Rubens Barrichello campione Nascar a 53 anni: gli anni in F1 da eterno secondo di Schumacher e il tumore al collo
- Postato il 25 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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“Amo quello che faccio e quello che ho sempre fatto”. Queste le parole che Rubens Barrichello ha usato sui social per descrivere la gioia per la vittoria della Nascar in Brasile. Un successo non come tutti gli altri. Perchè la carta d’identità dell’ex pilota di F1 dice 53 anni! Un sogno per il brasiliano che continua a coltivare la sua passione per il mondo delle corse e per l’automobilismo.
Lui che negli d’oro in Formula 1 ha corso in Ferrari “subendo”, come tutti i compagni di squadra del resto, la grandezza di Michael Schumacher ritagliandosi in 11 occasioni la sua giornata di gloria proprio come è avvenuto nella serie nazionale delle macchine a ruote coperte tanto in voga in America. E che ha dovuto rimuovere 7 anni fa un tumore al collo.
Ed è da lì che tra bottiglie di champagne e festeggiamenti vari, Rubinho ha avuto anche modo di lanciare un messaggio di speranza e di incoraggiamento per un altro 7 volte campione del mondo tinto di rosso, quel Lewis Hamilton che sta vivendo un momento non facile nel suo approccio alla Ferrari.
- Eterno Barrichello: a 53 anni campione Nascar
- Chi è stato Rubens Barrichello in F1
- Il tumore al collo
- Le parole di Barrichello, la dedica al figlio pilota
- Barrichello consola Hamilton
Eterno Barrichello: a 53 anni campione Nascar
L’ex pilota della F1, per diversi anni in Ferrari, Rubens Barrichello si è aggiudicato il titolo della NASCAR Brazil Series dopo aver vinto il sesto round della stagione 2025 nella sua città natale, San Paolo sul circuito di Velocitta. Il 53enne si è laureato campione nella sua stagione da esordiente nella categoria, quasi 15 anni dopo la fine della sua carriera in F1.
Rubinho ha vinto due volte a Interlagos, circuito che conosce come le sue tasche, sede del Gran Premio del Brasile di F1; il mese scorso ha ottenuto un’altra vittoria sul circuito di Cascavel a Paraná, prima di suggellare il titolo vincendo gara1 a San Paolo. In passato l’ex pilota Ferrari aveva gareggiato nella Stock Car brasiliana dal 2013, vincendo i titoli del 2013 e del 2022. Oltre al titolo, Barrichello potrà ricevere il trofeo ufficiale durante la settimana in cui tutti i Campioni NASCAR si riuniscono a Charlotte.
Chi è stato Rubens Barrichello in F1
Rubens Barrichello è stato uno dei piloti più forti della F1 tra gli anni 90 e i 2000. Nella sua ventennale carriera ha corso per Jordan, Stewart, Ferrari, Honda, Brawn GP e Williams. Il suo “prime” lo ha voluto ovviamente negli anni in rosso costruendo al fianco di Michael Schumacher quel quinquennio d’oro che portò Schumi e la Ferrari in cima al mondo.
Rubinho fu fido scudiero di Schumacher, compagno di squadra ideale, eterno secondo se vogliamo estremizzare il concetto. Riuscendosi però a ritagliare le sue soddisfazioni: 11 vittorie e due volte il platonico titolo di vice campione del mondo. L’ultimo successo in F1 però lo ottenne nel 2009, proprio a Monza, con la Brawn GP, nell’anno del titolo di Jenson Button, anche qui eterno secondo compagno di squadra.
La carriera di Barrichello in F1 si concluse improvvisamente alla fine della stagione 2011, quando fu sostituito dal connazionale Bruno Senna, nipote del tre volte campione del mondo di F1 Ayrton Senna, nel team Williams. Nonostante l’età avanzata, Barrichello è rimasto attivo dopo la fine del suo periodo in F1, gareggiando in IndyCar nel 2012 e facendo una sola apparizione alla 24 Ore di Le Mans nel 2017.
Il tumore al collo
Il trionfo del titolo nella Nascar di Barrichello arriva appena sette anni dopo la rimozione di un tumore benigno dal collo, avvenuta nel 2018. Rubinho raccontò all’epoca come andarono le cose: “Ero a casa a farmi la doccia e all’improvviso ho sentito un dolore alla testa. Da zero a 10, direi che fosse un mal di testa da otto/nove. Così forte! Mi sono sdraiato sul pavimento. Non volevo svegliare nessuno, ma mi faceva così male. Sono tornato in camera e ho svegliato Silvana [la moglie, ndr]”.
“Dopo tutto quello che è successo – continua il racconto di Barrichello – ho fatto una serie di controlli e mi hanno trovato un piccolo tumore sul collo, che mi hanno rimosso dopo una gara che ho fatto a Interlagos. Anche se era un tumore benigno, sarebbe cresciuto e non volevo avere quel tipo di fastidio in macchina. Ma quando sono arrivato in ospedale, mi hanno inserito una cannula e hanno visto che la vena si era chiusa da sola. Quando sono stato dimesso mi hanno detto che solo il 14% delle persone riesce a uscire da questa situazione come me. Molti soffrono di gravi conseguenze o muoiono.”
Le parole di Barrichello, la dedica al figlio pilota
Sulla sua pagina Instagram, Barrichello ha pubblicato un post in cui ha condiviso alcuni momenti di gioia dopo la vittoria e in particolare la foto col figlio Dudu che come il padre fa il pilota (incredibile che abbia corso anche con Mick Schumacher, figlio di Michael): “Quanta emozione mio Dio! Quanta gratitudine… arrivare alla mia età. Amo quello che faccio e quello che ho sempre fatto. Che momento… grazie per tutto il tifo amici miei. Vi ringrazio. La foto con Dudu mio figlio è la mia preferita: ti amo Grazie, per l’aiuto, è stato fondamentale per la nostra vittoria. Grazie famiglia e amici. Vi amo”.
[iol_placeholder type="social_instagram" id="DNwVp2AQNjv" max_width="540px"/]Barrichello consola Hamilton
A margine del week end trionfale, Barrichello a chi ha chiesto della crisi di Hamilton con la Ferrari ha avuto parole al miele per il 7 volte campione del mondo inglese: “È un pilota eccezionale che merita tutto ciò che ha conquistato in passato. Non è che ora abbia dimenticato come si guida. Sono assolutamente sicuro che Hamilton vincerà le gare di F1 2026, a patto che la Ferrari sia in grado di fornire all’ex campione una vettura performante”.