Rifiuti, Amiu prepara il piano d’emergenza anche per Natale: “Sarà la tempesta perfetta”
- Postato il 3 novembre 2025
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 - Di Genova24
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Genova. Un piano d’emergenza per evitare che si ripeta quanto accaduto a ottobre, con cataste di spazzatura fuori dai cassonetti strapieni. E una strategia ad hoc per il periodo natalizio, che “l’anno scorso è stato drammatico e anche quest’anno si presenta come critico“. Sono le principali novità annunciate dall’assessora comunale all’ambiente Silvia Pericu durante la commissione consiliare a Tursi per fare il punto sulla raccolta dei rifiuti a Genova.
“In situazioni come uno sciopero o guasti agli impianti i rifiuti si accumulano nei cassonetti e non abbiamo aree dove poterli stoccare – spiega a margine l’assessora -. Il piano d’emergenza significa che dopo due giorni si passa al rilievo su strada di quanto materiale c’è. A quel punto parte una serie di alert per mettere in moto azioni che nei casi più gravi, e speriamo di non arrivarci, prevedono un’ordinanza del sindaco per trasferire questi rifiuti direttamente in un’area e toglierli dalle strade“.
In pratica è ciò che aveva chiesto ad Amiu la sindaca Salis già un mese fa. Ma quale potrebbe essere l’area individuata? “Ci stiamo lavorando, il piano è sotto valutazione della Città metropolitana che sta dando suggerimenti – continua Pericu -. Abbiamo una discarica ed evidentemente bisognerà autorizzare in qualche modalità per andare direttamente in discarica“. E l’ipotesi porto si conferma impercorribile: “Sembra che l’area non sia adeguata”.
Ma non solo. Sul tavolo di Amiu esiste anche un “piano Natale” in vista delle festività. Spesso a Genova gli ultimi giorni dell’anno sono contraddistinti da raccolta a singhiozzo e imballaggi che si accumulano a dismisura per le strade. “Si farà un gioco delle tre carte e si lavorerà sulla frazione della carta trovando un’area di stoccaggio temporaneo – precisa Pericu -. In quel periodo si presenta la tempesta perfetta, tra scioperi e giornate festive. Una situazione non nuova ai genovesi”.
L’assessora Pericu: “Ipotesi nuova area per l’impianto di trasferenza”
Sono diversi i fattori della “situazione di fragilità” di Amiu, come la chiama l’assessora della giunta Salis, che li passa in rassegna e accusa: “La scorsa giunta non ha saputo costruire un sistema solido. Non siamo dotati di impianti di trattamento e smaltimento, che si tratti di secco, umido o differenziata, ma dipendiamo da altre regioni. Non abbiamo il Tmb promesso nel 2022, non abbiamo impianti di trasferenza aggiornati e moderni, non esistono impianti che permettano di trattare qualsivoglia frazione di raccolta differenziata e valorizzarla nel territorio genovese”.
Sul medio termine serve soprattutto un vero impianto di trasferenza, cioè un punto in cui i rifiuti passano dai camion che li raccolgono per le strade a quelli che li portano fuori Liguria per lo smaltimento. “Dal crollo di ponte Morandi ad oggi Amiu ha perso 30mila metri quadrati di aree – ricorda Pericu -. Questo significa che potrebbero servire aree nuove, ma sicuramente si devono fare interventi e progetti su quelle esistenti, senza creare disagi alla popolazione”. A partire dalla Volpara, dove le fosse di accumulo sono state chiuse nel 2022: “Si potrebbero liberare delle aree più lontane dalle case”. E in Valpolcevera, rimasta orfana dell’impianto di Campi rimasto sotto le macerie di ponte Morandi, l’ex stabilimento Dufour di corso Perrone, già destinato a un progetto di potenziamento.
Nel frattempo l’assessora Pericu spiega che verrà prorogato su richiesta delle aziende interessate il bando da 42 milioni suddiviso in due lotti emesso da Amiu per il conferimento di 100mila tonnellate di rifiuti in un termovalorizzatore fuori regione, soluzione che dovrebbe mettere al sicuro Genova almeno sino alla fine del 2028 (ma c’è una possibilità di proroga fino al 2030). La scadenza attualmente è fissata al 6 novembre.
Termovalorizzatore, su Scarpino “sono in corso valutazioni”
Tutte misure per affrontare l’emergenza quotidiana nei prossimi anni, ma Genova deve decidere come risolvere il dilemma rumenta in maniera definitiva. E l’assessora della giunta Salis conferma che l’ipotesi di un termovalorizzatore a Scarpino (o comunque di un impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti) non è da escludere: “La competenza è della Regione Liguria, sicuramente Amiu è interessata a fare una sua proposta insieme a qualche partner ma ancora non si è fatto nulla. Su Scarpino sono in corso valutazioni, anche in Val Bormida ci sono quattro o cinque aree selezionate. In questo momento il Comune di Genova sta pensando a come gestire i suoi rifiuti”.
La palla ce l’ha appunto la giunta Bucci, che prima di aprire le manifestazioni d’interesse vuole raggiungere un’intesa con uno o più Comuni. Come extrema ratio, ha spiegato pochi giorni fa il governatore, si deciderà l’esproprio di un’area sulla base delle valutazioni delle aziende che proporranno l’impianto. Ma la materia è quanto mai spinosa, a livello tecnico e pure politico, visto che all’interno del centrosinistra le sensibilità sono molto diverse e molti (a partire da Avs e M5s) chiedono invece di investire sulla raccolta differenziata.
Lo scontro politico sui rifiuti
“Dopo Bucci sindaco dispiace dirlo ma la proattività dell’amministrazione comunale anche su temi emergenziali come questo è andata a farsi benedire – dichiara Mario Mascia, capogruppo di Forza Italia che aveva proposto la discussione sul tema -. Abbiamo passato la mattinata in commissione a sorbirci lo scaricabarile dei gruppi consiliari delle sinistre nei confronti di chi li ha preceduti. Ma la ciliegina sulla torta è che la rappresentante della giunta Salis, cui dobbiamo dare il merito di averci messo la faccia, leggendo una dichiarazione chissà se tutta farina del suo sacco, ha buttato la palla per questioni di competenza in mano alla Regione del Presidente Marco Bucci. E pensare che ai tempi che furono con il tua senza ritorno veniva apostrofata solo la Prinz verde, non certo le amministrazioni di segno politico avverso”.
E anche oggi l’aula rossa di Tursi è stata terreno di scontro sulle procedure delle commissioni consiliari. Come già accaduto la settimana scorsa in tema di parcheggi e commercio, nemmeno su Amiu sono state previste audizioni. E quindi né il presidente né altri vertici dell’azienda sono stati invitati a parlare. Si tratta di un banale inghippo giuridico: poiché la commissione scaturisce da un’interpellanza ex articolo 55 presentata in conferenza dei capigruppo, per effetto del regolamento (modificato nel 2024 dal centrodestra) la discussione deve avvenire con le stesse modalità del Consiglio comunale. Un’interpretazione restrittiva che viene contestata dall’opposizione.