Ritmo da thriller avvincente, aspro commentario sociale ed estetica curatissima: “Scissione” è una serie perfetta
- Postato il 1 agosto 2025
- Cinema & Tv
- Di Artribune
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“Il lavoro è misterioso e importante”: i dipendenti della Lumon non sanno cosa fanno ogni giorno. Sanno poco di tutto: ciascuno di loro, se assegnato ai piani inferiori al primo, è stato assunto dopo essere stato sottoposto alla “scissione”, un intervento neurologico che divide la coscienza delle persone in due parti. Una esiste al di fuori del lavoro, ed è ancorata all’identità dei singoli individui prima del loro ingresso in azienda, mentre l’altra esiste solo all’interno ed è come se fosse appena nata, pur mantenendo linguaggio e capacità cognitive. Questo “innie” (“interno”) si risveglia ogni giorno varcando la soglia del posto di lavoro, impara i valori della compagnia e li fa propri, permettendone il non ben chiaro funzionamento. Starà ai protagonisti, controllati ossessivamente e costretti in una dedalica serie di stanze bianche illuminate al neon, svelare poco a poco lo scopo della compagnia, infrangendo un piccolo divieto alla volta, svelando rituali segreti e influenze della Lumon sulla società esterna. Questo è il grande viaggio della serie Scissione, su Apple TV+.
La trama della serie “Scissione”
Incontriamo il nostro protagonista, Mark S. (Adam Scott), nel momento della promozione a capo del dipartimento di Macrodata Refinement: il lavoro suo e dei suoi tre colleghi è quello di suddividere i numeri su uno schermo in sottogruppi sulla base delle emozioni che suscitano in loro. “I numeri facevano paura”, conferma, raggiungendo il suo primo obiettivo, Helly R. (Britt Lower), la difficile neo-assunta di cui seguiamo il processo di inserimento sotto la guida di Mark. I due, affiancati da Dylan (Zach Cherry) e Irving (John Turturro), sono tenuti sotto stretta sorveglianza dalla responsabile del piano, la signora Cobel (Patricia Arquette), e dal suo braccio destro, il signor Milchick (Tramell Tillman): richieste passivo-aggressive, punizioni severe, rituali para-religiosi e premi produttività al limite del delirio scandiscono le loro giornate, addormentando le capacità di pensiero critico e stimolando fedeltà e isolamento dei dipendenti. Con la nuova arrivata, però, l’immagine positiva della compagnia inizia a incrinarsi e le domande si accumulano: come sono arrivati i loro “outie” (gli esterni) a lavorare per la Lumon? Cosa significano quei numeri nel computer? Perché c’è una stanza piena di caprette neonate? E la famiglia fondatrice, a cui è dedicato un luogo di culto all’interno del piano interrato, è davvero ciò che dice di essere? Le risposte, che si fanno attendere, sono esplosive, e generano nuove domande: tutto stimola nuova tensione, e il risultato è un thriller serrato, a tratti esilarante, e mai banale.
L’estetica della serie tv “Scissione”
Gran parte della suggestione della serie, che gode in ogni caso di una sceneggiatura eccellente, deriva dall’ambientazione: set, design, costumi, sigla e musica sono semplicemente perfetti. L’estetica degli uffici richiama alla lontana gli Anni Sessanta, dalla moquette agli abiti dei dipendenti, tutti cravattoni e tailleur coordinati; gli arredi freddissimi richiamano invece l’estetica mid-century e retrofuturista, allineandosi all’architettura modernista della sede principale: i celebri Bell Labs di Eero Saarinen, un imponente complesso di uffici nel New Jersey che ha fatto la storia dell’America corporate. I corridori, ricorda Stiller nelle interviste di fine episodio (che consigliamo di guardare), vengono riorganizzati costantemente, così da restituire lo spaesamento dei protagonisti, mentre i computer e gli altri apparecchi elettronici, ha racconta lo scenografo Jeremy Hindle a The Verge, sono pensati per “non avere molto senso”, rispecchiando quel mondo “simile al Purgatorio che esiste soltanto nel seminterrato della Lumon”.
Un discorso a parte va fatto poi per la colonna sonora, composta da Theodore Shapiro (che con Stiller aveva già lavorato ne La vita segreta di Walter Mitty, a cui partecipò anche Scott): è suo uno dei due Emmy aggiudicatisi dalla serie nel 2022 (delle 14 candidature). L’essenziale tema musicale – affiancato da animazioni ambigue, ma rivelatorie, nei titoli di testa – torna continuamente nei momenti di maggiore tensione e mistero, scandendo uno stato mentale di calma ossessione.
Il grande successo di “Scissione” e le 41 candidature agli Emmy 2025
Che Scissione – in originale Severance (un gioco di parole tra “divisione” e “licenziamento”) – fosse un prodotto ad alta aspettativa era chiarissimo fin dall’inizio: ricco il budget (duecento milioni solo per la seconda stagione), ampio il margine di libertà lasciato al regista e producer Ben Stiller, affiancato da altri registi per alcuni specifici episodi, rapida la conferma di una terza stagione (pure in mezzo ai continui tagli della casa madre). Debuttata tre anni fa e proseguita all’inizio di quest’anno, la serie da due stagioni ha raccolto una fanbase di appassionati, premiati tra la prima stagione e la seconda con una pubblicità “dal vivo”: uno stunt con gli attori protagonisti inscatolati in una stanzina di vetro nel mezzo della Grand Central Station di New York.
Prima, dopo e durante l’ultima stagione i fan hanno invaso i social con complesse teorie e analisi della serie, stimolando gli altri utenti a riguardarla anche solo per notare una impressionante quantità di dettagli rivelatori, ricavati studiando le inquadrature e gli abiti, le serigrafie sui singoli fogli e i colori di scena. Una vera e propria caccia al particolare, che ha stimolato un nuovo modo di guardare lo schermo: non con lo smartphone in mano, ma con un’attenzione pari a quella applicata alla creazione dei 19 episodi usciti finora (che da circa mezzora possono arrivare a oltre un’ora di durata). Un apprezzamento un po’ ubiquo, che è valso alla seconda stagione 27 nomination (record dell’anno) agli Emmy 2025, che si terranno a settembre. Dove Severance ha tutte le carte per sbancare.
Giulia Giaume
L’articolo "Ritmo da thriller avvincente, aspro commentario sociale ed estetica curatissima: “Scissione” è una serie perfetta" è apparso per la prima volta su Artribune®.