Salis: “Lo Skymetro non si farà”. E adesso Tursi pensa a chiamare la Corte dei conti

  • Postato il 8 luglio 2025
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  • Di Genova24
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Generico luglio 2025

Genova. Lo Skymetro non si farà“. È la sindaca Silvia Salis, in un reel pubblicato nel pomeriggio, a fugare ogni dubbio dopo la fumata nera al Mit che ha tagliato le gambe a qualunque possibilità di studiare un’alternativa senza perdere i finanziamenti. La proroga del termine per aggiudicare i lavori, chiesta già il 16 maggio dall’amministrazione Piciocchi, non verrà concessa, e poco importa se il Comune lamenta che il progetto allo stato attuale non è cantierabile. Finisce in soffitta la metropolitana sopraelevata in Valbisagno, osteggiata dal centrosinistra per tutta la campagna elettorale. Ma la vicenda potrebbe lasciare strascichi pesanti, e non solo sul piano politico.

Il primo problema da gestire per la giunta Salis sono i 19 milioni di euro già impegnati per la progettazione, somme che non saranno coperte dal ministero se il finanziamento da 398 milioni verrà revocato a fine anno. “Mi chiedo come sia possibile spendere questi soldi per quattro progetti in tre anni e mezzo, nessuno dei quali riesce ad arrivare in fondo – attacca il vicesindaco Alessandro Terrile di ritorno dalla missione a Roma con l’assessore Massimo Ferrante -. Si rischia una procedura erariale, per colpa di chi? Lo dico molto chiaramente: se davvero dovessimo essere costretti a restituirli, penso vada segnalato alla Corte dei conti il fatto che qualcuno ha provocato un danno al Comune imbarcandosi in un’opera in cui non si riesce ad andare in fondo”. In altri termini, l’attuale amministrazione potrebbe contestare il danno erariale a quella precedente: “Lo faremo quando saremo sicuri di dover restituire il finanziamento, cioè dopo il 31 dicembre”, precisa Terrile.

Per i vertici di Tursi è impossibile affidare i lavori entro il 31 dicembre 2025, come imposto dal ministero che non intende concedere ulteriori dilazioni. Il motivo principale è scritto nero su bianco nelle prescrizioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici: serve “una chiara e completa definizione” di tutte le interferenze, compreso l’istituto Firpo-Buonarroti che dovrebbe essere demolito e ricostruito altrove. E nel quadro economico del progetto non c’è traccia delle risorse necessarie. “Anche se ci convincessimo che lo Skymetro è fantastico e lavorassimo tutta l’estate, come dice Rixi, il problema è trovare le coperture economiche per andare a gara – sottolinea Ferrante -. E poi in cinque mesi dovremmo firmare una convenzione con le Ferrovie per l’area in cui ricostruire la scuola. Mi viene da ridere: per la metropolitana a Martinez ci hanno messo dieci anni”.

Era stato proprio il Comune, in una lettera firmata dall’ex assessore Ferdinando De Fornari e dal Rup Emanuele Scarlatti, a chiedere una proroga a giugno 2026 lamentando i tempi troppo stretti a causa delle imminenti elezioni. “L’iter burocratico per l’approvazione definitiva del progetto P4 – si legge – si interseca con la transizione amministrativa“, giungendo alla conclusione che l’affidamento sarebbe stato possibile solo nel “secondo trimestre del 2026″. Si vocifera che fosse stato il ministero stesso a suggerire a Tursi di presentare la richiesta per questioni di scansione temporale dei finanziamenti. Fatto sta che il Mit oggi non ha alcuna intenzione di aspettare oltre. Le risorse liberate da Genova finiranno in un fondo nazionale per alimentare altre opere in attesa di finanziamenti.

Ma cosa succede adesso all’iter amministrativo del progetto Skymetro? “Intanto cercheremo di evitare ulteriori danni – spiega Terrile – quindi, posto che entro il 31 dicembre è chiarissimo che non si riuscirà ad appaltare, è inutile andare avanti con la progettazione“. La conferenza dei servizi dovrebbe rimanere formalmente aperta in attesa che il Comune trovi le risorse per l’operazione Firpo-Buonarroti, senza contare tutte le altre prescrizioni tecniche del Consiglio superiore dei lavori pubblici. “Ci vorranno mesi“, puntualizza il vicesindaco. In altri termini il procedimento verrà lasciato arenarsi per poi morire definitivamente quando il Mit revocherà i 398 milioni e mancheranno tutte le coperture.

Nei prossimi giorni, esaurito il confronto sul piano amministrativo, è possibile che avvenga un passaggio a livello politico direttamente tra Salis e Salvini. Appare invece più lontana, almeno per ora, la prospettiva di una battaglia legale nei confronti del Mit. “Oggi abbiamo fatto una riunione, non c’è un atto impugnabile – chiarisce Terrile -. Quello che colpisce, al di là della campagna elettorale o della volontà politica, è che il centrodestra aveva ammesso che il progetto non è cantierabile”. “È chiaro – osserva Ferrante – che dietro a tutte le schermaglie legali si cela uno scontro politico”.

Resta comunque irrisolto il nodo della mobilità in Valbisagno. “Noi sappiamo che serve un sistema veloce di trasporto e ci impegniamo, ascoltando le istituzioni e i cittadini, a trovare una soluzione. Questa amministrazione non proporrà slogan, ma troverà soluzioni lavorando duro ogni giorno”, promette la sindaca concludendo il suo intervento video sui social.

E non è escluso a questo punto che possa tornare in auge il tram, rilanciato ancora poche ore fa dal comitato contro lo Skymetro. “Oggi al Mit ci hanno detto che stanno preparando un nuovo bando per il trasporto rapido di massa, dovrebbe arrivare nel 2026 – riferisce Terrile -. Vedremo le linee guida: se sono limitate a un prolungamento della metropolitana, la cosa migliore è ragionare su un tracciato non sopraelevato ma sottoterra o a raso. Se invece si apriranno possibilità per ipotesi diverse come il tram, esamineremo anche quelle“. Secondo l’ex assessore Matteo Campora non sarebbe finanziabile “perché l’asse Valbisagno ha già ricevuto finanziamenti”. Ma la nuova partita è appena iniziata.

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Genova24

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