Riforma Regione, minoranze ancora all’attacco: “Bucci moltiplica le poltrone e dimentica i servizi per i cittadini liguri”

  • Postato il 13 ottobre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Liguria. I gruppi di opposizione in Consiglio regionale – Partito Democratico, Alleanza verdi e sinistra, Movimento 5 stelle e Lista Orlando presidente – tornanoo all’attacco sulle modifiche alla legge regionale 6 aprile 2022, n. 4, Disciplina dell’organizzazione amministrativa e della dirigenza della Regione Liguria.

“Le modifiche che vuole fare Bucci alla Legge regionale che si occupa di Disciplina dell’organizzazione amministrativa e della dirigenza della Regione Liguria – dichiara il capogruppo del PD in Regione Armando Sanna – è un pasticcio a spese dei liguri. Una riforma che vuole solo moltiplicare i vertici, introdurre figure politiche dentro la macchina amministrativa; ridurre l’autonomia degli enti e politicizzare i controlli. Un disegno inaccettabile di accentramento e di controllo che mina la distinzione tra politica e gestione, e mette a rischio la trasparenza e l’imparzialità dell’amministrazione regionale”.

“Presenteremo diversi emendamenti correttivi e chiederemo che questa modifica venga cancellata, perché è un atto assurdo, che serve solo per aumentare le poltrone e che costerà ai liguri centinaia di migliaia di euro. Mentre abbiamo una sanità allo sbando dove la quasi l’8 per cento delle famiglie liguri ha rinunciato a curarsi (dati Gimbe). Dove le fughe fuori regione costano oltre 70 milioni di euro e case e ospedali di comunità sono ancora lontani dall’essere ultimati. I cittadini hanno bisogno di una Regione che pensi ai bisogni reali dei liguri, che rafforzi il sistema sanitario, che affronti la fragilità idrogeologica del territorio, che si occupi di infrastrutture e servizi essenziali. Invece il lavoro preferito di Bucci, da quando si è insediato, è stato solo quello di nominare e istituire nuovi dirigenti. Su tutto il resto, il nulla”.

“È il classico provvedimento alla Bucci, dell’uomo solo al comando, del commissario. Questo provvedimento vuole infatti rafforzare la centralità del Presidente e della Giunta a scapito del ruolo del Consiglio e della dirigenza amministrativa, con il rischio di alterare gli equilibri istituzionali di separazione tra indirizzo politico e gestione – denuncia Selena Candia, capogruppo di AVS in consiglio regionale -. Questo succede mentre in Regione gli stipendi del personale sono bloccati e i dipendenti chiedono sicurezza: molti sono senza sede per via dell’amianto e nella sede di Imperia è addirittura caduto un soffitto. Invece che occuparsi dei lavoratori della Regione, Bucci pensa a fare un mega dirigente da oltre 200mila euro all’anno”.

“Con questa riforma – aggiunge il capogruppo della Lista Orlando Presidente Gianni Pastorino – si rischia di perdere del tutto il principio di indipendenza della dirigenza pubblica. Il nuovo modello proposto sottopone di fatto i dirigenti a un controllo politico, concentrando enormi poteri nelle mani del Presidente della Regione. Il rischio è ancora più evidente nella riorganizzazione dell’OIV, l’Organismo Indipendente di Valutazione. Lo stesso organismo che nei mesi scorsi è stato oggetto di forti tensioni e che ha portato alle dimissioni del suo presidente. È una deriva pericolosissima, perché questi organismi erano sempre stati guidati da figure esterne alla politica e di grande indipendenza e trasparenza. È chiaro che Bucci sta tentando di riprodurre in Regione lo schema già visto nel Comune di Genova: accentramento, controllo politico, nomine fiduciarie. È un attacco diretto all’autonomia e alla neutralità della dirigenza pubblica”.

“L’incapacità gestionale di chi governa porta, inevitabilmente, a fallimenti epocali. Quando a questa incapacità si aggiunge un sistema clientelare ormai radicato, fatto di nomine, incarichi e moltiplicazione di poltrone per soddisfare logiche di partito e note amicizie personali, il risultato è devastante. Lo diciamo da sempre, inascoltati. Ci tocca ripeterlo oggi. E mentre noi denunciamo ancora una volta un sistema malato, la destra regionale sceglie di chiudersi nel proprio circolo autoreferenziale e compiere scelte scellerate, facendo pagare il prezzo alla collettività: quella che ogni giorno affronta disservizi, sprechi e inefficienze”.

“Noi cerchiamo soluzioni per i bisogni dei liguri. Loro inseguono poltrone per soddisfare la bulimia del centrodestra. Finché non si romperà questo meccanismo perverso, continueremo a fare la conta dei danni di una classe dirigente che non amministra, ma occupa; che non dialoga ma urla e comanda; che non premia i lavoratori i cui stipendi sono fermi da anni, ma preferisce elargire poltrone ignorando le istanze dei cittadini”, conclude il capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Giordano.

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Il Vostro Giornale

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