Sampdoria, come Gregucci e Foti possono cambiare la stagione dei blucerchiati

  • Postato il 22 ottobre 2025
  • Calcio
  • Di Genova24
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lillo foti, angelo gregucci

Genova. Il giorno dopo la conferenza stampa con cui prima Fredberg e Mancini e poi Foti e Gregucci hanno risposto alle domande della stampa, è tempo di iniziare ad ‘annusare’ (per usare una metafora usata da Gregucci in conferenza) questo nuovo corso in cui pur senza ammetterlo pubblicamente, la società ha ammesso l’errore di non proseguire in continuità con il finale della scorsa stagione.

Si dice che la prima impressione sia quella che conta, ma è anche vero che non solo nel calcio un conto è l’impressione, un conto sono i risultati. Tuttavia nel tourbillon di allenatori che in poco più di un anno si sono succeduti a Bogliasco, di sicuro Gregucci ha mostrato una verve comunicativa non comune, scherzando anche in conferenza stampa (ha ringraziato un giornalista che lo ha definito “ottimo difensore”, poi ha fatto notare a un altro che lo ha definito “buon difensore” che “se andiamo avanti così sarò diventato scarso). Un modo di fare con i piedi per terra, frasi concrete e non vuote dichiarazioni su cui spesso si percepiva che era l’allenatore in primis a non crederci (“uno ha idee, ma poi sul campo è un altro mondo, bastasse giocare con tre punte per far gol sarebbe tutto più facile”).

E in effetti è possibile che si sia sottovalutato l’apporto che Gregucci diede l’anno scorso al duo Evani-Lombardo. Inoltre Gregucci, oltre a essere stato un difensore solidissimo e di buona personalità, ha una carriera lunghissima da allenatore, con esperienze da vice, da collaboratore tecnico, da allenatore di prima squadra in tante realtà variegate, di serie A, B e C (allenò l’Alessandria nella cavalcata sino alle semifinali di Coppa Italia) e anche qualche esperienza internazionale (con Mancini al Manchester City e allo Zenit, con Liverani al Leyton Orient).

Gregucci, che sino a fine stagione figurerà come primo allenatore e che sarà deputato alle comunicazioni ufficiali, affiancherà in realtà Salvatore ‘Lillo’ Foti fino a che non acquisirà il patentino Uefa Pro per allenare. Ieri Foti era senza voce, segno che nei primi allenamenti è stato lui a indirizzare i giocatori.

Foti conosce profondamente la Samp, è diventato sampdoriano respirando l’ambiente blucerchiato e vive in Liguria da anni. Per cui ha ulteriori motivazioni al di là del banale contratto e della possibilità di dimostrare quanto vale come mister. Aver vissuto i primi anni al fianco di Marco Giampaolo (da cui sembra anche aver preso le movenze), tecnico silenzioso all’apparenza, ma una ‘iena’ sul campo e accanto a un comunicatore come Mourinho, capendo come si gestisce uno spogliatoio con giocatori diversi, con ingaggi stratosferici, è già un’esperienza notevole per un ‘ragazzo’ di 37 anni che ha dovuto smettere di giocare molto presto a causa di un errore medico.

Il mix Gregucci – Foti potrebbe essere davvero quello che serve alla Sampdoria. Contro di loro c’è il fattore tempo e una squadra che sembra smarrita, con giocatori molto al di sotto del livello atteso.

Non si è parlato di tattiche specifiche, anche se i due hanno lasciato intendere che giocare con due punte potrebbe essere un’opzione. Le premesse, almeno all’apparenza, sembrano dunque buone. Anche le dichiarazioni di Andrea Mancini, tutte concilianti, sembrano andare nella direzione di un ricompattamento a tutti i livelli.

I tifosi hanno apprezzato la scelta, ma restano alla finestra continuando a contestare la proprietà. Saranno, come sempre, i risultati a definire il futuro.

Autore
Genova24

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