Salvini: “Rivedere il reato di tortura, la Penitenziaria deve poter lavorare”. Opposizioni in rivolta, fredda anche Fi

  • Postato il 25 giugno 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Bisogna rivedere, circoscrivere e precisare il reato di tortura“. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini intervenendo a un convegno del partito alla Camera sulla Polizia penitenziaria. “Io ritengo che gli agenti della Penitenziaria non siano dei potenziali delinquenti o torturatori, svolgono invece un lavoro ai più oscuro ma assolutamente prezioso in condizioni complicatissime”, ha affermato il vicepremier. E per questo, sostiene, riscrivere la fattispecie introdotta nel 2017 – dopo la condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per i fatti del G8 di Genova – è necessario “per permettere alla Penitenziaria di fare il proprio lavoro nelle migliori condizioni possibili. È una cosa da fare e chi se non la Lega può farlo?”, incalza. Per Salvini, il decreto Sicurezza da poco convertito in legge – che introduce tra l’altro un nuovo reato di rivolta in carcere – “non è un punto di arrivo ma una tappa, non chiude il tema sicurezza”. Alla domanda su come il Carroccio voglia intervenire sul delitto di tortura risponde il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari: “Non abbiamo ancora un testo definito, coinvolgeremo le parti interessate, polizia penitenziaria in primis”.

L’annuncio di Salvini scatena le reazioni del centrosinistra. “Vorrei fargli presente che non sono in generale gli agenti ad essere etichettati di essere “torturatori” ma lo sono quelli perseguiti penalmente per questo reato, sul quale non permetteremo che vengano messe le mani soltanto per pura propaganda politica”, promette la senatrice Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi e Sinistra. Per il dem Alfredo Bazoli, l’intenzione della Lega è di “lasciare mani libere” agli agenti, “con buona pace dei principi liberali su cui si fonda uno Stato democratico, delle convenzioni internazionali e del buon senso”. Anna Bilotti del Movimento 5 stelle afferma che il reato di tortura “non ha bisogno di essere circoscritto” e “la sua introduzione è stato un passo di civiltà giuridica“, mentre il segretario di +Europa accusa il vicepremier “la legge del più forte come nel Far west”. Fredda anche Forza Italia, che commenta le parole del ministro con il suo portavoce Raffaele Nevi: “Non siamo pregiudizialmente contrari ma le cose vanno fatte con grande attenzione”.

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Il Fatto Quotidiano

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