Riarmo, la Germania vuole comprare dagli Usa di Trump i sistemi missilistici Typhon: sono in grado di colpire in Russia

  • Postato il 16 luglio 2025
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Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius (SPD), dopo una visita al Pentagono all’inizio della settimana, ha reso noto che il suo governo ha espresso con una “letter of request” agli Usa l’intenzione di acquistare sistemi missilistici “Typhon”. È una soluzione intermedia prima che anche in Europa siano sviluppate armi con capacità analoghe, per cui saranno necessari da sette a dieci anni. Il sistema sviluppato dalla Lockeed Martin nel 2023 è costituito da quattro contenitori di lancio mobili, un’unità di comando e veicoli di supporto; è idoneo sia per missili da crociera “Tomahawk” che “SM-6”. L’amministrazione Biden aveva assicurato il dispiegamento ai tedeschi di batterie a medio raggio dall’anno prossimo, come deterrente dall’aggressività della Russia.

La nuova amministrazione Usa deciderà però solo in autunno in esito al completamento del “Forces posture review” se mantenere l’impegno, o addirittura ridurre la presenza del proprio contingente di circa 38mila soldati in Germania, per concentrarsi maggiormente sull’asse Indo-Pacifico. I segnali sono positivi, ha dichiarato il titolare alla Difesa tedesca, ma ha rimarcato che un ritiro di forze tradizionali USA dall’Europa non dovrebbe stupire, importante che avvenga in modo trasparente e graduale affinché gli europei possano sostituirle. La vendita di batterie missilistiche appare dunque maggiormente in linea con l’approccio della Presidenza Trump “America First“: maggiori entrate per l’industria della difesa senza l’impiego di propri soldati, creando dipendenza negli alleati per forniture, riparazioni e modernizzazione. Pistorius non ha tuttavia indicato quando crede che l’amministrazione americana potrebbe dare via libera.

I “Tomahawk” hanno una gittata di almeno 2mila chilometri e potrebbero colpire obiettivi nelle profondità della Russia ed anche gli “SM-6” oltre che per la difesa sono validi strumenti di attacco contro obiettivi terrestri e marittimi. La Germania lamenta d’altronde da tempo di essere oggetto di forme di guerra ibrida imputandole alla Russia – da uno scongiurato attentato all’amministratore delegato di Rheinmetall Armin Papperger un anno fa, allo spionaggio di dati di due aziende fornitrici delle forze armate rivelato una settimana fa – ascrivendo a Putin intenti espansionistici ben oltre l’Ucraina. L’esercito americano stesso utilizza il “Typhon” come parte di una strategia di deterrenza contro la Cina. Nell’aprile 2024 una batteria è stata temporaneamente dispiegata nelle Filippine per manovre nell’arcipelago, provocando immediate ammonizioni del governo cinese a non destabilizzare la regione.

Nel crescente clima di confronto internazionale la Corte costituzionale tedesca, investita di valutare eventuali responsabilità del Governo di Berlino per aver permesso l’uso della base di Ramstein per missioni di droni armati telecomandati statunitensi in Yemen, ha deciso martedì che la Germania ha senz’altro il dovere di proteggere i diritti fondamentali delle persone anche all’estero, ma può intervenire solo se c’è un serio rischio di violazione sistematica del diritto internazionale. Con ciò, pur ammettendo la competenza dalla giustizia tedesca la Corte ha posto l’asticella molto in alto, respingendo l’istanza di due cittadini yemeniti i cui parenti erano stati uccisi in un attacco Usa nel 2012 (decisione 2BvR 508/21). I magistrati hanno rimarcato che le forze armate americane avevano debitamente informato il ministero tedesco della Difesa fin dal 2010 che a Ramstein era in costruzione una stazione di trasmissione satellitare per il controllo di missioni con droni armati all’estero, senza che quest’ultimo sollevasse alcuna obiezione.

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