Salvare le edicole: non solo giornali, ma presidi sociali nelle nostre città a disposizione ogni mattina
- Postato il 4 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona/Provincia. Le edicole non solo rischiano di scomparire: proprio stanno scomparendo. La percentuale è differente da città a città, da zona a zona. Un destino segnato dal declino, per molti irreversibile, della carta stampata, cioè dei quotidiani? Certamente si’, ma tutto ciò che riguarda l’informazione, cioè la vita democratica di tutti noi, deve essere maneggiato con cura. Per questo lo facciamo anche noi di IVG.it, che teoricamente dovremmo stare dall’altra parte della barricata, quella dei “vincitori”.
Anticipiamo alcune conclusioni che proviamo a spiegare così: per salvare le edicole bisogna trasformarle in qualcos’altro, in punti vendita di prodotti e servizi, in modo da creare (banalizziamo) incassi in grado di far sopravvivere questo tipo di piccole imprese. In parte ciò sta già avvenendo.
Non stupirà del tutto che gli edicolanti avanzino analisi diverse e propongano ricette diverse, sino a rifiutare la trasformazione da edicola “dura e pura” a qualcosa di diverso: “Meglio chiudere”, dicono alcuni.
Inevitabile, per chi invece vuole andare avanti, chiedere, sempre con molta dignità, anche aiuti economici, soprattutto in forma di sgravi fiscali.
Abbiamo fatto un salto sul territorio, ovviamente senza alcuna ambizione statistica, chiedendo un parere a due edicolanti di Savona e a una di Alassio.
Dice Mauro Sguerso, titolare dell’edicola di piazza Diaz, già al centro di polemiche per lo spostamento dalla piazza vera e propria al parcheggio di fronte, tema che resta fuori da questa nostra piccola inchiesta: “Un conto è salvare l’editoria dei quotidiani, un altro salvare il posto di lavoro. Tutti sanno che i giovani non comprano più il giornale, dunque la strada sembra segnata. Ma il nostro è un presidio, un luogo dove scambiare due parole e una rapida opinione sui fatti del mondo e di Savona, chiedere un’informazione. Un posto sicuro, specialmente per i non più giovanissimi, che c’è sempre e che rappresenta una sosta sicura nella mattinata, tanto per chi vende quanto per chi acquista, una sosta, e non vorrei esagerare, che cambia la giornata”.
Spiega Marco Patrone (nella foto in copertina) del Globar di via San Lorenzo a Villapiana, anche bar e tabaccheria: “Le edicole sono destinate a scomparire, e’ inevitabile, credo che al massimo questo accadrà in una decina di anni. Stiamo in piedi grazie alla vendita di altro, come nel settore dei prodotti per l’infanzia, alla copisteria, alle ricariche telefoniche. Possono aggiungersi i servizi amministrativi, i biglietti per i concerti, ulteriori prodotti da banco. Ma la verità è un’altra e va estesa a tutto il piccolo commercio, che si fa per passione, perché se un esercente facesse il conto delle ore e di ciò che ricava chiuderebbe subito”.
Un po’ sorprendente rispetto al panorama generale e’ il parere che arriva dal “Mondo di Alice” in borgo Barusso ad Alassio: “Noi siamo qui da due anni e quindi non conosco direttamente la situazione dei 22 anni della storia precedente di questa edicola. Per quanto ci riguarda il 70 per cento dei nostri introiti deriva dalla vendita dei quotidiani e nonostante tutto è su quello che campiamo”.
Un capitolo a parte meritano i libri, altro settore molto importante, e che nell’edicola possono trovarsi con facilità, sulla strada di casa.
Nuove disposizioni di legge possono quindi completare l’offerta di prodotti e prestazioni in edicola, come i servizi amministrativi e le tasse comunali, accompagnati da sgravi fiscali che magari riguardino anche i distributori, oltre a contributi per l’ammodernamento. Alcune di queste proposte sono contenute in una recente proposta di legge del Partito Democratico, che citiamo appunto perché è l’ultima in ordine di tempo, ma tutte le forze politiche si cimentano periodicamente sull’argomento.
In ultima analisi salvare le edicole significa soprattutto salvare questa sorta di presidi sociali, in molti casi indispensabili, con provvedimenti dal costo irrisorio rispetto ai vantaggi.