Rimessa di Staglieno, i residenti di via Vecchia chiamano Salis: “Impegno a rivedere il progetto diventi realtà”
- Postato il 11 giugno 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Posto che il comitato di via Vecchia strade limitrofe gradirebbe che venisse considerato il progetto alternativo è l’architetto Giovanni spalla aveva realizzato nel 2022 e che prevedeva il restauro della rimessa storica di Staglieno con spazi destinati a centri di servizi di comunità di interesse educativo culturale e sociale per la Val Bisagno, tuttavia se l’iter del progetto risultasse troppo avanzato per essere integralmente sostituito, gli abitanti propongono alcune varianti in modo che sia in meno impattante“.
Con queste parole inizia il documento che il comitato di via Vecchia e zone limitrofe nei giorni di campagna elettorale ha fatto pervenire ai vari candidati. Una richiesta che prevede maggiori tutele per i residenti della zona grazie all’intervento sul progetto: in primis modificandolo e in subordine, inserendo delle varianti a difesa di chi abita il quartiere. Il documento è stato sottoscritto da tutti i candidati sindaci, Silvia Salis compresa: oggi, a urne chiuse e bocce ferme, i cittadini del comitato tornano a farsi sentire per chiedere di dare seguito alle promesse.
Facciamo un passo indietro per capire da dove arriva questo appello e questa richiesta. Via Vecchia è la strada, storica, che corre parallela a via Bobbio, ma dietro l’attuale rimessa Amt di Staglieno, la prima e la più grande della città. Con l’arrivo del progetto degli assi di forza, nel 2021 il Comune inizia a lavorare alla riorganizzazione della rimesse, tra cui anche quelle della Val Bisagno. Per Staglieno il progetto è ciclopico: demolizione totale dell’edificio con riedificazione della rimessa munita di centianaia di posti auto compresi in un mega parcheggio di interscambio. Il prezzo urbanistico di questo progetto è la demolizione di alcuni caseggiati di via Vecchia. “Un giorno ascoltando la radio abbiamo scoperto per caso del progetto della nuova rimessa. Abbiamo provato a chiedere informazioni in municipio, ma nessuno sapeva nulla. Una volta avuta indirettamente la documentazione, guardando le mappe abbiamo visto che le nostre case non c’erano più. Così è cambiata per sempre la nostra vita”.
Il racconto di cosa è successo poi lo abbiamo fatto qua. Oggi, ad espropri avvenuti, i timori restano: le paure di chi è rimasto nel quartiere riguardano la cantierizzazione, ad oggi non ancora messa in calendario, e la gestione di questa “servitù” in una zona particorlamente popolosa. Da qui la richiesta di rivedere il progetto.
“Essenzialmente chiediamo di rivedere in toto la progettazione – spiegano dal comitato – negli anni scorsi avevamo presentato al Comune un progetto alternativo, elaborato dall’ingegnere Spalla (che curò all’epoca il restyling di Palazzo Ducale, per dirne una, ndr), che prevedeva la conservazione degli elementi storici e spazi per il quartiere. La proposta è però stata bocciata. Oggi sappiamo che l’iter è andato avanti, e allora se non si può più rivedere in toto la progettazione, chiediamo di intervenire in variante. Usanza “tradizionale” assodata in tutte le grandi costruzioni del nostro paese”.
Le richieste di modifica sono precise: “Chiediamo che venga rivista la dimensione del parcheggio – spiega Raffaella Capponi, tra le fondatrici del comitato e del coordinamento della Rete Ligure, nonchè espropriata di via Vecchia – A pochi metri ne esiste già uno, sulla piastra, praticamente inutilizzato. Con un parcheggio ridotto l’ultimo piano, la copertura, potrebbe diventare un’area verde per il quartiere. Sarebbe la compensazione minima per la convivenza con una servitù del genere”.
Ma non solo: “Nel nostro documento abbiamo chiesto che sia messa in atto la riqualificazione di tutta la piastra e che siano assicurati indennizzi congrui a tutti i residenti della zona per l’eventuale svalutazione del valore immobiliare della zona oltre che per i disagi – sottolinea Capponi – Chiediamo inoltre che durante la cantierizzazzione sia prese particolari misure di tutela verso la popolazione residente, composta anche da famiglie, anziani e fragili, e che siano installate centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria per tutta la durata dei cantieri“. E infine, per evitare brutte sorprese, la richiesta è quella che vengano fatto di “testimoniali di stato” preventivi da un ente terzo, chiaramente a carico del Comune di Genova.
Il documento è stato sottoscritto da tutti i candidati sindaco, Silvia Salis compresa, insieme a diversi rappresentanti della maggioranza oggi nel nuovo Consiglio comunale come Filippo Bruzzone e Claudio Villa. “Quello che chiediamo oggi – conclude Capponi – è di non essere dimenticati. Abbiamo ricevuto degli impegni, ora vogliamo i fatti. Davvero”.