Russia, la polizia di Rostov sarà rimborsata per aver rifiutato tangenti: “Somma pari alla mazzetta offerta”

  • Postato il 16 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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I vertici delle forze dell’ordine nella regione di Rostov sul Don nel sud della Russia hanno avuto un’idea “innovativa” per contrastare la corruzione endemica dei poliziotti, non solo a Rostov ma in tutta la Russia. Gli agenti di polizia che denunciano di aver rifiutato una tangente, riceveranno un risarcimento per la loro integrità, pagato con le casse pubbliche e dello stesso ammontare della bustarella che hanno declinato. I corruttori smascherati finiranno così davanti al giudice. A riferirlo all’agenzia di stampa russa Tass, è stato il responsabile regionale del ministero dell’Interno russo Aleksandr Rechitsky: “Ultimamente la nostra prassi è stata quella di compensare le tangenti offerte ai nostri ufficiali con una forte posizione anticorruzione”.

Rechitsky ha anche sottolineato che, in conformità con il decreto da lui emanato “la somma restituita all’agente è pari alla tangente offerta”. La proposta è stata definita dal funzionario russo come una “ricompensa per aver dimostrato un saldo attaccamento alla legalità”. Questo metodo avrebbe permesso di avviare 25 procedimenti penali contro presunti corruttori solo negli ultimi due mesi, ma Rechitsky non ha dichiarato l’importo offerto agli agenti. Secondo il dipartimento di polizia di Rostov, nei primi sei mesi del 2025 le autorità hanno identificato 767 reati legati alla corruzione: tra questi 260 tentativi di corruzione, di cui 135 rivolti a funzionari di polizia.

Da quanto riporta il Corriere della Sera, proprio ieri un ispettore della polizia stradale, Tural Safarov, ha ricevuto 30mila rubli (320 euro) come risarcimento per aver rifiutato una tangente da un automobilista. Sembra infatti che gli agenti abbiano accolto positivamente questa iniziativa, ma non tutti sono d’accordo. Andrej Alshevskikh, deputato della Duma, avrebbe detto: “I capi dei poliziotti sembrano così spingere i loro subordinati all’estorsione. Al funzionario corrotto va bene qualsiasi sviluppo della vicenda. Se intasca la bustarella senza dire nulla, è a posto. Se invece qualche cosa va storto, basta che denunci il tutto e incasserà comunque la stessa cifra”. Anche il vicepresidente della commissione per la sicurezza della Duma, Mikhail Starshinov, ha espresso preoccupazioni: “D’ora in poi tutti gli agenti, anche quelli a cui non è stata offerta alcuna bustarella, si inventeranno tentativi di corruzione”.

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