Rigassificatore in Liguria, Pichetto Fratin: “Non ho ancora revocato niente, ma politicamente credo sia opzione chiusa”
- Postato il 20 agosto 2025
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- Di Genova24
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Savona. “C’era una soluzione che riguardava una regione del nord, poi è successo ciò che è successo – è cambiato il presidente della Regione – ed è rallentata”. “Rallentata o chiusa?”. “Io non ho ancora revocato niente, quindi giuridicamente potrei dire rallentata; poi, politicamente, credo sia chiusa, perché Bucci mi ha detto ‘l’accordo elettorale prevedeva quello, non diamo più l’assenso’. Ritengo che l’ipotesi si sia fermata, e a quel punto ho chiesto a Snam di fare valutazioni su altre soluzioni“.
Parole pronunciate dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, intervistato dal direttore del Tirreno, Cristiano Marcacci, in un incontro pubblico a Campiglia Marittima. Dichiarazioni che, se da un lato fanno capire come sulla carta l’iter di trasferimento del rigassificatore da Piombino a Savona – Vado Ligure non si sia mai davvero arrestato, dall’altro evidenziano che non c’è più la volontà politica da parte del Governo di portare in Liguria la nave Italis Lng (ex Golar Tundra).
Un cambio di rotta legato espressamente – appare chiaro dalle parole del ministro – al subentro di Marco Bucci alla presidenza della Regione Liguria dopo le vicissitudini che hanno portato alla caduta di Toti.
Le dichiarazioni di Pichetto Fratin sono state accolte con soddisfazione bipartisan dai politici liguri. “Finalmente e per la prima volta arrivano parole nette da un esponente del Governo nazionale – commenta il vicepresidente del consiglio regionale e consigliere Pd, Roberto Arboscello – È un segnale importante, che dà forza alle ragioni di chi, fin dal primo istante, si è speso e schierato in modo chiaro contro un progetto sbagliato per il territorio savonese. Quello del Ministro è un gesto politico rilevante e inedito riguardo a un’operazione che si è dimostrata insostenibile sin da subito“.
“Non mi illudo che la questione sia chiusa – aggiunge – Troppo spesso, in questi mesi, abbiamo assistito a dichiarazioni smentite o senza seguito. Per questo continueremo a vigilare e monitorare ogni passaggio affinché non ci siano retromarce. Siamo sempre stati vicini al territorio fin dal primo momento, abbiamo condiviso il loro impegno e continueremo a farlo”.
Altrettanta soddisfazione arriva dal consigliere di Forza Italia Angelo Vaccarezza: “Non m’aspetto che oggi il Partito Democratico mi chieda scusa, però ci sarebbero almeno cinque buoni motivi per farlo – dice in un video su Facebook – Il primo: durante la scorsa legislatura io non ho mai presentato un ordine del giorno che dicesse che il rigassificatore doveva venire a Vado sic et simpliciter, ma doveva venire a Vado se c’era la condivisione da parte dei territori, cosa che poi non è avvenuta e che quindi ha fatto venire meno questo progetto. Punto due: giova ricordare che il rigassificatore a galleggiare nell’alto Tirreno ce l’ha messo un certo Andrea Orlando, perché fu il governo Draghi (con un provvedimento anche a firma dell’allora ministro Orlando) che dichiarò i rigassificatori di pubblica utilità”.
“Punto tre – prosegue – Durante la campagna elettorale io dissi che, se avesse vinto il presidente Bucci, il rigassificatore a Vado non ci sarebbe venuto. Lo aveva detto Bucci, lo abbiamo ribadito noi, tutti mi hanno detto che cercavo solo di prendere voti e invece cos’è successo? Punto quattro: abbiamo votato un ordine del giorno in consiglio regionale, a mia prima firma, che ha scatenato il Partito Democratico. Sono arrivati tutti, sono calati come i barbari, sono andati a Quiliano e hanno fatto una riunione nella quale tutti quelli che si sono alzati, tutti, se la sono presa con me. C’era anche Andrea Orlando: vedere Andrea Orlando a Vado che parla di rigassificatore è un po’ come vedere Nerone che in giro per Roma si lamenta per la puzza di fumo. Cosa hanno detto in quella riunione? Hanno detto ‘Vaccarezza, se sei una persona seria vai dal tuo ministro, il ministro Pichetto, il ministro di Forza Italia, e che non viene il rigassificatore fallo dire lui. Pichetto l’ha detto, è successo ciò che avevamo promesso”.

“Questa è una vittoria di Forza Italia – rivendica Vaccarezza – e della coerenza di chi non cambia la propria linea, prende gli insulti, rimane fermo, prende degli impegni e li mantiene”.
“Il Partito Democratico a livello regionale non so se si scuserà, quello a livello savonese sicuramente no – attacca poi il forzista – Sono troppo impegnati a rincorrere i gabbiani e i topi che stanno coprendo Savona, si dovrebbero occupare della sicurezza di questa città. Bene, ora il rigassificatore non c’è più: occupatevi di tenere Savona in ordine. Pulite Savona. Fatela diventare una città sicura. Consegnatecela fra un anno e mezzo, quando la governeremo noi, almeno in quello stato in cui noi l’abbiamo lasciata a voi. Cioè con i conti a posto e con una prospettiva che voi non avete saputo centrare”.