Roma, aggressione razzista su un bus di linea in centro: eseguite 4 misure cautelari
- Postato il 4 luglio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Era stato aggredito, insultato con frasi razziste e derubato di orologio e portafoglio su un bus notturno a Roma più di un anno fa. Un 25enne di origine libica è stato avvicinato e accerchiato da un gruppo di ragazzi appena saliti a bordo, senza apparente motivo. Adesso, i carabinieri della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 4 misure cautelari per altrettanti ragazzi italiani indiziati, a vario titolo, dei reati di lesioni personali e furto, commessi per futili motivi e aggravati dall’odio razziale. Tra gli indagati un ragazzo di 21 anni sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e altri tre, tra i 19 e i 20 anni, con l’obbligo di dimora e divieto di lasciare l’abitazione nell’arco notturno.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Roma Giovanni Conzo ed eseguite dai carabinieri della Stazione di Roma-Quirinale, hanno ricostruito quanto successo il 6 aprile 2024 a bordo di un bus Atac linea N201 all’altezza di piazza dell’Ara Coeli e gli indagati sono stati identificati attraverso l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, controlli in banca dati e testimonianze. Hanno agito in branco, prima offendendolo e minacciandolo con frasi tipo “ne*** di merda ti uccido, infame di merda, so dove abiti, ti vengo ad uccidere a casa tua, coglione”, intimorendo anche chiunque volesse intervenire.
Il 25enne si è allontanato, spostandosi sul lato opposto del bus, ma il gruppo è tornato a scagliarsi contro contro di lui: sputi e botte con calci e pugni su tutto il corpo per oltre trenta secondi, fino a colpirlo alle spalle e a farlo cadere, rubandogli poi l’orologio e il telefono. Le violenze, però, non si sono fermate lì. Gli aggressori, in un primo momento scesi a una fermata dell’autobus, sono tornati indietro, solo per colpire nuovamente la vittima.
I carabinieri della stazione di Roma-Quirinale hanno subito identificato alcuni degli aggressori, indicati dai primi testimoni, tra i quali l’autista dell’autobus di linea, che hanno tentato nell’immediatezza di prestare soccorso alla persona offesa e, successivamente, hanno contribuito efficacemente alle indagini. Il cittadino libico è stato poi trasportato all’Ospedale San Giovanni, dove gli sono state riscontrate multiple fratture. Per gli stessi fatti sono indagati in concorso, dalla procura per i Minorenni di Roma, anche altri 4 giovani. Mediante l’analisi dei filmati di videosorveglianza, i carabinieri sono riusciti a ricostruire il contributo di ciascuno degli otto ragazzi (4 maggiorenni e 4 minorenni) nell’aggressione e nella sottrazione dell’orologio e dello smartphone alla vittima. Anche in virtù delle diverse testimonianze, gli inquirenti hanno ipotizzato le motivazioni d’odio razziale alla base dell’aggressione.
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