Roma, il Tevere sarà balneabile come a Parigi entro 5 anni

  • Postato il 12 settembre 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Un sogno che sembrava impossibile potrebbe presto diventare realtà: fare il bagno nel Tevere, proprio come accade a Parigi con la Senna. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato un progetto ambizioso che mira a rendere il fiume della Capitale balneabile entro cinque anni.

Un’idea che coniuga innovazione, sostenibilità e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale della città eterna.
Se Parigi ha investito più di un miliardo di euro per il recupero della Senna, Roma conta su costi più contenuti, grazie a condizioni di partenza meno critiche e a interventi mirati.

Il progetto: il bagno nel Tevere entro cinque anni

L’annuncio di Gualtieri è arrivato durante l’evento internazionale “La città eterna accoglie il futuro. Attrattività, cultura, bellezza e innovazione” presso il padiglione Italia dell’Expo di Osaka.

Il sindaco di Roma ha spiegato che è già stato creato un gruppo di lavoro che a breve diventerà interistituzionale, coinvolgendo Governo e Regione Lazio. L’obiettivo è coordinare investimenti e interventi necessari.

Secondo Gualtieri, alcune aree del Tevere sarebbero già oggi balneabili in determinati giorni, ma per garantire una fruizione completa anche nel tratto a valle dell’Aniene servono lavori mirati.

In particolare, la polizia di Città Metropolitana ha avviato uno screening sugli scarichi nell’Aniene, molti dei quali situati fuori dal territorio di Roma Capitale, considerati tra le principali cause di inquinamento del fiume.

Il progetto prende ispirazione dall’esperienza parigina: dopo oltre un secolo di divieto, nel 2024 i cittadini francesi hanno potuto tornare a tuffarsi nella Senna, grazie a un imponente piano di risanamento. A Roma, invece, i costi dovrebbero essere più bassi, perché la situazione del Tevere non parte da livelli di inquinamento altrettanto gravi.

Il barcone der Ciriola e il fascino del Tevere negli anni ’40-’70

Parlare del Tevere balneabile significa inevitabilmente tornare indietro nel tempo. Tra gli anni ’40 e ’70, uno dei simboli di questa epoca fu il “Galleggiante d’er Ciriola”, un barcone ormeggiato sotto Castel Sant’Angelo che divenne punto di ritrovo per intere generazioni di giovani.

Il suo proprietario, Luigi Rodolfo Benedetti, meglio conosciuto come “er Ciriola” – soprannome derivato dall’anguilla per la sua agilità in acqua – non era solo un fiumarolo. Fu anche un vero eroe popolare, capace di salvare ben 160 vite dalle acque del Tevere, ricevendo altrettante medaglie al valore.

Il galleggiante divenne celebre nonostante fosse inizialmente considerato un luogo di divertimento popolare, frequentato da chi non poteva permettersi i lussuosi stabilimenti balneari fuori città.

La sua consacrazione arrivò nel 1956, quando Dino Risi scelse proprio quel barcone come location per diverse scene del film cult Poveri ma belli. Da quel momento, il mito del Ciriola e del suo galleggiante entrò di diritto nell’immaginario collettivo romano.

Purtroppo, un incendio nel 1970 pose fine alla storia del barcone, ma il suo ricordo rimane ancora oggi legato all’epoca d’oro del Tevere come spazio di incontro, divertimento e comunità.

Il progetto di rendere nuovamente balneabile il fiume rappresenta dunque non solo un passo verso la modernità e la sostenibilità, ma anche un modo per recuperare una parte importante della memoria storica e culturale della città. Roma potrebbe così riscoprire il piacere di vivere il Tevere non solo come scenario suggestivo, ma come luogo vivo e vissuto, proprio come accadeva ai tempi der Ciriola.

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SiViaggia.it

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