Roma Pride 2025, Rose Villain madrina: “Chi ha una voce pubblica, deve usarla. Oggi si usa la diversità per seminare paura”
- Postato il 14 giugno 2025
- Diritti
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
Sarà un Pride “fuorilegge”, nel senso più forte, politico e necessario del termine. Oggi, sabato 15 giugno, il Roma Pride torna a invadere la città con un’edizione carica di provocazione, lotta, musica e resistenza, animata da oltre 40 carri. A guidare la parata arcobaleno sarà il carro del Coordinamento Roma Pride, quest’anno dedicato alla visibilità e ai diritti della comunità trans. Al suo fianco, Rose Villain, madrina dell’edizione 2025, attraverserà le strade della Capitale non solo come artista, ma soprattutto come alleata. Un legame profondo la unisce a questa manifestazione: il suo impegno pubblico e il titolo della sua canzone, “Fuorilegge”, che è anche lo slogan di questo Pride.
“Io sono totalmente dalla parte dei fuorilegge, se per ‘fuorilegge’ si intende chi ama liberamente, chi chiede uguaglianza, chi combatte per esistere”, spiega alla conferenza stampa del Pride di Roma. “L’articolo 3 della Costituzione dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e la legge è uguale per tutti, ma è davvero così? Io, come donna etero, ho potuto ottenere diritti che le coppie omogenitoriali non possono avere. Le persone trans subiscono violenze sistematiche e spesso invisibili. Tutto questo è considerato ‘fuorilegge’, mentre in realtà ciò che dovrebbe essere fuori legge è la discriminazione”. “La società civile mi sembra spesso molto più avanti della politica. E se i diritti vengono negati a una parte di noi, è come se venissero negati a tutti. Anche se alcune battaglie non ci toccano direttamente, riguardano i nostri fratelli, sorelle e figli. La loro lotta è la nostra lotta” spiega Rose Villain.
La scelta di Rose Villain come madrina è stata fortemente voluta dagli organizzatori. “Abbiamo scelto Rose perché rappresenta una nuova generazione di artiste che si espongono senza paura”, spiega Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Pride di Roma. “È un punto fermo in un’epoca di grande confusione, in cui tutto sembra relativo. Il Pride è anche esercizio collettivo di resistenza, e Rose sarà un megafono per le nostre istanze. La sua voce può arrivare a chi normalmente non ascolta”.
Colamarino anticipa anche alcune novità di questa edizione: “Abbiamo scelto di dedicare il carro del Circolo Mario Mieli ai Pride oppressi nel mondo. È un segno di solidarietà con tutte le comunità LGBTQIA+ che non possono manifestare liberamente”. Un gesto che si inserisce in una cornice internazionale: “Un sostegno importante ci arriva anche da diverse ambasciate – Germania, Messico, Olanda e il carro “Diplomats for Equality” che ospiterà diversi Paesi – che sfileranno con diversi carri.”. La logistica cambia rispetto agli scorsi anni, anche per via dei lavori legati al Giubileo: “Il corteo partirà da Piazza della Repubblica, con appuntamento alle ore 14:30 e un percorso diverso . La partenza effettiva è prevista intorno alle 16 e si concluderà alle Terme di Caracalla al Pride Croisette, dove ci saranno i discorsi finali, diversi ospiti e l’esibizione di Rose Villain”.
Rose Villain sente fortemente tutta la responsabilità del suo ruolo. “Essere madrina è un onore. E anche un atto di responsabilità. Chi ha una voce pubblica ha il dovere di usarla per le cause giuste. Io voglio metterla al servizio di chi non viene ascoltato. La mia musica nasce anche da questo bisogno: quando mi sono sentita diversa, ho trovato nella musica una cura. Ora spero che la mia voce possa curare anche altri”.
“C’è un fiume sotterraneo di odio che scorre nella nostra società. Freddo, silenzioso, ma lo sentiamo. È diventato parte del nostro vivere” racconta Rose Villain. “Essere presenti, oggi, vuol dire fare una scelta tra odio e amore. E io scelgo l’amore. Il Pride è un momento di lotta, ma anche di unione e celebrazione. Per questo porterò con me tutti i miei brani, quelli più potenti ma anche quelli più leggeri: voglio far ballare, emozionare, unire”. La musica, dice, è un’alleata fondamentale: “È una forza trascendente. Non ho mai visto nulla di negativo nascere da un gruppo di persone che ascolta musica insieme. La musica connette, accoglie, dà un senso. E soprattutto, ti fa sentire meno sola”.
L’esperienza di Rose a New York ha segnato profondamente la sua visione del mondo. “New York è una queer city, e lì ho visto cosa significa davvero libertà. Non dover scegliere se essere o non essere. Non dover giustificarsi. Libertà significa poter essere, senza limiti. E tutto questo lo dobbiamo anche alle lotte che hanno guidato i moti di Stonewall. Senza di loro, oggi, molte di noi non avrebbero possibilità di esprimersi”.
Ma tornare in Italia e vedere quanto la politica usi i corpi queer come bersaglio, è una ferita aperta: “Stanno strumentalizzando l’esistenza delle persone. Usano la diversità per fare propaganda, per seminare paura. Non solo in Italia, ma in molti paesi occidentali. E allora sì, in questo contesto, parlare di amore è già un atto rivoluzionario. La soluzione? Educazione affettiva. L’inclusione non si impone: si insegna”.
Sul ruolo degli artisti nel dibattito pubblico, Rose Villain ha le idee chiare: “Io scrivo tutte le mie canzoni, e seguo sempre la mia creatività. Non penso che ogni artista debba sentirsi obbligato a essere un attivista, anche perché non tutti hanno gli strumenti per farlo. Però penso anche che chi ha un pubblico abbia una responsabilità. E quella responsabilità è usare la propria voce per messaggi d’amore, rispetto, inclusione. Senza moralismi, ma con coraggio”. Le tre parole che Rose Villain sente più sue? “Rispetto, coraggio e inclusione. Sono le fondamenta di un mondo migliore. E anche della musica che scrivo”.
A firmare la parte artistica e performativa del corteo sarà Diego Longobardi, che svela il concept visivo di quest’anno: “L’idea è prendere in giro i miliardari, come Musk, Bezos e Trump, che giocano con razzi e navicelle. Il Pride sarà la nostra navicella: un modo per scappare da un mondo che non ci vuole, ma anche per celebrare la nostra libertà”. Rose Villain sarà protagonista anche scenicamente: “Arriverà su un enorme cannone scenico, una sorta di navetta queer che la lancerà nel corteo con le sue canzoni. Sarà la nostra Katy Perry interstellare, prima di salire sul carro del Coordinamento Roma Pride”.
L'articolo Roma Pride 2025, Rose Villain madrina: “Chi ha una voce pubblica, deve usarla. Oggi si usa la diversità per seminare paura” proviene da Il Fatto Quotidiano.