Reset, Manna dopo l’assoluzione: «Perché hanno sciolto Rende?»

  • Postato il 18 luglio 2025
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Reset, Manna dopo l’assoluzione: «Perché hanno sciolto Rende?»

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L’ex sindaco di Rende Marcello Manna commenta l’assoluzione nel processo Reset e lo scioglimento del Consiglio comunale.


COSENZA – Una sentenza di assoluzione non può che essere un sospiro di sollievo per un imputato. L’ex sindaco di Rende Marcello Manna pochi minuti dopo la lettura del verdetto appare sereno ma non c’è nessun giubilo nelle sue parole. «Non ho ovviamente mai avuto dubbi sul fatto che avrei dimostrato la mia estraneità ai fatti che mi venivano contestati. Ma dopo la sentenza la prima riflessione è stata al danno che queste inchieste e questi processi hanno fatto a un’intera comunità», il commento a caldo di Manna. «Non hanno colpito me ma una delle città più importanti della Calabria e del Mezzogiorno. Dopo le assoluzioni in “Malarintha” e “Reset” la domanda che mi sorge spontanea e genera una grande amarezza è una sola: perché Rende è stata sciolta?», evidenzia l’ex sindaco.

«Nell’immediatezza della diffusione della notizia della sentenza la mia amica Marta Petrusewicz, già assessore del Comune di Rende, mi ha scritto da New York dicendosi felice per la mia assoluzione e stigmatizzando la spregiudicatezza del potere giudiziario in Italia. Da docente e storica di livello internazionale credo che abbia colto, come sempre, nel segno», rimarca Manna.

L’INDIPENDENZA POLITICA E LO SCIOGLIMENTO

«Ho sempre sostenuto che lo scioglimento era da addebitare alla volontà di poteri forti che mal digerivano la mia indipendenza politica e che hanno calpestato la volontà popolare», aggiunge Manna. Quest’ultimo fu il primo sindaco, dal 1952, a non essere espressione dell’area riformista e socialista di Rende. Nel 2014 ebbe la meglio al ballottaggio su Pasquale Verre. Anche Sandro Principe dovette cedere il passo, cinque anni più tardi e sempre al ballottaggio.
Venne poi l’alba del 1° settembre del 2022 con l’arresto nel blitz della Dda di Catanzaro denominato Reset a cui seguì a novembre un nuovo terremoto con l’inchiesta “Malarintha” della Procura di Cosenza sui lavori pubblici a Rende (anche in questo processo Manna ha incassato l’assoluzione).

Nel frattempo nell’ottobre del 2022 la commissione d’accesso si insediò nel Municipio di via Rossini. La relazione di oltre cinquecento pagine consegnata alla Prefettura di Cosenza fu impietosa. Il il 28 giugno del 2023 fu decretato lo scioglimento del Consiglio comunale di Rende per infiltrazioni mafiose con conseguente commissariamento straordinario del Comune per diciotto mesi (poi prorogato di altro sei mesi).

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