Roma, si scava sotto alla Casa del Jazz: “Si cerca il corpo del giudice Adinolfi, scomparso nel ’94”. La pista della Banda della Magliana
- Postato il 13 novembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dalle prime ore di questa mattina, unità cinofile e tecnici della polizia scientifica stanno scavando nei terreni attorno alla Casa del Jazz, a Roma, un tempo villa appartenuta a Enrico Nicoletti, cassiere della Banda della Magliana. Secondo il Corriere della Sera, si cerca il corpo di Paolo Adinolfi, giudice scomparso nel 1994. A quanto riferisce l’Adnkronos, le ricerche puntano a ispezionare gallerie mai esplorate prima. L’operazione è stata chiesta dalla prefettura dopo la decisione presa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura in seguito a una richiesta dell’ex giudice Guglielmo Muntoni.
Adinolfi aveva 53 anni, era da poco diventato giudice della Corte d’appello, ma la sua carriera si era costruita in gran parte nella sezione Fallimentare del tribunale di Roma, dove aveva seguito fascicoli delicati, spesso al confine tra economia e criminalità. Il 2 luglio 1994 il magistrato lasciò la sua abitazione di via della Farnesina. Da quel momento, di lui non si è saputo più nulla. La sua automobile venne trovata poco dopo nel quartiere del Villaggio Olimpico. Col tempo si sono moltiplicate le ipotesi, dalle fughe volontarie a scenari più oscuri legati al suo lavoro. Tra le piste seguite, anche un possibile legame con i fallimenti Fiscom e Ambra Assicurazioni, due procedimenti complessi che Adinolfi aveva seguito da giudice fallimentare. Il primo portò alla condanna, in primo grado, di Nicoletti.
La Casa del Jazz è uno dei simboli della rinascita culturale di Roma avviata negli anni ’90. Situata all’inizio di via Cristoforo Colombo, la struttura fu confiscata a Nicoletti e per anni rimase abbandonata, segnata dal degrado e dal silenzio. Nel 2005, grazie a un progetto del Comune guidato da Walter Veltroni, è rinata come centro musicale pubblico e luogo di memoria civile. Inaugurata dal presidente Carlo Azeglio Ciampi, ospita concerti, rassegne e una biblioteca dedicata al jazz, diventando punto di riferimento per musicisti italiani e internazionali.
Le rivelazioni del 1996. Sulla scomparsa del giudice aveva indagato la procura di Perugia, che nel 1996 aveva riaperto le indagini dopo le dichiarazioni del faccendiere siciliano Francesco Elmo, arrestato nell’ ambito dell’ operazione ”Cheque to cheque”. Elmo aveva riferito agli inquirenti che Adinolfi sarebbe stato ucciso, materialmente ”da uomini della banda della Magliana”, perché stava per rivelare al pm milanese Carlo Nocerino, che indagava sul fallimento della società Ambra assicurazioni, ‘‘cose importanti” sui legami tra settori “deviati del servizio civile” e società fantasma che operavano ”nella compravendita di immobili”. Il faccendiere avrebbe dichiarato di avere appreso queste cose dal colonnello del Sismi Mario Ferraro, trovato impiccato nel bagno della propria abitazione, e da un suo collaboratore.
Il pm Nocerino nel 1996: “Da me non venne mai”. ”Mi aveva telefonato verso la fine del giugno 1994, mi disse che aveva cose molto importanti da dirmi. Ma qui non arrivo’ mai”. E’ quanto disse all’Ansa il 4 giugno 1996 il sostituto procuratore della Repubblica di Milano Carlo Nocerino, che in quegli anni aveva fatto arrestare diverse persone tra cui Enrico Nicoletti. ”Il collega Adinolfi che aveva fatto parte della sezione fallimentare del tribunale civile di Roma – dice Nocerino – sosteneva di avere informazioni molto utili da darmi. Io gli dissi di metterle per iscritto e di mandarmele, ma lui precisò che non voleva parlarmi come giudice, ma soltanto come semplice cittadino”. Alla domanda se fu concordata una data per l’ appuntamento, Nocerino rispose: ”Una data precisa no. Io gli dissi comunque che tutto quanto mi avrebbe detto sarebbe stato messo a verbale come una regolare testimonianza. Mi disse anche che sarebbe venuto qualche giorno dopo ma io non lo vidi mai. Il 2 luglio infatti sparì e di lui non si seppe più nulla”.
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