Saluti fascisti a Genova, Bucci e Rixi: “La politica non può vietare le commemorazioni”
- Postato il 5 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Certamente non è una bella cosa, noi non ci aspettiamo che ci siano queste cose. Ognuno è libero di manifestare in piazza e la cosa viene gestita dal questore. Le amministrazioni locali non possono intervenire dicendo questo sì, questo no, e sarebbe anche scorretto. Al massimo, le cose che possiamo fare noi è intervenire sui percorsi, ma le manifestazioni hanno il diritto di essere fatte“.
Così il presidente della Liguria Marco Bucci, interpellato stamattina dai cronisti, interviene sui saluti fascisti andati in scena ieri mattina durante la commemorazione di Ugo Venturini con militanti di CasaPound, Lealtà e Azione e altri gruppi di estrema destra arrivati da altre località italiane. “Se uno fa delle manifestazioni con cose illegali, ovviamente si pone nella illegalità. Non ci sono discussioni: è ovvio che è illegale, punto”, aggiunge.
L’episodio è diventato fonte di ulteriori polemiche dopo il caso della finta aggressione fascista a Sestri Ponente e conseguente manifestazione convocata dalla Cgil con la partecipazione di Silvia Salis e diversi esponenti progressisti, reazione stigmatizzata dal centrodestra. Poi le lamentele di Piciocchi in occasione del corteo di Genova Antifascista il 24 aprile: “La nostra città è stata interamente paralizzata da un corteo di anarchici”. E il giorno dopo, nella festa della Liberazione, i fischi di piazza Matteotti all’indirizzo del vicesindaco e del governatore Bucci. Fischi che ieri – dopo che Piciocchi aveva parlato ancora di fascisti immaginari – sono stati tirati in ballo da Salis alla luce dei fatti di Brignole: “Non bisogna stupirsi“. Quindi la replica poche ore dopo: “Ma come, tu vieni colta con le mani nella marmellata e pensi di recuperare accusando me per la manifestazione di CasaPound di stamattina?”
“Qualcuno ha paragonato questa cosa qui con quella che è successa a Sestri Ponente – rilancia Bucci -. Ora, io vi dico soltanto che a Sestri Ponente c’era tutta tutta la parte politica, lì non c’era nessuno. Non è che noi non condanniamo al 100% queste cose, non la manifestazione, ma questi segni che sono assolutamente illegali. Direi che la vicenda è finita qui. La Salis se n’è approfittata dicendo dicendo che sono paragonabili“. E i fischi? “Non si giustifica mai una cosa del genere. Mi stupisce, un’altra ennesima caduta di stile da parte di quella che mi chiama bulletto“.
“Vietare a prescindere una commemorazione non credo che si faccia in nessun Paese democratico. Questo non sta alla politica, ma alle istituzioni – commenta il viceministro Edoardo Rixi, segretario regionale della Lega -. Se uno commette un reato deve essere arrestato e perseguito. Ci sono autorità preposte, confidiamo nelle istituzioni. Noi ovviamente non abbiamo nulla da condividere con quella manifestazione. A noi non ha portato nulla, se non ha fatto un danno”.
Rixi insiste: “Non c’è un pericolo fascista, infatti non credo che queste persone siano di Genova. A Sestri Ponente, a differenza di altri che vivono ai Parioli, ci vivo da almeno 40 anni e non ho mai visto un saluto fascista, anche perché mi sembra che Sestri Ponente sia sempre stata un’area in cui anche il centrodestra è sempre stato assolutamente antifascista e ha sempre avuto una visione assolutamente vicina all’industria e al sindacato”.
“Io credo che si possa discutere di tutto in questa città, ma bisogna partire dal punto che nessuno vuole il ritorno al fascismo, anzi siamo tutti figli della democrazia che è nata con la fine della Seconda guerra mondiale e nel tra i padri costituenti c’erano alcuni di sinistra e altri di centrodestra e non c’è un padre costituente migliore dell’altro”, conclude il viceministro.