Sampdoria, il caso Pafundi: gioca di più ma incide di meno
- Postato il 29 dicembre 2025
- Calcio
- Di Genova24
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La Sampdoria torna a respirare. Dopo ben otto mesi, e per la prima volta in questo campionato, i blucerchiati sono fuori dalla zona retrocessione. Il successo contro la Reggiana griffato Conti e Barak risolleva la classifica e permette di chiudere l’anno con un pizzico di serenità in più. Anche sul mercato le voci che circolano promettono belle notizie: Salvatore Esposito e Matteo Brunori sembrano infatti vicini al Doria. Insomma, in questo 2025 la Samp ha vissuto pochi momenti migliori di questo. Eppure la partita di sabato ha lasciato anche delle indicazioni negative sui due giocatori che dovrebbero fornire più qualità. Simone Pafundi e Luigi Cherubini sono sembrati lontani parenti rispetto a quello che ci si aspettava. Se dovrebbero essere loro, almeno sulla carta, le prime garanzie di imprevedibilità nello scacchiere blucerchiato, quello che si è visto sabato e più in generale nell’ultimo mese racconta tutt’altro.
Le statistiche della partita con la Reggiana
Partiamo da un dato inequivocabile. Al 60′ Cherubini esce e fa spazio a Barak, 28 minuti dopo il ceco segnerà il gol decisivo. L’impressione è che l’ex Fiorentina sia molto più dinamico e migliore nei movimenti senza palla. Cherubini, così come Pafundi, ha dato la sensazione di essere troppo statico. I due “fantasisti”, hanno fatto tutt’altro che dare fantasia. Spesso sono stati coinvolti nella manovra, ma raramente hanno velocizzato il gioco. Entrambi hanno tenuto troppo il pallone, ma senza mai realmente puntare l’avversario. I due trequartisti della Reggiana, Portanova e Tavsan, hanno tentato 9 volte il dribbling. Lato blucerchiato, Pafundi è arrivato a 2 e Cherubini è rimasto a 0. Stesso discorso per i tiri effettuati: Pafundi 2, Cherubini 0. Barak da quando è entrato ha fatto gli stessi tiri di Pafundi che però ha giocato 80 minuti.
Il caso Pafundi
Talento straordinario, pupillo di Roberto Mancini, Pafundi era stata una delle poche note liete della prima parte di stagione. Paradossalmente, ora che la Samp sembra cominciare a ingranare lui sta facendo più fatica. In mezzo due situazioni particolari, una tattica e una fisica. Il cambio di allenatore e i nuovi diktat tattici portati da Foti potrebbero scontrarsi con le caratteristiche del giocatore. E poi c’è l’infortunio alla coscia che lo ha tenuto fuori per un mese, tra la metà di ottobre e quella di novembre. Certo è che quel Pafundi è un lontano ricordo. E i numeri parlano chiaro…
I numeri pre e post infortunio
I dati: nelle prime sette giornate (vale a dire fino alla partita con il Pescara compresa, prima dell’infortunio) pur non giocando sempre titolare era stato spesso decisivo. 321 minuti complessivi e solo 3 partite cominciate dall’inizio, ma il bilancio realizzativo era stato sorprendente: 1 gol e 2 assist. In 3 dei 7 gol totali della Sampdoria il calciatore di proprietà dell’Udinese ci aveva messo lo zampino. Adesso invece la tendenza si è invertita. Pafundi gioca di più: dopo l’infortunio ha giocato 375 minuti, 5 partite su 6 da titolare. Eppure Pafundi incide di meno: solo 1 assist nei 6 gol complessivi della squadra. Che sia un semplice calo di forma, una difficoltà tattica o una conseguenza dell’infortunio, l’ultimo mese del diciannovenne è stato negativo. La Samp deve ritrovare il suo gioiello, perché il Pafundi della prima parte di campionato è un valore aggiunto capace di spostare gli equilibri della squadra.