Sampdoria, in dirigenza sorrisi e silenzi ma in campo una squadra sempre più nell’abisso: lo spettro è un’altra retrocessione

  • Postato il 22 settembre 2025
  • Calcio
  • Di Genova24
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Sampdoria Massimo Donati

C’è ormai da tempo una Sampdoria raccontata e una Sampdoria reale. Una sorta di Samp-Dorian Gray, che si fa bella a parole ma con il ritratto in campo che assume contorni raccapriccianti. C’è una classifica che recita zero punti e che riveste di un’aria spettrale il videomessaggio di Fredberg del 3 settembre per fare il punto sul mercato.

C’è una società che non ha imparato dai propri errori, che a giugno invece di gettare l’acqua sporca ha cacciato via il bambino, Lombardo ed Evani, e che ha costruito una squadra “dimenticando” due reparti, difesa e attacco. Prosegue anche con il caos portieri. Coucke ha giocato male, era il caso in questa situazione di fare esperimenti in un ruolo così delicato?

C’è un allenatore in bilico, Massimo Donati, che ci mette volontà e idee ma forse acerbo per la categoria. D’altronde, a quali parametri corrispondeva a inizio estate il suo profilo se non quello della giovane età e delle basse pretese economiche?

C’è una piazza che si sente presa in giro. Da chi non comunica e da chi lo fa in modo surreale.

Il silenzio dei vertici

Joseph Tey è il grande investitore senza voce. Andrea Manfredi parla a suon di comunicati o legge file in conferenza stampa togliendo buona parte del tempo alle domande. Ci sono due direttori sportivi, Andrea Mancini e Jesper Fredberg, con idee opposte. C’è Natan Walker, anche lui in silenzio. C’è una squadra che ha una storia importante ma che non si è nemmeno sentita dare l’obiettivo playoff. Perlomeno che si ammetta candidamente che “quest’anno tocca salvarsi”. Obiettivo, tra l’altro, raggiunto in modo più che rocambolesco l’anno scorso.

La “televendita” del mercato degli algoritmi

La rosa è palesemente incompleta e oltre ad assistere allo scempio di una classifica che vede la Sampdoria all’ultimo posto, i tifosi devono sopportare uscite comunicative come quella del videomessaggio di Fredberg. Che sembra tratto da un futuro distopico in cui un qualche marziano rassicura che tutto va bene quando sul pianeta terra invece ci sono macerie. Pur non avendo rinforzato la difesa e senza essere riusciti a trovare un attaccante, il commento è stato che “a volte il miglior acquisto è quello che non si fa”. Una critica a priori è sempre sbagliata, ma dopo quattro partite si può dire che sia stata una frase decisamente inopportuna.

Massimo Donati fa quel che può

Mister Massimo Donati ci prova. Ma i limiti della rosa decantata dal club sono evidenti. Qualche buon segnale nella gara di Monza, ad esempio, c’è stato. Nel primo tempo i blucerchiati hanno concesso zero tiri al Monza, nonostante i biancorossi abbiano avuto il 66% del possesso palla. Insomma, il Monza riusciva bene a manovrare con i difensori, ma una volta superata la metà campo la Samp chiudeva molto bene ogni trama di passaggio. Fondamentale è stato il lavoro in mezzo al campo di Henderson e Abildgaard, probabilmente i più positivi nella trasferta del Brianteo.

Mancano qualità ed esperienza

Dove si sgretola però il castello blucerchiato? Ovviamente nelle individualità dei difensori, come detto più volte (e come visto già l’anno scorso) inadeguate a un certo contesto. Vulikic e Riccio non fanno una buona partita. Hadzikadunic, la new entry, invece è il migliore dei tre. Tuttavia anche il bosniaco sembra avere limiti difensivi nell’uno contro uno, mentre ha dato buoni segnali in fase offensiva, arrivando due volte al tiro.

Perdere testa e partita

Una situazione estrema dove emerge il solito problema mentale. È vero, Cherubini è un acerbissimo classe 2004, ma una mancanza di lucidità così grande è imperdonabile per un professionista. Si sposa perfettamente con la Samp vista negli ultimi mesi, cioè una squadra che sicuramente non fa della lucidità una sua caratteristica. Lo stesso discorso vale per Barak. Ovviamente sbagliare un rigore è diverso, e sicuramente non è un’ingenuità, ma la sensazione è che il ceco non si sia presentato sul dischetto con la testa libera.

Sabato contro il Bari potrebbe essere il capolinea di mister Donati. Mentre sembra essere distante la luce in fondo al tunnel in cui è da tempo intrappolata la Sampdoria.

Autore
Genova24

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