Saluti romani a Genova, condanna unanime in Regione: “Uno sfregio inaccettabile alla città”
- Postato il 6 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Condanna unanime in Regione Liguria per i saluti romani esibiti da militanti di estrema destra domenica scorsa durante la commemorazione di Ugo Venturini a Brignole. Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno in cui si esprime “la più ferma condanna” per l’episodio e si impegna la giunta a costituirsi parte civile negli eventuali procedimenti di carattere penale nei confronti degli autori del gesto, “a tutela dell’immagine, dei valori e della storia antifascista della Liguria e di Genova“. Lo stesso impegno era stato preso dal presidente Marco Bucci rispetto al caso dell’aggressione fascista denunciata dalla Cgil e poi smentita nel corso delle indagini.
I saluti romani, si legge nell’impegnativa sono “gesti incompatibili con i valori democratici e antifascisti su cui si fonda la nostra Repubblica e particolarmente oltraggiosi per la città di Genova, Medaglia d’oro al valore militare”. “Un inaccettabile sfregio“, aggiunge il documento nelle premesse, “un’aperta provocazione e un tentativo di riabilitazione di simboli e rituali del regime fascista“. Il Consiglio regionale inoltre ribadisce “la propria opposizione ad ogni forma di totalitarismo”.
Sul tema erano stati presentati in origine tre diversi ordini del giorno fuori sacco, sottoscritti rispettivamente da Pd, Fdi e Forza Italia. Dopo la conferenza dei capigruppo è stata redatta la versione definitiva, letta in aula direttamente dal presidente dell’assemblea Stefano Balleari.
Nessuno scontro, almeno per stavolta, sebbene il caso abbia già infiammato la politica locale in piena campagna elettorale per le comunali. Dopo i “fascisti immaginari” evocati da Pietro Piciocchi e gli attacchi dell’avversaria Silvia Salis, secondo cui “non c’è da stupirsi” se il centrodestra viene fischiato il 25 aprile, ieri il governatore Bucci e il viceministro Rixi, pur prendendo le distanze, hanno risposto a chi li accusava di non aver impedito la manifestazione dell’ultradestra: “Le commemorazioni non si possono vietare, decide il questore”. E le istituzioni preposte non avevano posto alcun ostacolo.
Intanto però la Digos di Genova è al lavoro per identificare i 150 militanti che in gran parte hanno fatto il saluto fascista. Alcuni di loro, genovesi, sono già noti alla Questura perché fondatori e militanti assidui delle due sedi di estrema destra in città, La Risoluta (Casapound) e La Superba (Lealtà Azione). Altri sono arrivati da Milano, La Spezia, Piacenza e Reggio Emilia. Al vaglio ci sono i filmati girati dalla polizia scientifica e quelli diffusi dai media. Ma per risalire ai nomi dei partecipanti saranno verificate anche tutte le auto arrivate da fuori Genova le cui targhe sono state annotate per risalire ai proprietari.