Rovanpera, Herta e Palou: quando la F1 diventa un'ossessione. Gli scenari del mercato piloti
- Postato il 11 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Un tempo nel motorsport era abitudine vedere una certa versatilità da parte dei piloti, capaci di misurarsi in maniera disinvolta in gare su pista e su strada. Dalle monoposto alle GT, passando per le vetture da rally: ovvio che erano altri tempi, ovvio che i contratti e gli obblighi erano diversi, ovvio anche che la tendenza non è sparita del tutto (pensiamo a Fernando Alonso, l’esempio più lampante di pilota che dalla F1 si è cimentato un po’ con tutto, dall’Endurance alla Dakar). Ma certo non sono più i tempi di Vic Elford, scomparso nel 2022 e che oltre alla F1 spaziò in diverse discipline diversissime tra loro (oltre a vincere nel 1967 su una Porsche 911 il Campionato Europeo Rally, primo britannico a riuscirci: soltanto 52 anni dopo un altro connazionale, Chris Ingram, riuscì a bissare questo exploit pur rischiando di non finire la stagione per carenza di budget).
- L'addio al WRC di Kalle Rovanpera: chi è il rallista che punta alla F1
- Il futuro di Rovanpera
- L'ambizione di Colton Herta, dall'IndyCar alla F2 (e anche F1 con Cadillac)
- Il caso Palou: la promessa di McLaren e l'epilogo in tribunale
L’addio al WRC di Kalle Rovanpera: chi è il rallista che punta alla F1
La cronaca dell’ultimo periodo ci ha restituito comunque diversi casi di piloti disposti a fare il salto quantico, per riuscire a ritagliarsi un posto al sole nella serie motorsportiva più ricca e importante al mondo. Prendiamo Kalle Rovanpera, già enfant prodige dei rally, che di recente ha preso in contropiede tutti annunciando di voler chiudere con la disciplina a fine anno.
Il finlandese classe 2000 già a 8 anni divenne un fenomeno virale per il video che realizzò suo padre Harri, anch’egli rallista, che ritrasse il pargolo alla guida (sic) di una vettura da rally, una vecchia Toyota modificata ad hoc, sulle nevi di casa.
Diversi anni dopo Rovanpera jr vinse il WRC2-Pro (campionato cadetto del mondiale rally) al volante della Skoda nel 2019, per poi laurearsi campione WRC con Toyota Gazoo Racing nel 2022, diventando il più giovane titolato mondiale nella disciplina della storia. Successo bissato tra l’altro nel 2023. Poi nel 2024 il finlandese stupì gli addetti ai lavori annunciando un impegno part-time nel Mondiale rally, facendo incursioni nell’amato drifting e a bordo di vetture GT.
Il futuro di Rovanpera
Infine nel 2025, tornato a tempo pieno nel campionato, ha annunciato di voler chiudere con il WRC e i rally finita questa stagione. La prossima sarà all’insegna della Super Formula in Giappone, ma a quanto pare l’obiettivo è la F1, considerando che già lo scorso anno aveva provato al Red Bull Ring in Austria la RB8 del 2012 che aveva portato in trionfo Sebastian Vettel.
Certo, arrivarci in una serie così prestigiosa ce ne vuole, anche per un doppio campione del mondo come Rovanpera. La cui scelta di chiudere la carriera su strada potrebbe essere anche dettata dal fatto che il finlandese ha capito l’antifona di un WRC che ormai ha intrapreso da diversi anni una fase declinante. Dopo l’esperimento non molto riuscito di introdurre l’ibrido nelle motorizzazioni, i nodi sono venuti al pettine con la marcia indietro e la tanto agognata promozione delle vetture Rally2, in luogo delle attuali e costosissime Rally1, in modo da poter attirare costruttori. Sì perché attualmente oltre ad una Hyundai – che pare sempre più orientata all’Endurance – e a Toyota, non ci sono altre case che stanno investendo nel WRC. Sì, c’è anche Ford, ma con un impegno a metà e non esattamente ufficiale tramite il team M-Sport.
In attesa che il 2027 possa dare nuova linfa ad un Mondiale morente, distrutto da esperimenti alla ricerca della sostenibilità ma con costi che di sostenibile invece avevano ben poco, Rovanpera ha capito che i tempi erano quelli giusti per voltare pagina e tentare il salto di qualità.
Toyota resterà sempre al suo fianco, questa è una certezza, anche nel nuovo capitolo con le monoposto in Super Formula. Poi si spera in un’ascesa che lo porti in F2, anticamera della F1 (anche se non sempre è così scontato, visto che la storia è piena di piloti promettenti nella categoria cadetta che hanno trovato le porte sbarrate in quella superiore).
L’ambizione di Colton Herta, dall’IndyCar alla F2 (e anche F1 con Cadillac)
Un po’ come Colton Herta, anch’egli nato nel 2000 e che però a differenza di Rovanpera proviene dalla pista, ma in questo caso dall’IndyCar. Ma anche qui c’è un’analogia con il finlandese: il californiano è entrato negli annali pure lui per essere stato il più giovane a vincere qualcosa, in questo caso una gara IndyCar (ad Austin nel 2019, per la precisione, all’età di 18 anni). Il prossimo anno Herta correrà in F2 con Rodin Motorsport in modo da ottenere la Superlicenza FIA per scendere nell’agone della F1. Serie dove però approderà comunque nel 2026, come terzo pilota della neonata Cadillac. Ma l’obiettivo sarà anche per lui diventare pilota titolare.
Il caso Palou: la promessa di McLaren e l’epilogo in tribunale
Due storie di grandi speranze, quelle che invece si sono infrante nel caso di Alex Palou. Anche lo spagnolo proviene dalla IndyCar, vinta quattro volte, e anche lui puntava alla F1. Cosa che sarebbe dovuta avvenire tramite McLaren, con la quale il pilota aveva firmato un accordo che prospettava un sedile titolare. Intanto avrebbe corso per il team papaya impegnato in IndyCar, e secondo Palou questa era la vera intenzione di Woking: la F1 era solo un pretesto per farlo abboccare, è la tesi dello spagnolo.
Palou, dopo aver visto poi che quel sedile era andato a Oscar Piastri e avendo visto che le rassicurazioni di Zak Brown per un posto in F1 erano lettera morta, decise quindi di rescindere unilateralmente il contratto nel 2023 e di continuare a correre in IndyCar con Chip Ganassi Racing. Da qui la contesa si è spostata nelle aule di tribunale, con McLaren che accusa il 28enne di inadempienza contrattuale (chiedendo un risarcimento di 20 milioni di dollari) e Palou che invece sostiene in pratica di essere stato buggerato. Entro il prossimo mese si dovrebbe arrivare a sentenza.