Report Sicurezza: Il vantaggio competitivo su cui si gioca il futuro del Paese

  • Postato il 20 novembre 2025
  • Di Panorama
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Report Sicurezza tratta una lucida e competente analisi del momento cruciale di un ecosistema in trasformazione, dove tecnologia, prevenzione, formazione e governance diventano fattori decisivi per la competitività dell’Italia; un viaggio che intreccia analisi, visioni e responsabilità. Una narrazione che parte dalla cybersicurezza, “la prima linea del nuovo mondo digitale”. A indicarne le priorità è Nunzia Ciardi, vicedirettore generale dell’ACN – l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale – che ricorda come oggi il valore di un Paese si misuri anche nella sua capacità di proteggere dati, reti e infrastrutture critiche. Il suo contributo delinea un’Italia che non può permettersi di subire, ma deve prevenire. E soprattutto anticipare. Sulla stessa traiettoria si colloca Paola Sarco, AD di Made Eventi e responsabile delle Building & Industry Exhibitions di Fiera Milano, che nel raccontare la visione alla base di Fiera Sicurezza – definita da lei stessa un luogo “di connessione e cultura industriale” – mostra come imprese, tecnologie e specialisti abbiano bisogno di spazi in cui fare sistema. Un concetto che trova eco nelle analisi di Raffaele De Astis, presidente di Assosicurezza, che focalizza l’attenzione sul valore della filiera italiana dei sistemi di protezione, capace di innovare e competere proprio grazie alla collaborazione tra industria, normazione e competenze. Sul piano giuridico, l’avvocato Annamaria Bernardini De Pace introduce un punto essenziale: la sicurezza come diritto e come responsabilità, ricordando come la tutela delle persone – nelle aziende, negli enti pubblici, nei contesti sociali – richieda un aggiornamento costante delle regole e un dialogo sempre più stretto tra diritto, etica e tecnologia. La trasformazione digitale – tema cardine del numero – viene raccontata con estrema lucidità da Mario Nobile, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, che offre una visione ampia: digitalizzare significa semplificare, ma significa soprattutto proteggere. L’innovazione, spiega, non può esistere senza sicurezza. È la logica delle infrastrutture intelligenti, delle PA che dialogano, dei servizi che funzionano perché protetti. Il tema della sicurezza interna ed europea si approfondisce con la voce autorevole di Stefano Dambruoso, magistrato della Procura di Bologna, che analizza le nuove sfide dell’antiterrorismo e della cooperazione internazionale. Accanto a lui, Alessandro Vivaldi, presidente AIAIG – Associazione Italiana Analisti di Intelligence e Geopolitica – chiarisce come il monitoraggio dei rischi globali non sia più una materia per specialisti, ma una condizione essenziale per comprendere l’economia, la politica, le catene del valore. L’ingegneria della sicurezza trova il suo spazio attraverso Tiziana Petrillo, consigliere CNI con delega all’ingegneria antincendio, che insiste sulla necessità di diffondere una cultura tecnica avanzata, capace di prevenire criticità nelle imprese e nelle infrastrutture. Una visione complementare a quella di Sandro Marinelli, presidente M.A.I.A., che richiama la centralità dell’analisi peritale nelle dinamiche di rischio, e di Antonio Malvestuto, presidente AIESiL, che ribadisce il valore della formazione specialistica come primo passo per ridurre incidenti, sprechi e incertezze operative. Il viaggio prosegue con il mondo delle piccole imprese attraverso la voce di Pietro Vivone, presidente di FedAPI, che offre uno sguardo concreto: la sicurezza non è solo un costo, ma un investimento che aumenta affidabilità, reputazione e continuità produttiva. Una prospettiva resa ancora più chiara dal contributo tecnico di Federico Maritan, direttore di Vega Engineering e Vega Formazione, che spiega come la prevenzione sia un processo, non un intervento: un modello che parte dai dati, passa per la formazione e si compie nella gestione quotidiana delle attività.Il quadro di un’Italia che sta ridisegnando il proprio concetto di sicurezza,  non come un settore ma come cultura su cui costruire il futuro del Paese.

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Autore
Panorama

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