Sala contestato e fischiato in Consiglio comunale da Lega e FdI, difeso dal Pd e da Crosetto

  • Postato il 17 luglio 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Proteste dei consiglieri comunali di Lega e Fratelli d’Italia e contestazioni da parte del pubblico in aula alla giunta e al sindaco Beppe Sala, indagato nell’inchiesta sull’urbanistica di Milano.

È un Consiglio comunale teso quello che è iniziato alle 16:30 a Milano, dopo le notizie sull’indagine a carico di Sala e la richiesta di arresti domiciliari per l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi. In aula seduti ai loro banchi ci sono 9 dei 12 assessori della giunta, Tancredi non c’è e questa mattina non ha partecipato alla giunta ma nel pomeriggio ha incontrato il sindaco, che riferirà in aula lunedì.

I consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia hanno occupato per alcuni minuti il centro dell’aula per mostrare i cartelli con la scritta ‘dimissioni’ e hanno appoggiato scatolini sui banchi per “il trasloco di Sala” di cui chiedono le dimissioni. Dal pubblico sono giunte contestazioni, con buuu ripetuti e urla “a casa, a casa” e “avete rovinato la città”, vergogna”.

Il Pd: “Deve proseguire”

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, è indagato nell’ambito delle inchieste sull’urbanistica per le quali i pm hanno chiesto sei arresti. Le ipotesi di reato sono di false dichiarazioni su qualità proprie o di altre persone relativamente alla nomina del presidente della Commissione per il paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni, e di induzione indebita a dare o a promettere utilità intorno al progetto del Pirellino dell’architetto Stefano Boeri e dell’imprenditore Manfredi Catella, presidente del gruppo Coima.

dimissioni sala
Sala contestato in Consiglio comunale da Lega e FdI, difeso dal Pd e da Crosetto (foto Ansa-Blitzquotidiano)

La maggioranza che lo sostiene, invece, fa quadrato attorno a Sala pur con sfumature diverse: Angelo Bonelli, dei Verdi, chiede di “fermare tutti i provvedimenti urbanistici”; per il responsabile Casa del Pd, Pierfrancesco Majorino, “Sala e la sua giunta devono poter proseguire il proprio mandato” ma “serve voltare pagina”.

Crosetto su X: “Livore ideologico di parte della magistratura”

“So che nessuno si stupirà della mia posizione perché i principi vengono prima di qualunque posizione politica e partitica e quindi continuo a pensare che la magistratura non debba e non possa sostituirsi al corpo elettorale.

A Milano una parte della magistratura inquirente ha anche deciso di sostituirsi al legislatore, nel campo dell’urbanistica, del fisco, del lavoro, attraverso interpretazioni normative che a me sembrano, in molte parti, lontane dalle disposizioni di legge ed anzi molto pericolose (a titolo esemplificativo quello che sta avvenendo contro alcune aziende della moda e del lusso, per solo livore ideologico , è incredibile)”, Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un post su X.

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Blitz

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