Rettorato occupato, gli studenti: “Vogliono intimidirci e diffamarci perché la città ci sostiene, ma noi andiamo avanti”

  • Postato il 29 settembre 2025
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Genova. Hanno convocato una conferenza stampa per mostrare ai giornalisti ma anche alla cittadinanza che non è vero quello che ha sostenuto in diverse occasioni la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, vale a dire che il rettorato sarebbe stato “devastato” dagli studenti che lo hanno occupato.

“La ministra ci ha diffamato parlando di un rettorato devastato e di studenti violenti, ma non è assolutamente vero. Non c’è nessunissimo danno e la nostra è una mobilitazione seria e legittima – sottolinea Leonardo Ambrosio, del collettivo Cambiare Rotta  non siamo dei violenti. Facciamo politica e abbiamo posto all’Università richieste precise a partire dall’interruzione dei rapporti tra il nostro Ateneo e Israele in generale la rescissione totale degli accordi che intercorrono tra UniGe e l’industria bellica, oltre al sostegno alla Global Sumud Flotilla, come hanno espresso molti altri Atenei”. Ma dall’università di Genova non è mai arrivata una risposta.

Ambrosio ripercorre il percorso che ha portato all’occupazione del Rettorato.“Dopo due settimane di ‘tendata’ a Balbi 4 e dopo lo sciopero generale del 22 settembre, a cui hanno preso parte 10mila studenti e centinaia tra docenti e personale scolastico – ricorda Ambrosio – in una assemblea molto partecipata abbiamo deciso di presentarci l’indomani al Senato Accademico per essere ascoltati dal rettore. Delfino però appositamente, e non è la prima volta , ha invece spostato online la riunione, per evitare qualsiasi confronto con noi studenti”.

Da lì la decisione di occupare il rettorato che ha fatto scattare la denuncia da parte del rettore: “Si tratta di un atto repressivo e strumentale per delegittimare un’azione politica legittima e supportata da tutti – incalzano gli studenti – dal personale universitario agli studenti a tutta la città tanto che il corteo di sabato sera è passato davanti a via Balbi proprio per supportare la nostra occupazione”.

Tra le accuse arrivate agli studenti c’è anche quella che l’occupazione del rettorato potrebbe portare a ritardi nell’erogazione delle borse di studio ai dottorandi: “Siamo nel 2025 – ricordano gli studenti – e i pagamenti si possono gestire comodamente da remoto. Infatti è così che arrivano gli stipendi a tutte le cariche dell’Università. In ogni caso, come è già successo in questi giorni, se qualche dipendente ha necessità di recuperare documenti,  viene fatto entrare senza problemi”.

Gli studenti sottolineano come “gli attacchi repressivi che sono arrivati a noi non mirano ad attaccare solo noi ma tutto un apparato di dissenso che si è costituto in maniera forte contro questa governance dell’Università. Per questo noi andiamo avanti, non ci facciamo intimidire né spaventare, continuiamo occupazione a oltranza fino a che non otterremo risposte alle nostre istanze”.

Autore
Genova24

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