finanzia giovedì mattina, ha iniziato l’attività d’indagine passando dalla sua abitazione, proseguendo poi le verifiche e le acquisizioni documentali nel suo ufficio, al terzo piano della Cittadella.
La quantità di materiale controllato e acquisito dalle Fiamme gialle è imponente. Da ciò si deduce che siamo di fronte a una maxi-inchiesta, che arroventa il clima politico lasciando presupporre ulteriori risvolti e che è per questo foriera di cattivi presagi. Inizialmente si era parlato di un coinvolgimento di 7 persone, ma dopo le novità di ieri, questo numero è destinato certamente a salire.
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