Renault Clio full hybrid E-Tech , la prova de Il Fatto.it – Consumi giù, piacere su – FOTO

  • Postato il 27 novembre 2025
  • Prove Su Strada
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Ha tutto quello che ha una ‘grande’. Eccetto il prezzo”. Sébastien Guigues, Ceo di Renault Italia, recupera lo slogan che aveva accompagnato il lancio di una delle versioni iniziali per sintetizzare la nuova Clio, che entra nella sua sesta generazione. Con i suoi 17 milioni di esemplari commercializzati in 35 anni, per la Losanga questa non è semplicemente “una” auto, ma è “la” auto. Quella simbolo, che torna rinnovata sul mercato con una ambasciata ben precisa: le zero emissioni possono attendere ancora un po’.

La nuova generazione della Renault Clio resta alimentata da motori convenzionali, naturalmente ibridi e ancora più efficienti, ma pur sempre a combustione. Il modello è più grande rispetto a prima e guadagna 67 millimetri in lunghezza (4,12 metri, 2,6 di passo) e 39 in larghezza (1,77), ma anche più performante. Ad esempio con la sua autonomia massima di 1.000 chilometri, di cui è accreditata la variante E-Tech Full Hybrid da 160 Cv (15 Cv e 22 Nm più di prima): “È un compromesso tra prestazioni ed efficienza (appena 3,9 l/100 km di consumo dichiarato, vicino ai 5 quello contabilizzato nella prova portoghese, ndr) di prim’ordine”, garantiscono gli esperti della Losanga.

Sviluppata sulla piattaforma CMF-B con un sistema progettato dalla Horse Powertrain, che Renault controlla al 45%, questa Clio ha un’accelerazione da 0 a 100 km/h di 8,3”, vale a dire un secondo più veloce di quella in circolazione. Le emissioni di CO2 sono state ulteriormente abbattute: il confronto con la precedente versione da 145 Cv parla di almeno 4 g/km in meno, adesso 89. La tecnologia proprietaria è basata sul quattro cilindri a benzina da 1.8 litri a iniezione diretta ad alta pressione e ciclo Atkinson abbinata a due unità elettriche (una di spinta e una che lavora come starter/generatore) e una batteria da 1,4 kWh che integra un nuovo sistema di raffreddamento.

Dall’esperienza in Formula 1, la Losanga ha mutuato la trasmissione “multimode” intelligente con innesto a denti senza frizione e rapporti specifici e due marce per il motore elettrico principale e quattro per quello termico per un totale di 15 combinazioni. Le modalità di guida sono puramente elettrica, ibrida dinamica, e-drive, termica e recupero energetico.

La Clio sarà disponibile anche con il milledue TCe a tre cilindri da 115 Cv con cambio manuale e con la declinazione bifuel Eco-G da 120 Cv, sempre ricavati dallo stesso tre cilindri, ma con la trasmissione automatica EDC, per la quale vengono promessi fino a 1.450 chilometri. Il bagagliaio, abbassato di 40 millimetri, ha un capacità compresa tra 391 e 1.176 litri.

“I primi segnali sono positivi”, avverte Guigues. Perché la metà degli ordini acquisiti finora – con la macchina nemmeno disponibile nei concessionari – sono di clienti nuovi. Che per il 75% hanno voluto l’unità Full Hybrid, per il 40% la versione top di gamma Esprit Alpine e per il 35% i due nuovi colori, il verde e il rosso Assoluto.

Grazie anche alla nuova Clio, il top manager si aspetta un 2026 positivo per Renault, in un contesto italiano in crescita, seppur con percentuali fra il 3 e il 5%. Un obiettivo che, sorride Guigues, “non devo solo dire, ma anche raggiungere”. La tradizione è dalla sua, perché in Italia è stato commercializzato oltre il 10% delle Clio vendute finora: 1,8 milioni, di cui 800 mila sono ancora in circolazione. Solo in Francia ce ne sono di più.

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Il Fatto Quotidiano

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