Repubblica diventa saudita? Stampa pugliese? Le ultime voci sulla fine del sogno di Caracciolo
- Postato il 12 ottobre 2025
- Media
- Di Blitz
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“Si fa sempre più concreta e imminente la cessione del sistema Repubblica (e delle attività radiofoniche da Deejay a Capital) alla famiglia Kyriakou, armatori greci nonché editori della tv ellenica Antenna”: Marco A. Capisani su Italia oggi conferma le voci che da qualche tempo circolano nel mondo editoriale italiano sulla totale uscita della famiglia Agnelli-Elkann dall’editoria.
Anche la Stampa, un pezzo di cuore del nonno Gianni Agnelli, sarebbe in vendita, addirittura al centro di un’asta fra compratori del nord e meridionali.
Una piccola ricerca consente di accertare che il potenziale acquirente di Repubblica, Antenna Group o ANT1 Group, è una società di media in Grecia, anzi la più grande società di media greca.
All’inizio del 2022, MBC Group Middle East ha investito 225 milioni di euro in Antenna Greece attraverso un aumento di capitale.
Così Antenna Group è in parte posseduta da MBC Group, un’emittente televisiva parzialmente di proprietà del governo dell’Arabia Saudita.
MBC Group, precedentemente noto come Middle East Broadcasting Center, è un conglomerato mediatico saudita con sede nella regione di Riyadh. Lanciata a Londra nel 1991, l’azienda ha trasferito la sua sede a Dubai nel 2002 e a Riyadh nel 2022.La sua maggioranza è detenuta dal Fondo di Investimento Pubblico gestito dal governo saudita.
Repubblica ai produttori di serie islamica

MBC è produttore della serie, di forte impronta religiosa sunnita, su Muawiya bin Abi Sufyan, governatore di Damasco dopo la conquista musulmana, come si legge su IMDb: Muawiya gesti “una delle trasformazioni più significative della storia araba, gettando le basi per il primo stato islamico e la sua amministrazione.
Un anno fa, il New York Times ha rivelato che “Antenna Group, una società di media greca in parte posseduta da MBC Group, un’emittente televisiva in parte posseduta dal governo saudita”, era in trattative per acquisire una quota di controllo di The News Movement, un canale di notizie rivolto ai giovani co-fondato da Will Lewis, un dirigente del settore media che è stato anche amministratore delegato del Washington Post. Tuttavia, secondo il Financial Times, non è stato raggiunto un accordo.
Antenna è stata fondata il 2 agosto 1989 da Minos Kyriakou (31 maggio 1942 – 2 luglio 2017). Oggi, suo figlio, Theodore Kyriakou, è a capo di un impero mediatico le cui attività includono radiodiffusione, editoria, servizi digitali, servizi educativi, telecomunicazioni e un’etichetta discografica. Il fulcro dell’azienda è ANT1 TV, una delle reti televisive private più grandi e di maggior successo in Grecia.
La famiglia Kyriakou è una famiglia greca con una storia secolare nel settore delle spedizioni, con la Kyriakou (ora Athenian) Shipping and Trading Ltd. fondata nel XIX secolo. Il padre della famiglia, Minos Kyriakou, è stato il primo a entrare nel settore dei media alla fine degli anni ’80. I figli di Kyriakou, Theodore e Xenophone, e la figlia Athina, attualmente controllano Antenna Group, in cui il loro defunto padre si era avventurato.
Armatori e editori greci
Theodore Kyriakou è armatore e azionista di K Group, che comprende le attività di proprietà della famiglia Kyriakou.
È anche il principale azionista e CEO di Antenna Group, una società internazionale di media e intrattenimento che opera in Europa, Nord America e Australia, investendo in TV gratuita e a pagamento, contenuti digitali, e-commerce, produzione televisiva, radio e musica. Theodoros Kyriakou ha inoltre creato e supervisiona un team di investimento che gestisce le attività finanziarie della famiglia Kyriakou. Ha conseguito lauree in Economia Internazionale e Fisica presso la Georgetown University, dove si è laiureato con lode e ha ricevuto la Medaglia Treado in Fisica.
Kyriakou è membro del Comitato Consultivo del Cambridge University Centre for International Affairs and Management (CIBAM) e del Consiglio di Amministrazione di Endeavor Greece, un’organizzazione globale no-profit supportata da leader aziendali internazionali.
Fa parte del Consiglio di Amministrazione di Raine Group, una banca commerciale internazionale con sede a New York specializzata in tecnologia, media e telecomunicazioni.
Raine Group gestisce Raine Partners e Raine Venture Partners, fondi di private equity focalizzati su intrattenimento, contenuti digitali e sport, di cui Antenna Group è un investitore principale.
In Serbia, Kyriakou si presenta pubblicamente come il fondatore di Antenna Group Serbia, che comprende B92, Prva TV, Play radio e Vice Serbia.
In Romania, possiede Kiss FM, Magic FM, One FM e Rock FM.
Xenophon Kyriakou è il direttore del Kyriakou Group e gestisce la compagnia di navigazione K Group fondata da suo padre.
Athina Kyriakou è la sorella di Theodore Kyriakuos e, insieme ai suoi fratelli, è proprietaria di Antenna Group.
Dopo Repubblica La Stampa, che, rivela Lo Spiffero, “è un bagno di sangue: perde circa 12 milioni l’anno, ha una diffusione in calo e una struttura elefantiaca. In proporzione sta peggio di Repubblica, ma è più facile da collocare. E infatti, in questi mesi, si sono affacciati diversi pretendenti”.
In prima fila c’è il gruppo Nem (NordEst Multimedia) di Enrico Marchi, presidente di Banca Finint e di Save, che ha già rilevato le testate locali del Nordest da Gedi: Corriere delle Alpi, Messaggero Veneto, Tribuna di Treviso, Piccolo di Trieste e altre. Ma i veneti avrebbero incontrato difficoltà non solo sul prezzo, quanto sui vincoli imposti dalla proprietà che vuole inserire l’obbligo di continuare a stampare presso la sua tipografia anche se i costi paiono decisamente fuori mercato (si parla di 22 centesimi a copia contro una media in giro per l’Italia di 11).
Parallelamente, Gedi tratta con un gruppo imprenditoriale del Sud, il gruppo Finlad, la holding finanziaria della famiglia Ladisa, un colosso da circa 200 milioni di fatturato, leader nel settore alimentare e della ristorazione collettiva: oltre 5.000 dipendenti, 22 stabilimenti e una clientela che spazia dai ministeri (Difesa, Interno, Polizia) a scuole, ospedali e carceri. Un piccolo impero meridionale, pragmatico e solido, guidato da Vito Ladisa e dal fratello Sebastiano.
Attraverso un’altra società del gruppo, la Ledi Srl, i Ladisa hanno poi messo piede anche nella carta stampata. Prima di diventare editori in proprio con L’Edicola, sono stati protagonisti del “salvataggio” della Gazzetta del Mezzogiorno, la storica testata pugliese rilevata dal fallimento.
L’idea è quella di trasferire la proprietà della Stampa a una fondazione onlus, nella quale Elkann resterebbe come “garante” della storia e della tradizione del giornale attraverso la Fondazione Agnelli. Una struttura, insomma, capace di garantire continuità e rispetto per il blasone sabaudo, senza rinunciare alla sostenibilità economica.
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